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Mag 10, 2020 - cultura, musica, Spettacolo    Commenti disabilitati su Like Dance Monkey

Like Dance Monkey

I Like Dance

I Like Dance

Continua nel distretto di New York a impazzare una scimmia che balla. Adoro quest’immagine e credo di non essere l’unico. Un’idea che piace moltissimo: il macaco che agita il bacino a ritmo.
A ricordarlo in rete sono il gruppo punk rock storico “New York Dolls” con “Dance like a monkey” un singolo uscito nel 2003, ma non sono loro a essere i più ricercati e cliccati.

 

Continua infatti una ricerca incessante dei digittatori newyorkesi sui motori di ricerca per “il ballo della scimmia” “Dance Monkey” una metafora che viene usata nella musica e rende tantissimo. In fondo piace pensare che sia sempre un ominide nelle retrovie della nostra anima che ci rende irrazionali e istintivi, che quando sente il ritmo si muove senza dover riflettere.

Quell’immagine l’abbiamo trovata a Sanremo nel 2017 in Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani che recita un testo geniale e colto “La folla grida un mantra, l’evoluzione inciampa. La scimmia nuda balla” sulle note di un brano molto orecchiabile che fa cantare e ballare per tutta l’estate.

L’anno scorso arriva e spopola “Dance Monkey” il singolo che ha reso celebre la cantante australiana Toni Watson in arte “Tones and I“. Esattamente un anno fa il 10 maggio 2019 il lancio che ha venduto più di undici milioni di copie nel Mondo. Un’artista molto apprezzata nel Nord Europa che svetta in testa alle classifiche. L’immagine ha un senso un po’ diverso, il testo racconta delle difficoltà in cui incorrono gli artisti di strada che per poter trovare il giusto riscontro nel pubblico, devono quasi ballare come scimmie ammaestrate.

La scimmia che balla è un’immagine che indipendentemente dal contesto in cui viene proposta e condita, piace e lo dimostrano 950 milioni di click sul video “Dance Monkey” e 239 milioni per Gabbani. Certamente non si può dire che un’idea primordiale non sia remunerativa, probabilmente nell’involuzione della nostra specie esiste un forte desiderio del nostro lontano passato.

#NICOLARIZZOLI

Mag 9, 2020 - Bologna, cultura, musica, Spettacolo    Commenti disabilitati su Jovanotti RAP – GAP Generazionale

Jovanotti RAP – GAP Generazionale

#NonVoglioCambiarePianeta su #RaiPlay

#NonVoglioCambiarePianeta su #RaiPlay

Posso vantarmi di aver vissuto la terza rivoluzione industriale, nonostante mi scontri con lo scorrere del tempo e il passare degli anni. Posso affermare che sono entusiasta di essere un testimone del passaggio tecnologico dall’analogico al digitale.

Ricordo con nostalgia quando ero costretto a settare le porte con Window 3.1 per surfare on the internet nel 1995 era quasi un’impresa scientifica. Ora l’accesso alla rete è possibile anche con un comando vocale, magari avendo al polso un Watch di Apple che ti permette di aprire un Mondo nel Bit-Cosmo mentre stai facendo jogging.

Conservo un tenero ricordo di tutte quelle esperienze. La mia vetustà ha raggiunto il “Game Over” il 9 luglio 2015 quando mia figlia è andata al concerto di Jovanotti a Bologna. Allo Stadio Renato Dall’Ara c’erano 60mila persone che assistevano all’evento.

Sono passati quasi trent’anni dall’estate 1987 alla discoteca J&J del Lido Degli Scacchi (FE) andai a vedere il live “GIMMI FIVE” con un saltellante Lorenzo Costantino Cherubini. Quando ho iniziato a contare gli anni e mi sono accorto che erano tanti, la vita ha assunto una prospettiva molto diversa. Mi sono accorto di questa diversa prospettiva, guardando la copertina di agosto 2015 di Rolling Stones dove c’era la foto dell’artista con il titolo “Essere Lorenzo”.

Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti – un progetto che dura da sempre, penso che il segreto dell’elisir di una lunga vita artistica sia: un duro e costante lavoro. Infatti quello che vedo in questo artista è la passione, l’energia con cui affronta il proprio pubblico. Sul palco, accende ancora le passioni di persone di ogni età. Un artista con la “A” e tutte le lettere maiuscole, con un groove penetrante e irrompente. Ha saputo rinnovare e continuare a coinvolgere l’attenzione del pubblico, con la semplicità e l’efficacia dei propri testi e la ritmica delle sue parole. Circondandosi sempre di ottimi musicisti.
Oggi lo showman è impegnato alla salvaguardia dell’ambiente e ama girare il Mondo con il suo solito e semplice stile di vita che lo ha sempre contraddistinto. Un uomo con una morale integra e genuina. Sui social si trovano molte sue foto in bicicletta tra gli Appennini e le Ande.

