Archive from aprile, 2020
Apr 10, 2020 - Feuilletons, Scrittura Comica, Umorismo    Commenti disabilitati su Feuilletons di una Scoperta Eccezionale

Feuilletons di una Scoperta Eccezionale

Esergo: Homo Causis è la definizione tassonomica.

baffo Voglio annunciare una scoperta eccezionale: Nei pressi di Bologna è venuta alla luce in maniera accidentale, uno scheletro appartenente a una nuova specie di ominide, simile all’essere umano ma con qualche traccia devolutiva rispetto all’attuale patrimonio genetico dell’uomo moderno. Gli antropologi non si sono ancora pronunciati riguardo la classificazione del primate. Si dovranno rivedere moltissime teorie che si davano per certe e assodate, fino a questo momento storico. Infatti questo ritrovamento confermerebbe che la specie delle scimmie antropomorfe e la specie umana nel loro percorso evolutivo, avrebbero avuto un collante stretto, che è giunto fino ai giorni nostri. Dalle prime informazioni parrebbe che questa forma primate sia rimasta in una sospensione evolutiva. Un essere con spiccate caratteristiche scimmiesche, infatti ha una lieve deformazione alla colonna vertebrale che lo rende leggermente ricurvo e gli arti superiori sono più lunghi rispetto all’essere umano. Il cranio ha le mandibole molto sviluppate simili a quelle di un gorilla. Si stanno eseguendo diversi test genetici sul DNA perché pare che questa specie sia ancora diffusa in tutta Italia. Inoltre è stato tracciato un interessante profilo: Vive allo stato brado e il suo grugno ha un’espressione cagnesca e corrucciata. Riguardo la comunicazione, tende a limitare e articolare poche frasi, emettendo alcuni versi che sembrano lamenti. Grugnisce suoni rabbiosi ed è sempre incazzato. È un reietto e polemizza con tutti. È belligerante, aggressivo, litigioso e il suo atteggiamento è nervoso e arrogante. Una mattina incontrai una femmina di questa specie e mi aggredì ferocemente perché si sentiva minacciata avendo un cucciolo da portare dal nido all’asilo. Per fortuna che rinunciai alla diatriba che mi vedeva colpevole di procedere troppo lentamente con la mia automobile e a parer suo, ostacolavo il suo percorso. Alcune volte non rispondere alle insolenze è utile perché gli ominidi di questa specie provocano la lite per puro divertimento. La frase più ricorrente che viene utilizzata da loro è: “Ti faccio causa!”. Gli avvocati banchettano
quando avvistano questo essere. Organizzano feste, ricevimenti che si protraggono a suon di musica fino alla mattina successiva, in quanto possono spennare tutte le risorse e lucrare enormemente. Sociologi e antropologi hanno proposto che la definizione tassonomica sia “Homo Causis”, inoltre si è pensato di creare un habitat ideale in cattività per circoscrivere l’area di espansione della specie. Questa è un’ipotesi non percorribile in quanto il suo modo di porsi e vivere in società, alimenta una grossa percentuale di profitti economici per gli studi legali. Alcuni ipotizzano che alcuni studi associati vivono di questo fenomeno. L’Homo Causis non domanda pretende.
baffo4Quando si sente minacciato o leso nei propri diritti si inalbera e vede come strumento stragiudiziale una pietre e una clava. Ad esempio se riceve una multa o una cartella esattoriale non intende contestarla ma nasce la tentazione primordiale di farsi giustizia da solo e ovviamente sproporzionata ed esagerata: “Io vado negli uffici e prendo un randello e devasto ogni cosa!” poi si placa per un momento e trova sollievo con la sua frase “Loro non sanno chi sono io… Gli faccio causa!”
La frase “Ti faccio causa” rappresenta tutto l’odio e il disprezzo che un essere umano potrebbe nutrire per un’altra persona. In quel intercalare sono racchiuse tutte le parolacce, in lingue diverse.
“Ti faccio Causa” “Ti faccio Causa” “Ti faccio Causa” perfetto allora stasera per cena
Bagna Causa e Capperi! Non si nutre d’altro. Un Homo Sapiens lo direbbe al termine di una discussione oppure di un diverbio. L’Homo Causis il diverbio lo crea, lo dibatte, formula congetture, diventa paranoico con innumerevoli spasmi, grugnisce “Ti faccio Causa”.
A parte che una causa legale costa moltissimo, inoltre la legge impone tutti i tentativi possibili di mediazione, di conciliazione per evitare l’accesso alle aule di tribunale e tramite strumenti stragiudiziali. La causa impone una ragione concreta e non è che per ogni cagata
di piccione tu possa adire le vie legali invece come evince dai documenti rinvenuti vicino alla carcassa:

Se non togli il tag della foto su FB “Ti faccio Causa”

Se l’insalata appassisce dal negozio a casa “Ti faccio Causa”

Se non smetti di far casino “Ti faccio Causa”

Se parcheggi male, te la faccio rimuovere e “Ti faccio Causa”

