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Giu 18, 2020 - BFC, Bologna, Calcio    Commenti disabilitati su VERSO BOLOGNA JUVENTUS

VERSO BOLOGNA JUVENTUS

Lunedì 22 giugno 2020 ore 21.45 Sky Sport BOLOGNA JUVENTUS Stadio Renato Dall’AraBologna Juventus

La Juventus esce sconfitta, ma solo ai rigori dalla finale di Coppa Italia e mentre Agnelli consegna sportivamente le medaglie ai giocatori del Napoli, insieme al sorridente De Laurentis, Rino Gattuso preparando una partita perfetta, risulta essere il grande vincitore del match. Non solo per le sue ultime vicende personali che lo hanno coinvolto emotivamente ma soprattutto sul piano sportivo e calcistico che con la sua grinta risolleva il Napoli dal caotico e difficile momento in cui si era trovato il club partenopeo con la precedente gestione dello staff di Ancelotti. Dimostrando inoltre di essere un allenatore in grande crescita.

In due partite la Juventus non segna gol ma non ne subisce. In questi primi incontri, dopo la ripartenza, la preparazione è studiata per resistere atleticamente fino a metà agosto e per affrontare partite ogni tre giorni, i risultati finali sono molto difficili da pronosticare. La Juve è una squadra organizzata per puntare al triplete, certo che il primo obiettivo è sfumato e con un Ronaldo che in due partite non va a segno, probabilmente si sfogherà nella prossima partita di campionato. I bianconeri raggiungono comunque il secondo posto in Coppa e sicuramente dovranno dare una risposta alla sconfitta della finale nel prossimo incontro.

Bologna JuventusLunedì 22 giugno 2020 alle ore 21,45 allo stadio Dall’Ara si affronteranno Bologna e Juventus. Sarà la prima partita del Campionato di massima Serie dopo la ripresa. Per i rossoblu che attualmente si trovano al decimo posto della classifica dopo 26 partite giocate, ovvero una in più rispetto alle altre squadre di quella zona di piazzamento. Ci sono nove punti dalla retrocessione e cinque dall’Europa con dodici incontri da disputare, tutto è possibile, anche in vetta che la differenza punti tra Juventus e Lazio è di un solo punto.

A Bologna, la Juventus dovrà riscattare la sconfitta e statisticamente scenderà in campo per travolgere la squadra Felsinea, che non ha ancora nessuna partita ufficiale all’attivo ma la preparazione sportiva di Mihajlovic darà i suoi frutti e la capolista avrà filo da torcere.

La formazione probabile potrà essere Skorupski in porta, Tomiyasu a destra, Danilo e Denswil centrali, Dijks a sinistra che ormai si è ripreso dal lungo infortunio; Medel e Poli al centro; Orsolini, Soriano, Sansone dietro a Barrow prima punta. Alcuni puntano su Palacio, Mbaye, Dominguez dal primo minuto. Vedremo in campo certamente chi sarà reputato più in condizione ottimale dall’allenatore. A disposizione Da Costa, Svanberg, Corbo Juwara, e Krejčí che potrebbe essere una valida opzione a Dijks. Bani, Santander e Schouten sono squalificati e Skov Olsen è fuori per almeno un mese per un infortunio. La Juventus non ha squalificati ma solo alcuni infortunati Khedira e Demiral, e Higuain.

Sotto le due Torri si respira dell’ottimismo, un po’ con la speranza di fare una buona prestazione, un po’ perchè il sogno di vincere contro la Juve non si avvera dal febbraio 2011 con la doppietta di Di Vaio e invece ce ne sarebbe un gran bisogno. I bolognesi però sono anche scaramantici e l’entusiasmo viene frenato dalla possibilità di subire un’umiliazione dovuta alla Juve che dovrà riscattarsi. Comunque vada speriamo sia una partita entusiasmante che tenga gli spettatori di Sky, incollati al televisore.

 

#NICOLARIZZOLI

palla1

Giu 3, 2020 - Bologna, itinerario, made in italy, passeggiata    Commenti disabilitati su Giornata Mondiale della Bicicletta

Giornata Mondiale della Bicicletta

Una vita sana e una corretta alimentazione fanno di noi, esseri umani felici

Una vita sana e una corretta alimentazione fanno di noi, esseri umani felici.

La passione per la pedalata è un’ispirazione intellettuale di alto livello. Dedicare diverse ore nel corso della settimana alla bicicletta è sport ma anche una filosofia, è uno stile di vita sano ed economico. Il motivo è semplice perché in vetta alla cima montana mentre ancora la salita ha un “tiro”, il corpo è ben ossigenato ma distrutto dalla fatica, la sfida è con se stessi. Capire i propri limiti fisici e psicologici, è pura meditazione. Volare liberi e planare nelle discese collinari, respirare l’aria fresca e frizzante di una valle desolata. La bicicletta è libertà e purezza. Non inquina, chi pedala rispetta l’ambiente. Una natura che ha necessità di vivere in leggerezza e genuinità, chi spinge sulle due ruote rispetta queste regole. Peccato per questo maledetto traffico perché anche la città dovrebbe essere più vissuta con dei mezzi a pedali. La politica indica questa direzione, infatti nel “decreto rilancio” è previsto un bonus pari al 60% della spesa con un massimo di 500 €uro per chi acquista biciclette e veicoli con pedalata assistita e monopattini anche elettrici che rispettino i requisiti normativi. Gli accessori come lucchetti caschi, ecc sono esclusi. I mezzi anche usati possono usufruire del rimborso direttamente al momento dell’acquisto. Sarà il negoziante o il fornitore a scontare la cifra e a ottenerla fino a disponibilità dei fondi. Inoltre fare molta attenzione ai requisiti, informatevi bene prima di acquistare, magari direttamente sul sito istituzionale del MIT. Il Ministero dell’Ambiente intende favorire la mobilità sostenibile e condivisa. Eureka! Finalmente i signori della politica si sono sensibilizzati al rispetto della natura. Ora non rimane che lavorare ancora sullo sviluppo delle piste ciclabili. Io vivo a Bologna e direi che non posso lamentarmi, ma sarebbe un sogno, poter girare tutta Italia in piste ciclabili e magari portarsi i propri figli senza correre il rischio di essere investiti e pedalare sereni, per alimentari anche i rapporti famigliari. La Giornata Mondiale della Bicicletta ci ricorda che “Una vita sana e una corretta alimentazione fanno di noi, esseri umani felici”.