I paesaggi del Cile sono ben documentati nelle riprese di viaggio di Lorenzo

#NonVoglioCambiarePianeta, in esclusiva su #RaiPlay

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#NICOLARIZZOLI

Mag 7, 2020 - canto, cultura, musica, Spettacolo, tv    Commenti disabilitati su Rudy Zerbi forever social

Rudy Zerbi forever social

Nel 2006 la Gialappa’s band viene incaricata di dirigere il programma su radio2 “Rai Dire Sanremo” e nella migliore tradizione dei fan del trio di voci inconfondibili e celebri, #iocero.

Ricordo con piacere che il Festival in periodo l’ho seguito guardando la televisione ma ascoltando per radio i Gialappy che si collegavano con diversi artisti dietro le quinte. Era una partecipazione divertente e originale. Tra tutti spiccava il presidente della Sony, Rudy Zerbi.

Bologna Cità della musica 2006

Bologna Cità della musica 2006

Ex dee-jay in discoteca e radiofonico, esperto del settore discografico. Per sedici anni è rimasto in carica alla direzione di Sony Music Italia. Collabora con grandi artisti: Adriano Celentano, Mina, Renato Zero,Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Marco Mengoni e Ornella Vanoni.

Quando passa le consegne ad Andrea Rosi un veterano del gruppo, inizia una grande collaborazione con Maria De Filippi nello spettacolo Amici che si distingue per la sua severità come giudice. Inizia a collaborare con RadioDJ e di conseguenza parte il suo percorso da star dello spettacolo. Giudica gli artisti anche in “The Winner is” , “Italia Got‘s Talent”, “Tu si que vales” e “Piccoli Giganti” condotto da Belén Rodríguez.

Figlio del celebre conduttore Davide Mengacci, queste seconde generazione rischiano di superare i genitori, grandi Maestri. Oggi i rotocalchi continuano a parlare di Rudy Zerbi che non abbassa mai la guardia e spopola sui social anche quando parla del gatto, new entry del nucleo famigliare.

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Mag 6, 2020 - anni 90, anni80, cultura, musica, Recensioni e Opinioni, Riflessione Fisiologica, Spettacolo    Commenti disabilitati su MANU CHAO ME GUSTAS TU

MANU CHAO ME GUSTAS TU

megustaÈ il 1988 e come tanti giovani, frequentoavo le discoteche, da qualche anno la musica programmata dai dj sta diventando sempre meno melodica e con scarse variazioni ritmiche. I temi dance mantengono dei loop a 100 di bpm anche per per quattro, cinque minuti. I gusti musicali dei ragazzi stanno cambiando per l’ennesima volta. Nei club il genere house sta segmentando i target, per le città nascono circoli con selezioni che tentano per l’ennesima volta di diversificare il mood asfissiante della musica commerciale.
Sulla scena internazionale si afferma un ciclone culturale: Mano Negra. Ce ne accorgiamo perché ovunque si balla un singolo che spacca veramente “King Kong Five” che inizia con un ritmo beat di batteria cassa rullante e piatti, suoni autentici non sintetici. Il canto è incalzante sullo scandire di un arrangiamento ritmico, il testo appoggia fresco e cadenzato: “Now listen to the beat The beat of the song song Buzzing in my head head like a bum dumb”. Manu Chao leader del gruppo è una forza sul palco, innovativo e travolgente. La canzone ha permesso al pubblico di ballare e conoscere altri generi, esportando fuori dai centri sociali il genere ska e nelle discoteche anche fra le più fighette, si balla perché terminata la traccia “King Kong Five” c’è un brano che lega perfettamente e molti lo lasciano suonare. Patchanka e Puta’s Fever sono i primi due lavori del gruppo e diventa un fenomeno internazionale.
Manu Chao è nato in Francia ma di origini spagnole, anche da solista ottiene sempre grandi successi, i suoi progetti hanno influenze artistiche da tutto il Mondo, i testi delle canzoni portano frasi in diverse lingue. I brani sono contaminati da country, blues, folk, rock, punk, ska, reggae, flamenco e salsa, questo mix viene definito Patchanka, imitato e arrangiato da tantissimi gruppi e in molte salse negli anni 90. La musica di Manu Chao unisce e diventa simbolo di anticonformismo, i brani raccontano l’amore e la condivisione, e nei testi si capisce che è sensibile al tema dell’imigrazione e della povertà nel mondo, viaggia molto in America Latina e in Africa. La sua posizione no-global e la partecipazione al concerto del Genova Social Forum, organizzato in contrasto con la riunione politica del G8 nel 2001, ricordato per gli scontri di Piazza Alimonda, lo elegge a colonna sonora del movimento.
Ogni progetto di Manu Chao è un mondo da scoprire, con influenze di musicisti di diverse etnia, razza e colore. Un genere che rappresenta tutto quello che c’è di bello in questo Mondo. Non può mancare nel 2010 a Playing for Change un mega progetto multimediale bellissimo che porta in scena musicisti di strada di ogni parte del pianeta. Manu Chao è una continua rivelazione ed bellissimo suonare le sue opere e tra un Clandestino e un ukulele, una chitarra flamenca e qualche congas, in una Patchanka: Me gustas tu!