Se usi il tosaerba alle 14.00 chiamo I vigili e “Ti faccio Causa”

Se i bimbi giocano e urlano in cortile “Ti faccio Causa”

Se disdici, se non rispondi al telefono, se arrivi tardi al lavoro, se non mi paghi… “Ti faccio Causa”

Ok! dimmi una cosa “Se ti trombo tua moglie?” …“Ti faccio Causa” … si ma rimani cornuto lo stesso! …“Ti faccio Causa Due Volte” Ti puzza l’alito “Ti faccio Causa” Ti puzza l’ascella “Ti faccio Causa” Ti puzza il culo? “Ti faccio Causa” Ti puzzano I piedi! “Ti faccio Causa” Hai la forfora “Ti faccio Causa” Vesti male “Ti faccio Causa” Hai un bel culo! “Ti faccio Causa” Sei troppo bella “Ti faccio Causa” Sei una gran figa “Ti faccio Causa” Me la dai? “Ti faccio Causa” Frigida! “Ti faccio Causa” Busen d’un ledar “Ti faccio Causa” Scusa mi è scappato un rutto “Ti faccio Causa” Scusa mi è scappata la puzzetta “Ti faccio Causa” Vendesi appartamento.. “Ti faccio Causa” Mi stressi “Ti faccio Causa” Mi hai proprio rotto I coglioni “Ti faccio Causa” Costatazione amichevole oppure? “Ti faccio Causa” Mi sfanali o strombazzi… prendi giù la targa e “Ti faccio Causa”.

L’Homo Causis è più vicino di quanto pensiate e in questo periodo di lockdown se vedete passeggiare per strada senza motivo una persona con un guinzaglio che sembra cercare un cane smarrito, provate a urlare #ioRestoACasa e potreste sentire risponderVi …. Uh Ti faccio causa!!!

 

#NICOLARIZZOLI

La900

Baffo C'è

#IoRestoACasa

Apr 9, 2020 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Feuilletons il calcio è femmina

Feuilletons il calcio è femmina

Esergo: Il Calcio apre alle donne!

L’allenatore è presso la sede di Vicenza per incontrare il presidente e adempiere ad alcune formalità. Succesivamente andrà al ritiro di Roma per esaminare la squadra.
I giocatori della Piano Badile stanno praticando un allenamento specifico di rifinitura, indicato dallo staff tecnico del trapassato allenatore, asfissiato dall’afa canicolare e dal clima torrido portato dall’anticiclone Satana, di conseguenza a caldo abbiamo raccolto la dichiarazione di Nada Lino, difensore centrale e bandiera della società.

– Sè tutta questione di resilienza! Ve lo dico io! Giuro che affronteremo e usiremo da questo problema! Casso! Peccato che dovremo incontrare presto il nuovo allenatore. –

Infatti per la prima volta nella storia, nel campionato di massima divisione, il direttore tecnico sarà una donna. I giornali sportivi hanno dedicato intere pagine alla vicenda che inizierà con un nuovo percorso.

calcio2L’attaccante ultra quarantenne Andrej Bulgakov che tira con entrambi i piedi, non capisce una parola della nostra lingua e si esprime solo a gesti e cenni. Solo ora l’attaccante ha appreso la notizia dal suo personal translator:
– v kachestve trenera na skameyke budet zhenshchina! –
che tradotto significa: “Avrai una donna in panchina come allenatore”.
In un primo momento pensando a una burla rise di gusto. Avendo poi capito che nessuno scherzava, ha esposto la sua approvazione esternando tutta l’enciclopedia dei gestacci. Tutto rivolto a indicare la sua passione innata per (come si dice in russo) la kartofel’. Alla domanda del nostro invitato:
– Andrej è soddisfatto della scelta della dirigenza d’ingaggiare un’allenatrice? –
pronunciò la prima frase in italiano: – Andrej piace fica! –
Mentre Nada Lino si era già ampiamente espresso riguardo la questione di Loredana Stella.

Questa mattina i giocatori si stanno allenando nella tecnica fallica per cui si sono distinti in passato. Appena l’allenatrice scende dall’auto blu, muovendo i suoi lunghi capelli biondi, che vaporosi danzano nell’aria leggeri, tutti si fermano. Ordinando di mettersi in fila, con l’aiuto di alcuni membri dell’ex staff tecnico, inizia a passare rassegna gli atleti:

– Tu! Allaccia i cordonetti! –
– Tu! Hai la divisa in disordine! –
– La tua è sbiadita! –
– Tu … Fatti almeno un tatuaggio come si deve! –
– Poi si ferma: – Tu come ti chiami? –
– Marco –
– Marco e poi? –
– Soccer –
– Socmel cosa?
– No Socmel.. Marco Soccer! –
– Allora parla forte! Come ti chiami … bestia!
e con un pò più di fervore…
– Marco Soccer! –
– Ti vergogni del tuo nome??? Voglio che ti sentano fino in tribunaaaa!-
– Marco Soccer! –
– Che ruolo giochi? –
– Difensore Centrale –
– Che cavolo urli, micca dobbiamo spiegare in tribuna tutti i segreti tattici!!!-
– Ora vi farete quattro giri di campo al piccolo trotto, poi altri quattro a cazzo di cane ma veloci, dopo di che vi voglio negli spogliatoi così vi inizio a elucubrare alcune peculiarità della mia tattica: la “ZONA EMME” per cui sono diventata molto famosa e il mio blog ha raggiunto i due milioni di follower –
I giocatori corrono scomposti intorno al campo e Nada Lino e Marco Soccer bofonchiano strane parore:

– Ciò ZioCantante! Ma come parla? Sa vola? Elu? Elu Cosa vol dire? Tosa maledetta! –
-Lino… Significa che ci fa capire come se gioca e se sta in campo. –
– Ciò ZioCantante! Marco sei molto informato! Hai fatto le scuole medie? –
– No no sono rimasto all’elementari a distanza ma seguo il suo blog da qualche tempo… –
– Maledetto! Giochi contro!
– No ma ha dei bei capelli! Ho iniziato a seguirla e ho imparato a tenermi i capelli in modo perfetto. Vedi anche i miei come sono vaporosi?? –
– Ciò ZioCantante! Volevo chiedertelo già da un pò di tempo ma poi.. Cosa usi? –
– Balsamo agli usei!!! –
– Ciò ZioCantante! Dai corri Mona! –

I giornalisti vengono allontanati dallo spogliatoio ma un nostro inviato spia, pagato profumatamente è all’interno e possiamo pubblicare qualche gospel e alcuni gossip. Ecco alcuni passaggi dell’articolo.

La zona emme essenzialmente si compone di due momenti di giochi, uno propenso alla difesa e un altro disposto per l’attacco. I giocatori in un primo momento avevano capito che tutti insieme dovessero giocare in difesa quando gli avversari avanzavano e viceversa attaccare in massa quando la squadra avrebbe attaccato, ma non era del tutto corretto. Il modulo infatti è in difesa 1-9-1 mentre quando si attacca 1-1-9. Quindi Nada Lino sarebbe stato l’unico a non oltrepassare mai la metà campo. Si indignò e prese la tattica come un affronto personale, lasciando alcuni minuti prima il centro tecnico.Infatti anche il portiere avrebbe potuto fare alcune sortite nella metà campo avversaria, per distrarre l’avversario. Tutti tranne il difensore Nada Lino, bandiera della Piano Badile dai temi della serie cadetta. Non è passato ancora un giorno e già sono nati i primi attriti.

È tutto dal ritiro della Piano Badile, presto altre notizie.

Il Vostro inviato Lino Ciarlozzi.

#NicolaRizzoli

I precedenti della Piano Badile

 

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Apr 8, 2020 - cesaroni, cinecittà, cinema, musica, tv    Commenti disabilitati su I Cesaroni “Piango e Rido”

I Cesaroni “Piango e Rido”

RomaMi ero segnato tra gli appunti, come un’idea per una gita: il “Tour Piango e Rido” con un Post Scriptum con due note “Da Piazza Giovanni da Triora al Lido di Ostia, saranno circa una quarantina di chilometri, è un attimo mangiare uno spaghetto alle vongole con i giusti crismi”. Prima della serie “I Cesaroni” registrata alla Garbatella non avrei mai pensato a questa meta, annotata insieme a mille appunti in una moleskine di qualche anno fa. La serie è stata registrata nel quartiere Ostiense, già noto per il film del 2001 ultra premiato “Le fate ignoranti” con Stefano Accorsi e Margherita Buy. Gran parte delle scene sono state riprese a Cinecittà. Gli studi rappresentano il lustro dell’industria cinematografica italiana. Cinecittà è la nostra Hollywood, è il meraviglioso mondo artefatto del cinema, capace di creare illusioni e sogni in ogni persona che almeno una volta si sia emozionata davanti allo schermo.
ColosseoTramite innumerevoli racconti, i professionisti sono capaci di cambiare, manipolare e confondere la vita reale, nel bene e nel male. Ad esempio quei progetti televisivi che entrano in ogni casa, quei programmi popolari, ricchi di contenuti e che si ispirano al nostro modo di essere, che in tutte le puntate lo spettatore riesce sempre meglio a identificarsi e immedesimarsi. In cui vengono trattati temi che coinvolgono e ispirano e alle volte anticipano i tempi.

Con estrema sintesi: “I Cesaroni” espongono le vicende di una famiglia allargata: Giulio Cesaroni interpretato da Claudio Amendola incontra la sua ex fidanzata, Lucia (Elena Sofia Ricci) e s’innamorano. Lui vedovo e con tre figli maschi e lei divorziata con due figlie femmine, decidono di sposarsi e di convivere. Insieme alle vicende della famiglia formata da sette componenti si intrecciano nella trama le peripezie dello zio Cesare che gestisce la Bottiglieria assieme al fratello Giulio e gli amici Ezio e Stefania e il figlio Walter. Allargandosi alla fitta rete di amici, colleghi e conoscenti di tutti i protagonisti.

cinecittaTutta trippa per gli innumerevoli autori, che cambiano in ogni episodio, molto esperti del loro mestiere e grandi professionisti del settore, riescono a gestire in maniera superlativa le sei serie con più di venti episodi per stagione, adattando perfettamente al pubblico italiano il format nato in Spagna. Per gli appassionati di fiction Made in Italy, in ogni puntata lo spettatore può emozionarsi e aver voglia di divorare l’episodio seguente per merito di regia di Francesco Vicario.