 

#NICOLARIZZOLI

Mag 21, 2020 - Bologna, cultura, itinerario, passeggiata    Commenti disabilitati su A piedi per Bologna Santo Stefano

A piedi per Bologna Santo Stefano

Eccoci alla Fase 2. Ora con #prudenzaecautela e #sempreallerta vorrei proporre un terzo itinerario a spasso per Bologna.

Sono belle giornate possiamo girare e respirare all’aria aperta. Camminare e praticare attività motoria è il tocca sana per l’uomo per motivi di salute e per questioni di ordine mentale. Le passeggiate fanno bene al cuore e alla mente.

Per chi non ha molto tempo, potrebbe parcheggiare sempre più lontano dal luogo di lavoro, così è possibile praticare almeno due volte al giorno un po’ di jogging senza affaticarsi e sudare ma facendo un po’ d’esercizio. Per chi lavora nel centro storico di Bologna, oppure per chi vuole fare un percorso cittadino alla scoperta delle meraviglie di questa città vorrei proporre questo itinerario.

VIA DANTE – CENTRO STORICO

Parcheggio 1 Via Dante
Parcheggio 2 Piazza Trento Trieste – Viale Oriani
Parcheggio 3 Via Leandro Alberti

Autobus 11 B

Abbiamo sulla sinistra il Tribunale, a destra c’è la zona occupata Ospedale Sant’Orsola, centro universitario e medico di fama internazionale. Avendo parcheggiato a pagamento in prossimità Piazza Trento Tcarducci2rieste a destra vediamo i Giardini Padre Ernesto Caroli con il chiosco gelati aperto tutto l’anno e una fontana con 4 getti.
Proseguire dritto da Largo Presini inizia Via Dante che si protrae fino a Viale Carducci percorso anche da pista ciclabile. La zona residenziale è cara ed esclusiva con costruzioni sono anni sessanta. Attraversando il Viale si scorge un tratto delle antiche mura del trecento, la terza e ultima schiera muraria. Alle spalle delle mura vi è Piazza Giosuè Carducci, attraversandola si ha l’impressione di essere in un luogo importante e austero. Sul fondo un’abitazione in mattone a vista, costruita negli anni venti del ‘900 in stile neogotico. Spiccano la forma delle finestre e delle merlature.

carducci  Sulla destra vi è un monumento in stile Liberty, inaugurato nel 1928 opera di Leonardo Bistolfi (1859-1933). Il Giardino a ricordo del Poeta Giosuè Carducci è contiguo alla sua abitazione dove si trasferì nel 1890. Alla morte di Carducci nel 1907 la Regina Margheritcarducci1a l’acquistò per donarla al Comune di Bologna. Il Museo dedicato allo scrittore toscano e la Biblioteca personale hanno sede al piano superiore ed è possibile visitarlo, vi è un’ampia area dedicata al periodo risorgimentale italiano. La casa prima di diventare residenziale, era una costruzione religiosa, denominata Chiesa di Santa Maria della Pietà detta “del Piombo” è stata costruita all’inizio del ‘500 poi rimaneggiata nel tempo. Nel 1712 fu riedificata in seguito a un incendio che la distrusse, successivamente ampliata e ristrutturata più volte.

Proseguendo in via del Piombo fino a Piazzetta Giorgio Morandi troviamo Santa Cristina
Costruita nel ‘600 ormai sconsacrata. Oggi si tengono concerti. È visitabile solo durante gli eventi. Girando a sinistra per via della Fondazza ( traversa tra Santo Stefano e Strada Maggiore) iniziano i portici, si prosegue per Santo Stefa

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Giardini Margherita

no fino alla pasticceria Laganà aperta a Bologna negli anni 50 e ancora in attività. Propone ottime ricette tipiche dell’arte dolciaria siciliana. A sinistra vi è la strada che conduce alla Porta di Santo Stefano, l’anticaPorta per la Toscana”. È possibile fare una visita presso il complesso monumentale del Baraccano e Chiesa di Santa Maria dove gli sposi novelli amano fotografarsi. Vicinissimo ai Giardini Margherita, ma quello sarà oggetto di un altro itinerario. Proseguendo verso il centro storico, troviamo la Chiesa della Santissima Trinità, costruzione di fine seicento, un ex convento di monache.

Camminando per i portici troviamo gli accessi sfarzosi degli antichi palazzi signorili bolognesi: Palazzo Agucchi (1752) costruito su progetto dell’architetto Carlo Francesco Dotti (Bologna 1670-1759) noto per le sue opere il Santuario della Madonna di San Luca e l’arco del Meloncello. Palazzo De Bianchi (1746) su progetto di Giuseppe Antonio Ambrosi (Bologna 1674-1745). Palazzo Ghiselli Vasselli edificato a inizio ‘500.
In Via Santo Stefano 58 è stata affissa una targa in ricordo che questa abitazione accolse l’illustre archeologo e politico Giovanni Gozzadini, scopritore della civiltà villanoviana. Nell’abitazione dimorò anche la moglie Maria Teresa Serego Alighieri, discendente della famiglia nobile e il cui antenato fu il poeta Dante.

Troviamo Casa Varrini, Palazzo Minarini, Palazzo Bargellini Panzacchi in cui abitò Oreste Regnoli come segnalato dalla stele marmorea firmata dall’amico Carducci e Palazzo Vizzani con sede del Rotary. A sinistra Via Rialto verso Castiglione a destra Via Guerrazzi che porta in Strada Maggiore al Portico e alla Chiesa dei Servi.

Girando a sinistra in Via Cartoleria 3 troviamo la casa Natale di Gino Cervi, al numero 5 (l’ex collegio di San Luigi) è apposta una targa in ricordo alla nascita dell’attore il 3 maggio 1901, dove ha sede l’Università facoltà Lettere
Prendere Via De Chiari che costeggia San Giovanni in Monte, si entra nei vicoli tipici di Bologna centro, incontaminati dal traffico, dal rumore e dal caos cittadino. A destra per Vicolo Monicelli, seguendo le indicazioni si giunge a San Giovanni in Monte.
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San Giovanni in Monte citata nel 1045 in alcuni documenti fu ampliata nel ‘200 e rimodernata nel ‘400 complesso da visitare assolutamente. Attualmente l’ex monastero adiacente è sede del Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Università di Bologna. Scendendo, arriviamo all’incrocio tra via Carlo Farini. Proseguendo per Via Santo Stefano, troviamo la Piazza dell’antichissimo e splendido complesso delle sette Chiese.

