Giu 26, 2020 - collezioni, Consumatore, cultura, monete    Commenti disabilitati su Collezione Monete

Collezione Monete

a1Un buon metodo per risparmiare una discreta somma di denaro, è fare un salvadanaio con le monete dell’euro. La monetazione in ogni Nazione è sempre stata soggetta a speculazione, anche i collezionisti sono vittime di questo. Le Zecche di Stato ogni anno emettono un numero di monete solo per far gola agli appassionati con tirature bassissime. Le più costose sono le più rare ad esempio quelle del Principato di Monaco, coniate dalla Zecca francese, come la Repubblica di San Marino e Città del Vaticano che sono autorizzati a coniare monete con valore legale anche se non sono nell’Unione Europea. Pochissime di queste monete circolano e la grande quantità viene messa sul mercato in versioni Proof o Fior di Conio, sigillate e mai toccate. I collezionisti sono ghiotti di queste particolarità ma per chi collezione Euro gli album con buchi da riempire sono tantissimi e sempre di più. I tagli sono 8 e conosciutissimi: 1 – 2 – 5 – 10 – 20 – 50 cent – 1 e 2 €uro Per ogni Paese si moltiplicano, per esempio in Germania ci sono cinque Zecche contraddistinte da lettere A (Berlino) D (Monaco di Baviera) F (Stoccarda) G (Karlsruhe) J (Amburgo). Ogni anno si aggiungono Stati membri e la monetazione che circola in tutta Europa supporta numeri sempre più elevati con centinaia di migliaia di pezzi per ogni singolo taglio. L’ideale sarebbe collezionare le circolanti di tutte le Nazioni e sarebbe il miglior modo per trasformare la propria passione in un piano di accumulo senza rimetterci nulla, purtroppo alcune volte, il collezionismo porta a esagerare e crea anche dipendenza un po’ come la ludopatia. Se si accantonano le otto divisionali italiane del 2002 la somma di 1 – 2 – 5 – 10 – 20 – 50 cent – 1 e 2 €uro saranno € 3,88 e quel valore facciale rimarrà fino alla fine della produzione.   E’ bene tenere conto che ogni anno abbiamo alcune sorprese per esempio in Italia nel 2003 abbiamo la tiratura del 5 centesimi a 1.956.000 pezzi per cui questa limitazione fa aumentare il prezzo ed è difficile trovarla circolata. Anche il 1 centesimo è piuttosto raro ma si riesce a reperire, per cui anche fra le circolate possiamo incorre in qualche spesa, per completare la serie. Diversamente se per acquistare la divisionale (per esempio) del Principato di Monaco mi occorre qualche centinaio di €uro il cui valore facciale è € 3,88 (sotto cui il valore non scenderà mai) si dovranno fare altre considerazioni: La prima è di tipo soggettivo, ovvero collezionare per pura passione. La seconda è oggettiva, non rimetterci e creare un potenziale borsino acquisti e vendite. Essere pronti a rivendere nel momento in cui il rendimento è potenzialmente al massimo, per lo meno se si ritiene che oltre quella cifra non si possa arrivare, un po’ come si opera con l’oro. Infatti monete come il Marengo e la Sterlina d’oro sono soggette a variazioni sul valore dell’oro e non solo in funzione del valore numismatico cioè nell’incrocio tra i valori domanda/offerta, oppure per il numero di pezzi in circolazione. L’acquisto qualitativo è in funzione di dati precisi, ovvero della storicità, ad esempio la Repubblica di San Marino ha sempre coniato monete anche in Lire ma sono state acquistate sostenendo un costo che nel tempo non ha mantenuto il valore. Ricordo che acquistai la divisionale proof del 2009 con tema Astronomia con gli otto tagli più i 5 €uro in argento a € 39,00 e tramite internet si trova già in vendita anche a trenta. Vero che la forbice si estende anche fino ai cinquanta, ma temo che la più plausibile sia al ribasso per concludere la vendita. Sicuramente sarò sempre in disaccordo con un proprietario di numismatica o filatelia che consigliano l’investimento anche solo per puro piacere, ma credo che tante persone siano stanche di dover acquistare qualsiasi bene e uscire dall’attività commerciale e subire immediatamente una svalutazione del 30% per poi trovarsi un sacco di roba a valore nullo.

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Esistono due modelli di collezionismo, di tipo quantitativo ovvero trovare il più possibile a costo tendente allo zero oppure di tipo qualitativo cioè pochi pezzi e rarissimi, ma molto onerosi. L’esempio più classico che mi viene in mente è la lira che viene coniata dal 1946 al 2001 Per completare tutta la monetazione possiamo stimare due-trecento euro tranne quelle dieci monete i quattro pezzi da 1 – 2 – 5 – 10 Lire del 1946 e del 47 le 5 Lire del 1956 e le 2 Lire del 1958. Album quasi completo con solo quei 10 pezzi mancanti del valore complessivo di qualche migliaia di €uro. Ora si può decidere di avere una, due, tre collezioni incomplete oppure cercare solo la spiga da 2 Lire del 1947 magari comprarne anche alcuni pezzi perché ritenuto buonissimo il prezzo di vendita. Ad esempio le trovo in offerta a 200 euro che sarebbe perfetto e ne acquisto qualche pezzo perché ritengo che sotto questo valore non scenderanno mai. Una seconda opzione potrebbe essere arricchire la collezione con le monete in argento con il valore facciale da 500 e 1000 Lire.

a3Insomma ce n’è per tutti i gusti. Le grandi edizioni propongono album e raccoglitori eleganti per gli euro circolati, per le confezioni proof, per i 2 €uro. I commemorativi circolati sono iniziati nell’anno 2004 con la Finlandia, Grecia, Italia e Lussemburgo. Aumentano costantemente i numeri dei pezzi coniati e ora siamo a quasi trenta pezzi per annata, si rischia sempre di sfinire il collezionista. Con il trascorrere del tempo ho capito che è meglio avere poche cose e di qualità. Un requisito che ritengo importante è la storia legata all’oggetto, fermo restando la fiducia del venditore, trovo molto appassionante toccare monete antiche, con una loro storia, magari del settecento, dell’ottocento e pensare a quali storie sono legate.

#NICOLARIZZOLI

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Collezione Moneteultima modifica: 2020-06-26T11:51:41+02:00da nickrizzoli
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