Le puntate sono state registrate dal 2006 al 2014 e mi ha colpito favorevolmente, come gli autori hanno trattato i temi con qualche anno di anticipo, rispetto all’attualità e il grado d’interesse. Nella prima e nella seconda stagione vengono toccati: La tutela dell’ambiente, il temuto virus Ebola che non era ancora sfociato nella pandemia dell’anno 2013, il bullismo. La ludopatia e nello specifico di mantenere una debita distanza le macchine da video poker da tutti gli istituti scolastici e da luoghi sensibili. Nell’episodio “Istruzioni per l’uso” Alice entra in una squadra di calcetto e si scontra con la mentalità maschilista dell’allenatore, lo zio Cesare. cinecittàAnche questo tema anticipa i tempi che vedranno protagonista il calcio femminile. Sono tantissimi gli argomenti e sorprende la delicatezza con cui vengono toccati e trattati. Questioni che attualmente appartengono al mondo e che nel tempo hanno ispirato persone di un’intera generazione, che sono diventati anche una bandiera culturale e politica. Altra nota importante da segnalare per questa carrellata del vanto Made in Italy cinematografico è la produzione. La serie televisiva è stata prodotta dalla Publispei per RTI del Gruppo Mediaset. Publispei è stata fondata nel 1972 dal cantante Gianni Ravera poi gestita dagli eredi e dai soci. Un’azienda leader in Italia che produce fiction e programmi d’intrattenimento.

Come tutte le cose anche questa nel 2014 è giunta al termine, peccato. Però qualcosa ci è rimasto e ora in tempo di quarantena la sto riguardando su prime. Mi ero segnato tra gli appunti, come idea per una gita: il “Tour Piango e Rido”. Credo che in questa fiction siano riusciti a inserire un pezzetto piccolo di tutti gli italiani, il mio è racchiuso nella frase di Max Tortora che recita in una puntata della prima serie dice: “Io ho solo due sentimenti: Piango e Rido”.

#NicolaRizzoli

Apr 7, 2020 - musica, Riflessione Fisiologica    Commenti disabilitati su Musica – Chi siamo?

Musica – Chi siamo?

occhialipc-004A mio parere, fino al 2000 il target dei fruitori di musica era diviso in tre grandi aree macro:
Indy- Rock: A questa fascia apparteneva il ragazzo che per un concerto live percorreva più di mille chilometri. Vestiva solidale e alternativamente semplice, possedeva tutte le maglie e i biglietti dei concerti a cui era stato. Ascoltava il rock indipendente e suonava uno strumento.
Club-Pop: In quest’area erano identificati i fighetti da balera moderna. Quelli che nel week end partivano da Bologna in direzione Riviera, ai bagni di Marina di Ravenna. Facevano l’alba a ritmo di musica elettronica in spiaggia. Un sound ripetitivo e con un piatto che batteva in levare per ore ed ore di danza sfrenata. Vestiti con capi firmati ed eleganti, che evidenziavano i lineamenti fisici dovuti alle ore passate nelle palestre.
Elite-Jazz: Questa era la zona VIP, titolari di leasing per auto di alto livello, quelli per cui un vino non lo si beveva in un wine bar ma lo si acquistava servito da un sommelier, quelli che risiedevano in zona collinare, quelli che erano sempre al top.

Successivamente arrivò la globalizzazione che colpì tutte le culture sia occidentali che orientali siamo diventati tutti uguali. Siamo stati livellati e abbiamo trovato un sistema culturale che ci ha reso tutti simili, nei gusti nelle scelte culturali. Siamo diventati tutti un pò dei nerd nessuno escluso. Siamo diventati tutti quanti un pò secchioni grazie alla facile possibilità di accedere alle informazioni. Infatti rispetto al secolo scorso, è molto più veloce e semplice accedere alle nozioni di cultura generale. Siamo tutti nerd, tranne qualcuno che aggravando il proprio stato ha attraversato la soglia della razio e degenerando si è trasformato in psychoNERD. Non fu per colpa del Millennium Bug ma siamo rimasti vittime della comunicazione e dell’intrattenimento. Ci siamo abituati attraverso un click ad ascoltare qualsiasi brano senza nessun filtro. Sono sicuro che se facessimo un’indagine, troveremmo nella play list organizzata da un adolescente, sia Pupo che gli ACDC, i Ricchi e Poveri e Iggy Pop. La razza umana è diventata Skinhead ma tre metri sopra il cielo, a fissare lucchetti sul Ponte Milvio a Roma.