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Percorrendo la piazza, possiamo ammirare Casa Bovi e Palazzo Salina Amorini Bolognini dove saltano all’occhio le teste di statue che sembrano osservare il passaggio. Da lì a breve possiamo intravedere Torre Asinelli.

santostefanoDalla Chiesa di Santo Stefano ci immettiamo in Corte Isolani, location esclusiva e ricca di storia per giungere al portico delle tre frecce in Strada Maggiore.

Possiamo optare per un giro in centro, ma per completare l’itinerario, giriamo a destra per la Strada Maestra l’antica Via Emilia. Troviamo Palazzo Segni e Palazzo Sanguinetti Aldini dove ha sede il Museo e Biblioteca della Musica ed è ben conservato il laboratorio di liuteria del Maestro Otello Bignami, erede della antica tradizione della costruzione classica degli strumenti musicali felsinei. Storia che ebbe origine nel cinquecento, quando Luca Maler e Hans Frei portarono a Bologna la loro esperienza. Per due secoli si iniziò a produrre liuti di qualità conosciuti in tutta Europa.

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Successivamente vediamo Palazzo Bonfioli Rossi e l’antica Torre Gentilizia Oseletti costruita nel XII secolo, una delle ventidue sopravissute a Bologna. Proseguendo troviamo al numero 37 di Strada Maggiore un’altra dimora che ospitò Giosuè Carducci dal 1876 al 1890. Fu abitazione anche del chirurgo Bolognese Francesco Rizzoli (1808-1880), padre dell’ortopedia moderna, autore di diverse pubblicazioni e uomo politico.

stradamagg2 stradamagg1

Dopo Palazzo Bianchetti attraversiamo l’incrocio con Piazza

Aldrovandi (direzione Zona Universitaria Zamboni Petroni) e Via Guerrazzi, sulla sinistra troviamo l’imponente ingresso del Palazzo Davia Bargellini dove ha sede Museo Civico d’Arte Industriale, all’interno è conservata un’antica carrozza del tardo settecento, molto bella e particolare nel suo genere. Proseguiamo e di fronte a Palazzo Bolognetti, a destra, inizia il Portico dei Servi che a Natale accoglie un mercato tipico e mi viene in mente la canzone Eskimo di Francesco Guccini scritta in quella domenica di settembre. Passiamo Casa Marsili Angelelli al numero 45 vi è Palazzo Hercolani che ospita la facoltà di Scienze Politiche

strada maggiore sinistra vediamo l’Opera Pia Poveri Vergognosi e Chiesa di Santa Caterina di Strada Maggiore e colpiche la statua in alto, raffigurante la Madonna con in mano il Santo Graal. Incrociamo Via Torleone e possiamo notare le mura altissime che custodivano gli antichi magazzini dei templari, posto in cui la leggenda narra sia sepolto il loro tesoro.

Ormai siamo tornati quasi al parcheggio, possiamo passare per via della Fondazza oppure proseguire fino alla Porta Maggiore e girare per la stradina parallela ai viali (via Vincenzo Tofanno), una zona residenziale di alto pregio. Ritorniamo in Via Dante attraversando il viale.

8000 passi x 5 Km

 

ITINERARIO MELONCELLO SARAGOZZA

ITINERARIO  SARAGOZZA CENTRO STORICO

 

#NICOLARIZZOLI

 

Mag 18, 2020 - anni80, BFC, Bologna, Calcio, Serie A    Commenti disabilitati su Resilienza

Resilienza

resilienza

Era la metà degli anni ’80 e il calcio era uno sport diverso dal gioco dei nostri giorni. Giocavo a livello giovanile in una squadra di quartiere, tra quelle associazioni sportive nate tra i giovani che frequentavano una parrocchia, quelli che abitavano in zona oppure che venivano nella stessa scuola. Eravamo iscritti a un torneo under 15, in tredici giocatori, per cui non c’era la possibilità di un secondo cambio, quindi “palla lunga e pedalare”. In società giocava anche un’altra squadra, quella formata dai “bravi” con iscrizione al campionato allievi. Noi eravamo gli scartini.

Ci prese a mano un allenatore “Cecco” che ricordo con grande rispetto e ammirazione, era l’unico uomo che teneva il figlio in panchina e lo faceva giocare solo quando rendeva. Ci ha insegnato tanto sul mondo del calcio. Iniziato il campionato in sordina, partita dopo partita siamo diventati una squadra forte e temuta. Certo il livello era il Casalecchio, il Real Saragozza, il Villone, tutte squadre della periferia di Bologna e non la serie cadetta. A quei tempi in difesa c’era lo stopper e il libero. Io giocavo centrale ma spesso ero impiegato anche in fascia, essendoci carenza di atleti, durante i due gironi, cercavamo di farci trovare tutti a disposizione.

La prima squadra non ottenne dei grandi risultati e verso il termine del campionato avevamo ereditato alcuni loro giocatori. L’allenatore li tenne in panchina perché tramite quei tredici giovani atleti arrivammo primi a pari punti, con le nostre forze. Non era certo nostra intenzione condividere la vittoria che per meriti era solo nostra.

Il calcio è un gioco di squadra, per me è quasi impossibile descrivere cosa scatta nella testa delle persone quando decidono di vincere e che qualsiasi ostacolo sia superabile; che esista una barriera tanto alta che non si possa abbattere. Questa è la mentalità vincente, ma si crea solo in determinate condizioni che è necessario ricreare in ogni spogliatoio e mantenerle vive, sia a livello collettivo che individuale. Nel ciclo di un campionato è naturale che ci siano dei cali fisici e mentali, periodi difficili e pieni di difficoltà ed è necessario superarli. Occorre trovare la capacità di affrontarle, superarle, di resistere a questi traumi. In psicologia la parola che definisce questa attitudine a sopperire alle criticità è detta resilienza.

Il termine è stato inflazionato in questo periodo, l’ho sentito per la prima volta, pronunciato da Mister Mihajlovic quando prese in mano il Bologna, dopo il ciclo di Inzaghi che per certi versi fu disastroso. L’allenatore serbo iniziò ad allenare la squadra felsinea dopo la sconfitta contro il Frosinone a fine gennaio 2019. Salva i rossoblu, portandoli al decimo posto in classifica, centrando un record. Il calcio moderno ha tantissime componenti: Formazione, tattica, allenamenti e un pizzico di fortuna infatti all’esordio il 3 febbraio riesce a vincere 1-0 contro l’Inter al Meazza. Soprattutto il cambio di mentalità: la resilienza.

Questa capacità si allena, si attiva e si disattiva. Non è solo applicabile in ambito sportivo ma è anche la facoltà di organizzarsi dopo traumi subiti nella vita, come una separazione, un lutto, il licenziamento o gravi problematiche che creano squilibri. È complicato adattarsi in modo positivo facendo fronte a eventi tragici, serve un percorso lungo e difficile, meglio affidarsi a un professionista del settore. Insomma la facilità con cui adottiamo questo termine sia poi più complicato che metterlo in pratica.

#NICOLARIZZOLI

Mag 14, 2020 - Bologna, Ricette, un Vino e un Vinile    Commenti disabilitati su Sformato di Patate e Mortadella

Sformato di Patate e Mortadella

Lo Sformato di Patate, Mortadella e Stracchino è una ricetta semplice e veloce.

Occorre lessare le patate in una pentola a pressione, attendere che si raffreddino.

In una teglia imburrare il fondo e disporre le patate tagliate a dischetti con un un pizzico di sale, alcune fette di mortadella con stracchino e qualche noce di burro. Fare due/tre strati.

L’ultimo strato dovrebbe essere di stracchino.

Cuocere in forno fino a doratura.

DOSE per 3 persone

5 patate medie

1 etto di mortadella

300 gr di stracchino

CLICCA NEL LINK SOTTO LA FOTO PER GUARDARE IL VIDEO

VINO CONSIGLIATO: ALBANA DEI COLLI BOLOGNESI

VINILE CONSIGLIATO: “UNA GIORNATA UGGIOSA” LUCIO BATTISTI 1980

#NICOLARIZZOLI

“TI MANDO UNA CARTOLINA DA BOLOGNA”

 

Mag 13, 2020 - Bologna, cultura, itinerario    Commenti disabilitati su A piedi per Bologna II

A piedi per Bologna II

Sono belle giornate e l’estate è alle porte, siamo tentati dalla voglia di respirare all’aria aperta. Camminare e praticare attività motoria è tocca sana per l’uomo, in molti casi, per motivi di salute, i medici impongono le passeggiate.

Con le massime precauzioni, seguendo le regole. Ora con #prudenzaecautela e #sempreallerta vorrei proporre un altro itinerario famoso e caro agli abitanti di Bologna.

MELONCELLO – PORTA SARAGOZZA

Parcheggio 1. È comodo parcheggiare in Via Treves oppure dopo il canale, adiacenza Barca Certosa è il parcheggio più lontano ma in zona non a pagamento.
Parcheggio 2. Meloncello
Altre due possibilità potrebbero essere parcheggiare in Piazza della Pace oppure zona Meloncello dove è possibile ammirare lo stadio Comunale, inizialmente noto come Litorale, oggi intitolato a Renato Dall’Ara fu costruito negli anni venti su progetto dell’ingegnere Umberto Costanzini e dell’architetto Giulio Ulisse Arata. Il complesso sportivo è un monumento tipico del periodo fascista. Verrà presto rimodernato.

Stadio Renato Dall'ara

Stadio Renato Dall’ara


La direzione da Via Treves Ex Funivia è verso il Centro passando da Via Saragozza, incontrando l’arco Meloncello e proseguendo per i portici sulla destra troviamo Villa Spada e Via di Casaglia comodo accesso alla Basilica di San Luca.

Il Teatro Celebrazioni è una costruzione degli anni cinquanta, è stato rilanciato a fine novanta dopo un lungo periodo d’inattività da Paolo Scotti noto produttore teatrale e televisivo. Iniziò la sua attività con il programma Lupo Solitario poi divenne celebre con Matrjoska e Taratata. Il teatro fa parte del complesso della Casa intitolata all’attrice del cinema muto italiano Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo ormai in pensione.

 

Villa delle Rose

Villa delle Rose

In mezzo al verde si trova la scuola elementare Armandi Avogli, non visibile dalla strada.
Sulla destra troviamo il primo ingresso di Villa delle Rose sede di diverse mostre, la Villa è stata edifica nella seconda metà del ‘700. Il secondo ingresso con una lunga scalinata evidenzia il primo nome: Villa Scala. Nel giardino per abbondanza di verde e fiori è stata poi ribattezzata Villa delle Rose. Dal 1916 è proprietà del Comune di Bologna.
In confine tra i due parchi delle Rose e Spada, presso Villa Collalto si trova il Monastero dove risiedono dal 1932 le monache di clausura clarisse cappuccine di Bologna e all’ingresso svetta una torre oggi ribattezzata scherzosamente “delle Streghe”.

 

Villa Spada

Villa Spada

In stile neoclassico è Villa Spada quasi coetanea di Villa delle Rose, di proprietà Zambeccari fu eretta nel 1774 di proprietà del Comune di Bologna dagli anni sessanta.
Nel 1849 divenne presidio degli austriaci. Il 7 agosto la tradizione vuole che in questo luogo siano stati tenuti prigionieri i patrioti italiani Ugo Bassi e Giovanni Livraghi. Dopo essere stati catturati a Comacchio, trovarono la morte il giorno 8 agosto 1849 nella piazza dove oggi si tiene la Piazzola. Dagli anni 90 è sede del Museo della Tappezzeria e del Tessuto.

Attenzione perchè se entriamo in uno di questi due parchi è un attimo rilassarsi e perdersi nel verde dei colli bolognesi. All’entrata di Villa Spada con l’incrocio per Paderno e Casaglia troviamo la fermata del bus che con cinque soste permette di visitare il Santuario di San Luca la Linea è la n° 58 dalle 7 e venti di mattina fino alle 19,20.

Fa un certo effetto passeggiare sotto il portico più lungo del mondo la cui arte, che misura 3.796 metri e la leggenda narra che conta 666 archi. L’opera è stata progettata da Gian Giacomo Monti e Camillo Saccenti e viene terminata nel 1721 da Carlo Francesco Dotti, suo il progetto dell’Arco del Meloncello.