Il termine Punk significa rozzo, semplice e rumoroso. La cultura punk che ritengo essere stata la più forte tendenza controcorrente rispetto alla società che nel tempo si è ramificata ed è variata fino a raggiungere estremismi complicati, a volte violenti. Anche il Punk che in passato era un’individualità più che uno stile di vita. Anche questo, tende a essersi uniformato. Siamo diventati tutti uguali e allo stesso tempo diversi, siamo semplici e complicati, possiamo stupire come diventare assolutamente banali e indifferenti. Ogni giorno che passa perdiamo pezzi della nostra cultura, che non torneranno mai più. Il vuoto che si crea con queste lacune culturali mi ha fatto capire di essere un grande appassionato del Mondo in cui sono vissuto e l’unico rimpianto è non essere stato abbastanza adulto nel 1980 per andare al concerto di Bob Marley a Milano.

#NICOLARIZZOLI

La Scatola delle Idee

Apr 5, 2020 - Favola, Una Storia    Commenti disabilitati su Nando Lino Due Api in Trasferta

Nando Lino Due Api in Trasferta

C’è sempre una piccola favola racchiusa nei nostri pensieri, nonostante l’età e il genere, la mia è questa e si svolge in Valle d’Aosta dove dialogano due api provenienti da Bologna.

– ZZZZZ Zenti che ZZZZilenzio che c’è? –

– ZZZZZ ohi! –

– L’automobile ci ha portato fino al Monte Bianco ma ZZZai che è freddo?!?! –

– ZZZiii Ma qua c’è ZZZilenzio…. più che in Metropoli. –

– ZZZtai buona e lavora ZZZe nò entro ZZZera non finiamo la cella dell’alveare per dormire al calduccio.-

– Al caldo??’ Hai una bella fantaZZZia! Qua è freddiZZZZimo, ZZZoprattutto la notte, poi ci ZZZono i goccioloni di umidità e vapore acqueo della caZZZcata… Uffa mi verrà bene un’altrite alle ali ZZZuperiori. –

– Perchè quante ali hai? –

– Due paia! Come tutte le apine… –

– ZZZorbole… non ci avevo mai fatto caZZZo –

– Non dir paloracce…. ZZZcuzza ho ronZZZZZZato al momento meno opportuno!-

– Fa niente! Comunque puoi uZZZare tutte e ZZZei le tue Zampette Non usarne ZZZolo due e con le altre quattro ZZZtare con le ZZZZampe in ZZZZampa! –

– Le ZZZto uZZZando! Non ZZZono come gli umani fannulloni che ZZZtanno con le mani in mano!!!-

– ZZZZZitto Nando! Zitto e Lavora! Che per domani voglio ZZZvegliarmi in un BelliZZZimo alveare e dare la cera! Prima che qualche umano venga a rubarla –

– ZZZenti e in quanto a donne? Come ZZZiamo meZZZZi in sta ZZZZona? Dovremo darci da fare e trovare una Gnocca Regina!!! –

– Pare che in tutta la Valle d’aosta che ne ZZZiano tante… 20! –

– Ehh EZZZZAGERATO!!! ZZZtai a da’vedere che ZZZiamo venuti in un bel vespaio! Venti? Troppe!! Impossibile!… E quanti Fuchi per venti Fiche? –

– 1.900.873! –

– Però ce n’è della braga! –

– Noooo ho ZZZbagliato! PaZZZZami un pò di polline per piacere! GraZZZie!

– ZZZEeenti che aria pulitaaa! ZZZenZZa Antigrittogramici!

– ZZZento i profumi…. ZZZZZZZZ però è freschino…-

Apr 3, 2020 - Riflessione Fisiologica, Una Storia    Commenti disabilitati su “ Pensa se Gesù fosse nato femmina”

“ Pensa se Gesù fosse nato femmina”

Fonti ufficiali dichiarano autentica la notizia di alcuni anni fa, riguardante la scomunica di Neri Parenti. Secondo altre fonti ufficiali sarebbe una bufala, una trovata pubblicitaria per l’ennesimo cinepanettone. Ai figli è stato negato il sacramento della comunione ma per altri motivi ed è tutto poco chiaro. Forse una scomunica potrebbe rendere famoso un personaggio, probabilmente dovrebbe regalargli un’aurea di celebrità e di quasi immortalità, alla pari di Napoleone e Fidel Castro. Se qualcuno apprezza Neri Parenti, con me sfonda una porta aperta, sicuramente rimane un regista e sceneggiatore tra i più importanti in Italia per essere ancora sulla cresta dell’onda dopo quarant’anni di attività e aver contribuito a far sorridere milioni di italiani. Non credo però che mostrare il Papa mentre scia o mentre corre la Parigi Dakar e sia travolto dai protagonisti delle “Comiche” Villaggio e Pozzetto sia passibile di scomunica, avrebbe dovuto esagerare un po’ di più.