I portici bolognesi sono stati candidati “Patrimonio dell’Umanità” UNESCO. Pensare che nell’alto medioevo nacquero come abuso edilizio, allo scopo di aumentare la capacità e lo spazio edilizio senza occupare suolo pubblico.

 

Statua Madonna Grassa

Statua Madonna Grassa

Camminando sotto i portici incontriamo la statua detta della Madonna Grassa opera è di Andrea Ferreri del primo settecento, a cui molti sono devoti e lasciano ai piedi del monumento delle immagini votive e di gente che ha ricevuto la grazia.

Proprio a fronte della statua della Madonna Grassa vi è Villa Benni, costruita nel primo novecento, è una splendida location con annesso un magnifico parco, oggi è destinata ai ricevimenti e che offre anche la possibilità di pernottamento di lusso. Durante il secondo conflitto mondiale, è stata utilizzata come sede dell’alto comando tedesco. Terminata la guerra tornò in mano ai proprietari.

A destra troviamo tantissime strade chiuse che conducono in zone semi centrali residenziali e pre-collinari dove i prezzi di vendita lievitano per merito della posizione esclusiva.
I negozi mostrano in vetrina i prodotti alimentari freschi e preparati cotti. I profumi e le fraganze di pasticcerie e rosticcerie, sotto al portico, accendono l’appetito e la golosità anche dei palati più raffinati ed esigenti.

 

Arco Guidotti

Arco Guidotti

Incontriamo l’arco in via Guidotti all’incrocio fra Saragozza e via Bellinzona che fiancheggia i giardini della Chiesa e il Convento di San Giuseppe eretto a metà del ‘800, dove al centro è eretta una statua a San Francesco d’Assisi.

A sinistra si incrocia Via R. Audinot è una zona molto interessante per chi studia architettura e non solo. Villette unifamigliari realizzate a fine ottocento dall’Architetto Paolo Sironi (1858-1927). Colpiscono i particolari e le decorazioni dei balconi e dei cancelli sono omaggi floreali allo stile Liberty. Sono state costruite molte dimore eleganti mai opulente e dove traspare un raffinato gusto architettonico.

UniversitàA destra lungo i Viali con a Fronte Porta Saragozza, verso Viale della Resistenza, si estendono i giardini di Villa Cassarini. L’altura di Saragozza fu l’antica collocazione del popolo etrusco allora la città era chiamata Felsina. All’inizio del 900 fu organizzata una campagna di scavi a opera di Cassarini. La sommità dell’acropoli era occupata da alcuni palazzi di proprietà della famiglia Pallotti poi Cassarini. Negli anni trenta la proprietà fu ceduta all’Università. Oggi hanno sede le facoltà d’Ingegneria e Chimica.

 

Porta Saragozza

Porta Saragozza

Il Cassero di Porta Saragozza appartiene alla terza cerchia muraria del XIII secolo modificata su progetto dell’ingegnere Enrico Brunetti Rodati a metà ottocento. Oggi ospita la collezione privata e pubblica di oggetti sacri. Il Museo della Beata Vergine di San Luca tratta la storia del santuario di San Luca e il trasporto nel tempo dell’immagine tanto cara ai devoti bolognesi della Madonna col bambino.

 

 

San Pio

San Pio

Opzione 1 Verso il centro da via Saragozza.
Qui possiamo decidere se continuare per Porta Saragozza dove i pellegrini partono per San Luca e dal centro di Bologna percorrono la via degli Dei. Quindi troviamo un parchetto in cui nel 2013 è stata inaugurato il Monumento a S. Pio da Pietralcina. Possiamo riposare alcuni minuti per poi proseguire verso il centro. Nella piazzetta è situato una sala cinematografica dedicata a Charlie Chaplin. Con una programmazione di flim anche in lingua originale. Alla destra della porta è stato riattivato un vecchio vespasiano.
Opzione 2 prendere il bus linea 20 direzione centro o direzione Casalecchio di Reno
Opzione 3 Proseguire per la prima strada a sinistra via Frassinago percorrerla fino a Sant’Isaia per vedere la basilica di San Francesco in Piazza Malpighi.
Opzione 4 Tornare a piedi

La passeggiata A/R Meloncello Portico Saragozza sono circa 3,5 km 5000 passi quaranta minuti

#NICOLARIZZOLI

Mag 9, 2020 - Bologna, cultura, musica, Spettacolo    Commenti disabilitati su Jovanotti RAP – GAP Generazionale

Jovanotti RAP – GAP Generazionale

#NonVoglioCambiarePianeta su #RaiPlay

#NonVoglioCambiarePianeta su #RaiPlay

Posso vantarmi di aver vissuto la terza rivoluzione industriale, nonostante mi scontri con lo scorrere del tempo e il passare degli anni. Posso affermare che sono entusiasta di essere un testimone del passaggio tecnologico dall’analogico al digitale.

Ricordo con nostalgia quando ero costretto a settare le porte con Window 3.1 per surfare on the internet nel 1995 era quasi un’impresa scientifica. Ora l’accesso alla rete è possibile anche con un comando vocale, magari avendo al polso un Watch di Apple che ti permette di aprire un Mondo nel Bit-Cosmo mentre stai facendo jogging.

Conservo un tenero ricordo di tutte quelle esperienze. La mia vetustà ha raggiunto il “Game Over” il 9 luglio 2015 quando mia figlia è andata al concerto di Jovanotti a Bologna. Allo Stadio Renato Dall’Ara c’erano 60mila persone che assistevano all’evento.

Sono passati quasi trent’anni dall’estate 1987 alla discoteca J&J del Lido Degli Scacchi (FE) andai a vedere il live “GIMMI FIVE” con un saltellante Lorenzo Costantino Cherubini. Quando ho iniziato a contare gli anni e mi sono accorto che erano tanti, la vita ha assunto una prospettiva molto diversa. Mi sono accorto di questa diversa prospettiva, guardando la copertina di agosto 2015 di Rolling Stones dove c’era la foto dell’artista con il titolo “Essere Lorenzo”.

Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti – un progetto che dura da sempre, penso che il segreto dell’elisir di una lunga vita artistica sia: un duro e costante lavoro. Infatti quello che vedo in questo artista è la passione, l’energia con cui affronta il proprio pubblico. Sul palco, accende ancora le passioni di persone di ogni età. Un artista con la “A” e tutte le lettere maiuscole, con un groove penetrante e irrompente. Ha saputo rinnovare e continuare a coinvolgere l’attenzione del pubblico, con la semplicità e l’efficacia dei propri testi e la ritmica delle sue parole. Circondandosi sempre di ottimi musicisti.
Oggi lo showman è impegnato alla salvaguardia dell’ambiente e ama girare il Mondo con il suo solito e semplice stile di vita che lo ha sempre contraddistinto. Un uomo con una morale integra e genuina. Sui social si trovano molte sue foto in bicicletta tra gli Appennini e le Ande.

I paesaggi del Cile sono ben documentati nelle riprese di viaggio di Lorenzo

#NonVoglioCambiarePianeta, in esclusiva su #RaiPlay

LINK PUNTATA

#NICOLARIZZOLI

Mag 7, 2020 - Bologna, passeggiata, Senza categoria    Commenti disabilitati su A piedi per Bologna

A piedi per Bologna

Con le massime precauzioni, presto torneremo alla normalità. Ora con #prudenzaecautela e #sempreallerta vorrei proporre un itinerario a Bologna.

Sono belle giornate, entrando nella fase 2 saremo tentati dalla voglia di respirare all’aria aperta. Camminare e praticare attività motoria è un tocca sana per l’uomo, in molti casi, per motivi di salute, i medici impongono le passeggiate.

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Per chi non ha molto tempo, potrebbe parcheggiare sempre più lontano dal luogo di lavoro, così è possibile praticare almeno due volte al giorno un po’ di jogging senza affaticarsi e sudare ma facendo un po’ d’esercizio. Per chi lavora nel centro storico di Bologna, oppure per chi vuole fare un percorso cittadino alla scoperta delle meraviglie di questa città vorrei proporre questo itinerario.

SARAGOZZA – CENTRO STORICO

Parcheggio 1 via Spataro

Parcheggio 2 Via Galletti

Parcheggio 3 Via Guidotti Via Audinot

Il parcheggio in zona Saragozza, a ridosso dei viali è a pagamento, ma tra le vie Giovanni Spataro, Giuseppe Galletti, Alessandro Guidotti e Rodolfo Audinot è facile trovare un posto libero e il costo del parcheggio è più basso della fascia centrale.

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Si parte dall’arco in via Guidotti all’incrocio fra Saragozza e via Bellinzona che fiancheggia i giardini della Chiesa e il Convento di San Giuseppe eretto a metà del ‘800, dove al centro è eretta una statua a San Francesco d’Assisi.

A sinistra si incrocia Via R. Audinot è una zona molto interessante per chi studia architettura e non solo. Villette unifamigliari realizzate a fine ottocento dall’Architetto Paolo Sironi (1858-1927). Colpiscono i particolari e le decorazioni dei balconi e dei cancelli sono omaggi floreali allo stile Liberty. Sono state costruite molte dimore eleganti mai opulente e dove traspare un raffinato gusto architettonico.

A seguire in via Saragozza, i negozi mostrano in vetrina i prodotti alimentari freschi e invitanti preparati cotti. I profumi e le fragranze di pasticcerie e rosticcerie, sotto al portico, accendono l’appetito e la golosità anche dei palati più raffinati ed esigenti.

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A destra verso i Viali con a Fronte Porta Saragozza, verso Viale della Resistenza, si estendono i giardini di Villa Cassarini. L’altura di Saragozza fu l’antica collocazione del popolo etrusco allora la città era chiamata Felsina. All’inizio del 900 fu organizzata una campagna di scavi a opera di Cassarini. La sommità dell’acropoli era occupata da alcuni palazzi di proprietà della famiglia Pallotti poi Cassarini. Negli anni trenta la proprietà fu ceduta all’Università. Oggi hanno sede le facoltà di Ingegneria e Chimica.

Il Cassero di Porta Saragozza appartiene alla terza cerchia muraria del XIII secolo modificata su progetto dell’ingegnere Enrico Brunetti Rodati a metà ‘800. Oggi ospita la collezione privata e pubblica di oggetti sacri. Il Museo della Beata Vergine di San Luca tratta la storia del santuario di San Luca e il trasporto nel tempo dell’immagine tanto cara ai devoti bolognesi della Madonna col bambino.

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Nel 2013 è stata inaugurato il Monumento della Statua in bronzo di Salvatore Amelio raffigurante S. Pio da Pietralcina presente nella piccola area verde nella piazzetta di Porta Saragozza. Nella piazzetta è padre piosituato una sala cinematografica dedicata a Charlie Chaplin. Con una programmazione di flim anche in lingua originale. Alla destra della porta è stato riattivato un vecchio vespasiano.

A 250 mt all’angolo fra via Santa Caterina e via Saragozza vi è la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria patrona dell’Università di Bologna. Si ha notizie di una costruzione dedicata a Santa Caterina intorno al XII Secolo. Cappella della Famiglia Albergati che ne mantenne il giuspatronato fino a fine ‘800. A sinistra in Via Santa Cateriana vi è la sede della Menza della fraternità patrocinato dalla Caritas e due osterie.

palazzoA destra si trova il cinquecentesco Palazzo Albergati sede di mostre e di importanti eventi. Al civico 28 Vi è uno splendido giardino. È presente una targa che evidenzia il soggiorno che nel 1845 dello Zar di Russia Nicola I. All’interno sono molto interessanti gli affreschi dei soffitti.

Al piano nobile, a seguito di un incendio nel 2008, è venuto alla luce un fregio realizzato da Bartolomeo Cesi

Con delibera del 7 luglio 1877 fu attribuito alla via il nome di “SENZANOME” cancellando i nomi con cui era conosciuta la via, ovvero “SOZZONOME” mentre la leggenda narra che fu ricordata come VIA “FREGATETTE”.

Tra via del Fossato e Collegio di Spagna sono presenti: L’istituto Commerciale e per Geometri Pier Crescenzi in fronte strada vi è la sede della Facoltà di Ingegneria. Al numero 2 della via vi è la Chiesa di Santa Maria delle Muratelle. Edificio presente nelle seconda cinta muraria. Essa fu ricostruita nel ‘600. L’interno fu rimaneggiato nel ‘700 da Carlo Francesco Dotti. A Dotti è dovuta la progettazione dell’attuale Santuario della Madonna di San Luca.