Papa FrancescoInfatti si sarebbe dovuto macchiare di crimini e delitti ma in quel caso non avrebbe fatto i conti con l’azienda cattolica ma con la sua coscienza. La Chiesa è la regina dei sistemi mediatici e di comunicazione. Da quando è stata fondata è alle prese con la diffusione di un prodotto non tangibile a occhio nudo. Vende in tutto il mondo qualcosa che non ha a che fare con i cinque sensi. Trattano argomenti che avvengono solo dopo l’ultimo step della vita: la morte. Il termine più appropriato è fede. Insegnano la strada per comunicare con Dio e viene descritta, raccontata e tramandata per mezzo di un libro tradotto ed espresso in tutti i linguaggi possibili.

Pirografo

Pirografo

La cosa particolare è che per molti capitoli esprime belligeranza e parla di guerra, omicidi, devastazioni e crudeltà. Inoltre la strada indicata per scoprire la bellezza di Dio è la sofferenza. Anche lo stesso Gesù patisce la brutale crudeltà di essere crocefisso. In passato era contemplata la pena di morte, inoltre veniva inflitto il livello di sofferenza. La crocefissione era riservata agli schiavi in quanto disonorevole ed era un patibolo che procurava un dolore infinito. Gli storici dibattono da secoli e s’interrogano se Gesù è realmente esistito oppure se la sua figura sia riferita a un mito. Il dubbio nasce da due aspetti fondamentali:

  • Gli scritti evangelici compaiono qualche decina d’anni dopo la morte.
  • La vita di Gesù è stata caratterizzata da eventi eccezionali ma che hanno coinvolto una parte ristretta di popolazione, se fosse stato un condottiero in conquista di un territorio vi sarebbero state molte fonti storiche.

Ovviamente anche questo alone di mistero alimenta il fascino della storia che per duemila anni illumina e coinvolge nel bene o nel male gli uomini sulla Terra. Ognuno interpreta alla sua maniera, facendone anche un uso improprio. Fino al secolo scorso vi era una grande strumentalizzazione delle opere di chi aveva predicato il contenuto biblico. L’immagine sacra, il “santino” era utilizzato per ogni bisogno, c’erano protettori per ciascuna tipologia e necessità dallo studio al lavoro, alla famiglia, alla salute e preghiere nello specifico per tutti i disturbi.

sanlucaOggi in controtendenza si tende a sostituire i santi sul calendario con le giornate dedicate ad ogni cosa ad esempio l’ambiente, la salute, la famiglia. Tutto si trasforma o si conserva, anche le storie vere o mitologiche. Prima che la religione cristiana si diffondesse, in Italia il culto ancestrale era incentrato a divinizzare alcuni aspetti della natura. Mitizzando la Luna, il Sole, il Tuono, la Terra. Si costruivano templi dedicati alla Madre Terra dea dell’abbondanza che nel tempo trovarono diverse peculiarità come l’Amore, la Guerra, fino a Costantino che ufficializzò la religione monoteista, dipendente da un solo Dio Padre e sopra a ogni evento. I templi dedicati alle figure pagane femminili, assunsero una simbologia cristiana ma sempre legata al genere. Nel tempo Venere fu sostituita dalle sante e la stessa sorte capitò ad Ares o Poseidone. L’uomo ha sempre avuto la necessità di rivolgersi di fronte alle difficoltà a una forza più elevata per migliorare il proprio destino, quantomeno scongiurare e allontanare lo spettro della morte o della malasorte. Per assurdo, se fossero eliminate tutte le statue votive e rimanessero solo delle Barbie sono sicuro che qualcuno si troverebbe a venerare la bambola. Questo è il vero motivo per cui esistono le religioni, perché l’essere umano è egoista, egocentrico e ha paura. Non c’è niente di male ma spesso la preghiera è una richiesta e invece che un ringraziamento. Tutto ciò è umanamente corretto, se volessimo veramente creare un dubbio filosofico che avesse sconvolto, scombinato, cambiato radicalmente il nostro modo di essere non dovremo porci la domanda “Gesù è esistito?” ma “ Pensa se Gesù fosse nato femmina.

#NICOLARIZZOLI

Tramonto

Tramonto

Apr 3, 2020 - libri, Una Storia    Commenti disabilitati su Viaggio nel passato presente e futuro

Viaggio nel passato presente e futuro

dal paleolitico..

dal paleolitico..

La terza rivoluzione industriale stava per sconvolgere lo stile di vita mondiale erano gli anni settanta e pochi si rendevano conto di vivere un cambiamento così importante.
Ho vissuto tre fasi importantissime: un periodo precedente al cambiamento, uno durante poi il post. E’ difficile focalizzare in maniera nitida questi tre momenti fondamentali e capire che peso portano sulla nostra cultura.
Sono nato ne 1971 e sono felice di essere partecipe e cronista di un periodo storico culturalmente elevato. Non era ancora diffuso il Personal Computer e per telefonare ai coetanei dovevo utilizzare un telefono con la rotella per comporre il numero e chiamare nell’abitazione che desideravo contattare. Quando nasceva la necessità di contattare la fidanzata, si doveva comporre il numero e quasi sempre rispondeva un genitore e con grande imbarazzo si ponevano le domande: “È in casa? Me la può passare?”