In via Saragozza 1 è presente una stele in marmo ricorda che fu dimora per lunghi anni di Enrico Panzacchi In questa abitazione il poeta compose importanti poesie e canti a fine ottocento. Chissà se sotto questi portici passeggiò con Giosuè Carducci e Olindo Guerrini.

collspagnaIl Collegio di Spagna fu fondato dal Cardinale Egidio Albornoz nel ‘300 per ospitare studenti spagnoli. E’ il più antico collegio in Europa per studenti stranieri. Ancora oggi è in funzione ed un istituto che è sopravissuto fino ad allora fino ad oggi. L’edificio è stato progettato da Matteo Giovannelli detto Gattaponi. Architetto Italiano il cui nome è legato a importanti costruzioni di Palazzi Medioevali del centro Italia.

Seguendo via Collegio di Spagna si giunge all’incrocio tra via Barberia e via Val d’Aposa. Troviamo la Chiesa di San Paolo Maggiore costruita nel ‘600 dai padri Barnabiti. All’interno notevoli e sfarzose volte affrescate e sugli altari sono presenti affreschi del Guercino e Ludovico Carracci. Sicuramente è una costruzione di grande interesse.

valdaposaIn via Val d’Aposa è interessante visitare l’Oratorio dello Spirito Santo costruito a fino ‘400 Ha una bellissima facciata in cotto attribuito a Sperandio di Mantova. L’attuale facciata è attribuita ad Alfonso Rubbiani a fine ‘800.

E’ obbligatoria la sosta nel negozio Majani in via de Carbonesi , per fare incetta di ottimo cioccolato che soddisfano i palati dei propri clienti dal 1796. Le fondamenta del negozio sono sopra un Teatro Romano che risale all’88 a.C. L’area degli scavi è visitabile su prenotazione.

dazeglioIn via D’Azeglio troviamo i negozi tra i più esclusivi, A sinistra troviamo la trecentesca Chiesa dei Celestini che affaccia sull’omonima piazzetta Piazza dei Celestini è il posto perfetto per sedersi al dehor del bar nelle sere di maggio. Mentre a destra Corte de Galluzzi dominata dall’omonima Torre è una corte in cui i tempo si è fermato. Casa Fontana è un edificio del ‘400 con saloni affrescati neoclassiche con una ampia loggia. Al piano terra ha sede la Galleria D’Arte Maggiore. L’edificio è celebre in quanto vi ha sede l’abitazione di Lucio Dalla e la sede della produzione editoriale e discografica. A sinistra Via Marescalchi 2b Teatro Navile.

Poi appare il Nettuno

Nettuno

Ritorno

Opzione 1 A sinistra per Portanova con sosta da Strega The – Piazza Malpighi – Via Nosadella – Via Saragozza

Opzione 2 A sinistra per Portanova con sosta da Strega The – Piazza Malpighi – Via Sant’Isaia – Via Frassinago

Opzione 3 Linea 20 in Via Carbonesi

Opzione 4 Un bel giro nel centro storico

da 8000 passi a 10.000 passi circa 5 Km

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Mag 5, 2020 - Bologna, Calcio, cultura, made in italy, Serie A    Commenti disabilitati su Sport, allenamenti individuali

Sport, allenamenti individuali

calcioOggi, 5 maggio 2020 alle ore 15,00 iniziano a Casteldebole gli allenamenti ed è presente anche Mihajlovic. In questi giorni sembra che troppe persone stiano vivendo con molto entusiasmo la fine del lockdown, forse si dovrebbe lanciare un nuovo hashtag: #prudenzaecautela #sempreallerta se fossimo in Francia #jesuisprudence .
Il Governo ha autorizzato lo svolvimento degli allenamenti individuali, mantenendo una dovuta distanza fra gli atleti, che si dovranno presentare nei centri già in tenuta sportiva, quindi con il divieto assoluto di creare assembramenti.
Alcuni club di Serie A torneranno a correre sui campi all’aperto tra il 5 e il 6 maggio: Juventus, Atalanta, Lazio, Roma… Ogni società adotterà un metodo diverso, alcuni faranno visite mediche, alcuni non hanno ancora pianificato una data, altri propongono una base volontaria o facoltativa.
La base comune a tutti è il danno economico che ha colpito l’intero indotto. Le società dovranno risarcire i biglietti ai tifosi per non aver fruito dell’intrattenimento e moderare/rinnovare i compensi dei calciatori. I media televisivi hanno grosse difficoltà a onorare i contratti riguardanti i diritti. Possiamo immaginare e ipotizzare ogni possibile scenario, ma sono gli addetti ai lavori che dovranno inventarsi come fare fronte a questa grossa crisi epocale. È un argomento che può essere aggirato con frasi banali e populiste, ma la realtà è che il sistema economico è influenzato dal calcio in una fetta importante. Rappresenta per l’Italia, una delle prime imprese italiane per contributi al fisco, giro d’affari miliardario e prodotto interno lordo. Questo mi basta per capire che il Ministro Spadafora è poco credibile quando afferma che non attribuisce un’alta priorità a questo sport rispetto ad altri che hanno un giro di affari magari esiguo. Mi induce a pensare, invece, che lui al momento è il più alto mediatore tra tutte le società di Serie A e B, le associazioni di settore e senza dimenticarsi l’ambito internazionale ed europeo. Inoltre una decisione avventata potrebbe causare danni economici colossali o peggio infetti e malati.
Come sul metodo e l’organizzazione, tutte le società hanno esigenze e interessi diversi, legati alla ripresa, emergenza sanitaria a parte. Le decisioni daranno seguito a ricorsi, perché un beneficio per una società potrebbe risultare un danno per altre e viceversa. Sicuramente il Ministro ha scelto la strada della sensibilità umana, ponendo la domanda che potrebbe avere un riscontro immediato: Al primo positivo, che facciamo? (Come per esempio nella Bundesliga in Germania con dieci contagiati) Non è una riflessione banale, anzi #cautela. La Juventus sicuramente è intenzionata a continuare, per via delle coppe europee, infatti sono curioso di sapere, cosa accadrà per i quarti contro il Lione. Per via dell’attuale classifica, il Milan potrebbe trovarsi a rinunciare all’Europa il prossimo anno. Lazio e Inter avrebbero potuto giocarsi lo scudetto. Poi ancora chi potrebbe retrocedere ed essere promossa? Poco conta il risultato sportivo riguardo i tifosi, la decisione finale sarà relativa a grossi guadagni oppure a grosse perdite. Il Ministro sta facendo la cosa più condivisibile, prende tempo. Purtroppo per lui, dovrà prendere delle decisioni a riguardo la ripresa o meno. Dovrà seguire una linea politica in accordo con l’attuale Governo, non credo che la soluzione si possa trovare sottraendosi alle responsabilità ma prendendo una direzione. Quindi forza e coraggio, attendiamo il prossimo DPCM dove ci saranno le linee guida.

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Apr 26, 2020 - anni 90, anni80, Baggio, BFC, Bologna, Calcio    Commenti disabilitati su I NUMERI DELLA SERIE A: LO SCUDETTO

I NUMERI DELLA SERIE A: LO SCUDETTO

numeriIl calcio moderno nasce in Inghilterra nella seconda metà dell’800, in un pub di Londra il Freemasons’ Tavern Great Queen Street. A incontrarsi sono i delegati di undici squadre, fondano la Football Association e si accordano sul primo regolamento ufficiale la data riportata è il 26 ottobre 1863. Viene distinto dal rugby in cui si vuole mantenere sia l’uso dei piedi che delle mani. Dai regolamenti di allora si evince che il calcio conserva ancora le caratteristiche di gioco molto spigoloso, infatti vengono tollerati calci e sgambetti ai possessori di palla. In Inghilterra lo sport si espande a macchia d’olio, viene praticato dagli studenti universitari. In Italia l’organizzazione del primo campionato risale al 1898. I primi tre campionati li vince il Genoa, ma a parteciparvi sono solo quattro squadre di Torino poi di Milano.

La Juventus ha vinto trentacinque titoli ufficiali, è ormai nota la revoca dello scudetto 2004-2005 dovuta allo scandalo “Calciopoli” del 2006 in cui si sono state coinvolte diverse squadre del campionato italiano. A eguagliare questo numero sono la somma delle vittorie delle due milanesi, che risultano essere diciotto a testa. L’Inter è l’unico club che non ha mai disputato la serie cadetta e come il Sassuolo non sono mai retrocessi. Il record per le vittorie consecutive è dei bianconeri che dal 2012 vincono il tricolore ogni anno. Il Genoa ha vinto nove scudetti, sei edizioni delle prime sette, in seguito se ne aggiudica altri tre.

Il Torino e il Bologna hanno entrambi vinto sette scudetti. Il torneo 1926-27 è stato oggetto del primo scandalo legato al calcio in quanto alcuni campioni hanno fatto in modo di perdere le partite per far vincere il Torino per ovvi motivi di denaro. Il Bologna anche se si classifica al secondo posto, si decide che il titolo non viene assegnato in quanto il torneo risulta falsato, ancora oggi dopo quasi un secolo è un tema dibattuto. A Bologna il 29 maggio 1927 è stato inaugurato il Litorale. Dal 1983 la struttura sportiva porta il nome di Renato Dall’Ara, il presidente morto il 3 giugno 1964, tre giorni prima la conquista dello scudetto della sua squadra. Infatti il Bologna il 7 giugno 1964 vincendo lo spareggio contro l’Inter per 2-0 si aggiudica il titolo.

Il Campionato del Bologna 1963-64 rappresenta il più alto ricordo tra i tifosi nati intorno agli anni cinquanta, che rammentano la formazione a memoria: Negri in porta Furlanis, Pavinato, Janich, Tumburus, Fogli, Bulgarelli, Perani, il tedesco Haller, il danese Nielsen, Pascutti; l’allenatore è Bernardini. Le immagini di quei momenti sono fissate nelle loro menti, diventano un’ancora per tornare indietro nel tempo, magari quando allo stadio ci andavano accompagnati dal padre. Il commento ricorrente è legato alla speranza di poter tornare a rivere quella gioia di allora che sembra essere più concreta dopo la presidenza Joey Saputo.

Anche la Pro-Vercelli vince sette scudetti e l’ultimo l’ottiene negli anni ’20. Il Casale vince nel 1914 e la Novese nel 1922. Nell’era moderna la classifica vede la Roma con tre; Napoli, Lazio e Fiorentina con due e con un titolo vinto, troviamo:

  • Il Cagliari di Gigi Riva vince il trofeo 1969-70 lasciandosi alle spalle Inter, Juventus e Milan, il Bologna si classifica decimo a pari punti con la Roma.
  • Il Verona allenato da Osvaldo Bagnoli compie un miracolo e si aggiudica il campionato 1984-85 Garella, Ferroni Volpati, Tricella, Fontolan, Briegel, Marangon, Fanna, Galderisi, Di Gennaro, Elkjær. Il Napoli acquista Maradona ma si classidica ottavo. La Juventus di Rossi, Boniek e Platinì giunge al sesto posto ed è concentrata sulla Coppa dei Campioni che arriva in finale contro il Liverpool. Purtroppo rimangono vividi in memoria i tristi eventi che hanno avuto luogo allo stadio di Bruxelles il 29 maggio 1985. Il Bologna arriva nono nella serie cadetta ma il 28 agosto 1985 riesce a battere il Verone Campione d’Italia nel Girone di qualificazione per la Coppa Italia ma non passa il turno.

 

La Sampdoria l’unico titolo lo vince nella stagione 1990-91. L’allenatore è il grandissimo Vujadin Boškov; la rosa è fenomenale: Pagliuca, Mannini, Invernizzi, Pari, Vierchowod, Pellegrini, Cerezo, Lombardo, Dossena, Vialli, Mancini. La Samp è prima davanti a Milan, Inter e Genoa. Il Parma di Nevio Scala è sesto. La Juventus è settima davanti a Napoli Roma Atalanta e Lazio. Il Bologna retrocede per la seconda e con la presidenza di Corioni e nel 1993 decretano il fallimento del club. Nel 1993 Giuseppe Gazzoni Frascara con alcuni imprenditori felsinei rilevano la società e fondano il Bologna Football Club 1909 ridando lustro alla squadra, portando in città giocatori del livello di Beppe Signori e Roberto Baggio.

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