dal Ceneozoico

dal Ceneozoico


Il telefono era collegato con un filo e alcuni applicavano il lucchetto per limitarne l’utilizzo ai propri famigliari. Erano in voga gli scherzi telefonici, che riuscivano bene in quanto era garantito l’anonimato. Su una rivista trovai il numero di Hotel di New York e li contattai. Fu un’emozione veramente forte, che mi permetteva d’immaginare e di rendere più vicina la vita oltre l’Oceano. Era diffusa l’abitudine di percorrere solo qualche chilometri per le mete di villeggiatura da Bologna si andava in Riviera oppure sugli appennini, in pochi andavano all’estero. Erano diffuse le cartoline. Le persone che viaggiava per turismo, per affari o durante il servizio militare scriveva ai propri famigliari, amici e conoscenti le cartoline ricercando frasi spiritose oppure cercando di trascrivere l’emozione suscitate dal viaggio.
Erano diffuse poche emittenti la RAI e le TV di Capodistria, Montecarlo e Svizzera. Erano gli anni dei programmi televisivi come “Dirigibile” “La Domenica Sportiva” “Discoring” “Gulp Cartoni animati in TV” “Muppet Show” “Giochi senza frontiere” “Goldrake” “Rischiatutto” “Specchio Segreto” “Portobello” “La banda dei cinque” “I Jefferson” “Mork e Mindy”e tanti altri, ma solo dal primo pomerggio fino alla sera.
Le videoriprese venivano effettuate con camere in formato 8 millimetri e le fotografie erano a rullino ed era impegnativo imparare a fotografare ovvero “dipingere con la luce”, infatti nascevano ritratti meravigliosi ed era diffuso anche il bianco e nero. Poi apparve la Polaroid che molti utilizzarono per riprendere le proprie prestazioni sessuali o nudità in quanto la stampa era immediata e non era necessario andare dal fotografo per lo sviluppo. Alcuni amatori della fotografia scattavano le diapositive per mostrarle proiettate contro una parete oppure su un fondale.
La musica si ascoltava tramite vinile e musicassetta. Quando si entrava in un negozio di dischi, a Bologna c’erano Camarillo, Nannucci e Ricordi, chiedevi al commesso se potevi ascoltarlo prima di procedere con l’acquisto. A volte si cercava un brano sentito per radio, se non si conosceva il titolo e l’autore lo si provave a canticchiare.
A scuola venivano insegnate stenografia e dattilografia e per redigere un documento si utilizzava una macchina da scrivere e la carta carbone.

dal Cambriano

dal Cambriano

In edicola si compravano un sacco di fumetti di riviste e di giornali. Gli eventi sportivi si guardavano prevalentemente dal vivo oppure si ascoltavano per radio, solo le coppe europee oppure le gare Nazionali venivano trasmesse per televisione. Il Calcio era uno sport e come tale veniva praticato. Si giocava nel campetto presso le parrocchie o nei giardini pubblici o condominiali. Solo i maschi giocavano a pallone.
Quando acquistai il Commodore 64 entrai nel sistema per la prima volta e ne rimasi attratto. Intrappolato nella rete. Musica e Videogiochi, anche elaborazione di sistemi totocalcio e adventure. Era iniziata la terza rivoluzione industriale. Iniziata con un processore 286, poi 386, ancora 486. I sistemi Apple Mac oppure Window 3.1, Window 95, 98 e con aggiornamenti che si sono avvicendati fino a oggi. Internet questa rete infinita di collegamenti e subutenti. I social network la realtà virtuale il 3d. Tutto a portata di un click di un touch screen.

Saponetta

Saponetta

Contattare un Hotel di New York non è più un’avventura ma è quasi abituale. È possibile contattare le fidanzate direttamente.Quando voglio ascoltare o cercare un brano un film o un prodotto multimediale è un’azione quasi immediata. Esistono rilevatori che se canticchi il motivetto lo riconoscono e te lo indirizzano. Tutti diventano dei grandi fotografi utilizzando effetti che rendono incantevoli gli scatti. È tutto così veloce e immediato che è diventato inaccettabile anche il tempo per leggere un libro.

#NICOLA RIZZOLI

Apr 2, 2020 - libri, Una Storia    Commenti disabilitati su Feuilletons di una tipica giornata a New York

Feuilletons di una tipica giornata a New York

Esergo: I have a drink!

Ho preferito scendere usando il vecchio montacarichi. Anche se è più lento e meno sicuro, mi ricorda la città degli anni ’20. Nell’atrio saluto con un cenno, il ragazzo alla reception che ama il calcio e tifa Milan. Sulla ventisettesima strada c’è un piccolo hotel pieno di storia e che costa poco, tipo trenta dollari a notte, c’è anche un palco per gli artisti che vogliono raccontarsi ma non c’è mai nessuno. Il giovedì sera si crea una strana atmosfera, c’è sempre qualcuno che suona ma nessuno che ascolta. Solitamente il pubblico è formato da due persone: il gestore e il manager. Quest’ultimo un ciccione con i baffoni, la camicia bianca e la panza di fuori. Ovvio che se sfondi a New York diventi famoso in tutto il Mondo. Io ho solo visto pochi minuti dell’esibizione perché la sera, quando torno in camera sono sconvolta e stanca dalla giornata e sento ancora l’effetto del fuso orario che non mi consente di resistere oltre le ventuno ora locale. Torno che ho già cenato, faccio una doccia e collasso a letto. La mia camera è al quarto piano, c’è solo una finestra e la vista è assorbita dai palazzoni alti e dai grattacieli. Se splende il sole è completamente oscurato e non si distinguono i momenti della giornata, se è l’alba o il tramonto, se è giorno o notte; è l’unica nota dolente.

da Ellis Island

da Ellis Island

Prima di uscire, nell’atrio vedo una coppia di turisti in difficoltà con il check-in. Una coppia giovane, biondi, tutti e due con un cappellino blu lucente in testa. Vestono la t-shirt, dei pantaloncini e ci sono due bambini, un maschio e una femmina, attaccati con la manina ai loro vestiti. Sembra che l’uomo che riceve i clienti non riesca a trovare la prenotazione e comunque l’albergo è sold-out per uno dei soliti eventi in città. A Time Square c’è un enorme palco allestito ma non mi sono informata chi si esibisce e chi sia il cantante. In questo hotel le camere sono tutte riservate a una grossa orchestra e stanno scaricando ora i bagagli e nella hall si sta creando un grosso assembramento. Il disguido capitato alle due persone in difficoltà mi ha creato ansia. Nel caos, faccio finta di osservare la bacheca dei ricordi museali, vecchie valige impolverate, un estintore antico e qualche foto di famiglia immigrata con lo sfondo virato seppia dal trascorre del tempo. Fingo di osservare ma dal riflesso spio che succede, mi immedesimo nella loro situazione e mi prende una forte apprensione. Sono molto concentrata e l’inquietudine aumenta quando capisco che alle due persone cresce il nervosismo, alla bambina cade la bambola e la mamma la strattona in maniera sicura mentre la piccola tenta di raccoglierla. Arriva un collega dell’addetto alla reception e trovano una soluzione. Torna il sorriso sui visi delle persone e anch’io respiro nuovamente senza nessun tormento.

Finalmente esco e ho la stessa sensazione di un animale che esce dalla propria tana dopo il letargo

Liberty Island

New York

. Guardo in alto e non riesco neanche a vedere l’ultimo piano del grattacielo a fronte strada. È presto, prestissimo. Sento l’aria che frigge leggermente sulla faccia anche se non è fredda. Sembra che l’aria sia diversa da dove abito, anche se nelle mie zone forse è molto più pulita. M’immagino che sia l’effetto delle correnti atlantiche. Penso a quali effetti e illusione può creare la mente. Sono stata fortunata a essere stata trasferita, anche se per poco tempo a New York. Essere pagata per stare nella Grande Mela è un po’ come vivere una favola. Lungo le strade nella città sembra di essere in un cast. Mi pare di essere in televisione ma dalla parte opposta al divano. Quell’America vista in tutti quelle immagini di eroi, di amori, di gesti, di azioni, di storie, di architettura, di passione e ora ne sento anche l’odore; trovo piacevole perfino l’esalazione acre della metropolitana che esce sulla Broadway. Quel lezzo penetrante pungente che svanisce solo passeggiando nel mercatino dei fiori sulla Union Square con il Flat Iron che osserva i passanti da

Riflessioni

Riflessioni

più di un secolo come un antico guardiano, che sembra vegliare anche sul vecchio uomo che da quando è in pensione si siede sulla stessa panchina, un’ora ogni giorno per sfamare gli scoiattoli. Mi hanno detto che è una scusa, lui ha lavorato tutta la sua vita sul “Ferro da Stiro” e non riesce più a farne sa meno. Anche Mario ha una sua storia, quando passa per Union Square saluta l’uomo degli scoiattoli. Mario è di origini padovane, si è trasferito a New York negli anni sessanta con una sola valigia per gli attrezzi, a far il mestiere dell’idraulico ha comprato trentasei appartamenti che gestisce a reddito. 

Cammino per la ventisettesima strada e in fondo c’è la Fashion School. Sorrido pensando che ci sono dei ragazzi iscritti a un corso di lingua italiana e che sognano di volare oltre Oceano e venire a vivere in Italia. Appena torno a Roma ho intenzione di andare subito in San Lorenzo, è il posto che mi manca di più, gli affetti, l’università. Ora mi godo la Metropoli a stelle e strisce e pare che se la godano i tre giovani stilisti che stanno scaricando da un furgone la propria collezione, nei loro occhi brillano i sogni di gioventù e successo. Entro nel solito bar e come ogni locale un viso orientale mi prepara la colazione e con il mio lungo caffè mi siedo al tavolo, guardo fuori e ancora vivo una realtà cinematografica, spiando la vita oltre vetro, attendo l’ora per andare al lavoro.

#NicolaRizzoli

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