 

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Apr 30, 2020 - made in italy, musica, Spettacolo    Commenti disabilitati su Concerto PRIMO MAGGIO 2020

Concerto PRIMO MAGGIO 2020

musicaDopo trent’anni il concerto del Primo Maggio avrà un contesto atipico, per ovvie ragioni di salute non si terrà a Piazza San Giovanni in Laterano a Roma. La maratona musicale sarà trasmesso su Rai3 e RAIRadio2 in prima serata, maggior parte dei live saranno realizzati presso la sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma dove è installato uno Stage e in giro per l’Italia, con collegamenti da Milano, Bologna, Firenze e Bassano. Così facendo si è potuto preservare il più possibile l’integrità e la sicurezza degli artisti.

https://www.primomaggio.net/

Ormai ci siamo, gli artisti che si esibiranno sono: Francesco Gabbani, Tosca, Paola Turci, Lo Stato Sociale, Gianna Nannini, Zucchero, Irene Grandi, Rocco Papaleo, Noemi, Alex Britti, Bugo, Ermal Meta, Fabrizio Moro, Niccolò Fabi, Orchestra Santa Cecilia, Eugenio Edoardo Bennato, Cristiano Godano – Marlene Kuntz, Aiello, Le Vibrazioni, Francesca Michelin, Leo Gasmann, Dardust, Fasma, Fulminacci e Margherita Vicario. Sting e Patti Smith. Si collegherà anche Vasco da Bologna. Il filo conduttore lo reggerà Ambra Angiolini.

Verrà decretato il vincitore anche del concorso NEXT selezionati il 20 aprile 2020 i 4 finalisti da Roma ELLYNORA con “Zingara” LAMINE con “Non è tardi“ MATTEO ALIENO con “Non mi ricordo” e da Firenze NERVI con il brano “Sapessi che cos’ho”

Tra i finalisti vorrei segnalare Maru (Maria Barucco) che ha studiato liuteria a Cremona e autrice dal 2012, ha presentato il brano (prodotto da Bravo Dischi) dal titolo “Giorgia“:

Un testo e uno sviluppo musicale molto interessanti e piacevoli, una voce molto particolare. Ascoltando il brano in cuffia e chiudendo gli occhi mi è sembrato di entrare in una dimensione surreale: il mondo di Maru. I suoni e l’arrengiamento sembrano aprire “porte” in diversi contesti temporali, tipici della musica indipendente. Un’artista che racconta una sua storia, qualcosa che sicuramente vale la pena di condividere almeno una volta. Perdetevi sul suo canale YOUTUBE ad ascoltare i suoi brani, ne vale la pensa!

#NICOLARIZZOLI

Oltre ai link che trovate sparsi nel testo vorrei indicare il LINK del canale di MARU

Apr 29, 2020 - cultura, musica, Spettacolo    Commenti disabilitati su Facciamo il punto Cultura 2020

Facciamo il punto Cultura 2020

Non per dovere di cronaca ma per fare un piacere a qualche amico che opera nel settore spettacolo riporto il quadro generale al 29 aprile 2020 sperando sia cosa utile.
cuoreQuando viene istituito un tavolo, per una crisi o problematica in genere, si tiene conto del numero di persone da sovvenzionare o risarcire, il budget misurato in funzione delle disponibilità economiche dell’ente che deve rifondere, ovvero si verifica la giacenza di denaro e si calcola la divisione in base ai richiedenti. In questo caso si è calcolato un numero di matricole INPS con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 50.000 euro, e non titolari di pensione” Questa diventa l’unità di misura individuata dall’amministrazione pubblica cioè la scelta politica di portare denaro ai cittadini con i requisiti, colpiti dall’emergenza. Ho letto molte lamentele sui social riguardo i 600 euro ritenuti un contributo troppo scarso, nei mesi di aprile e maggio è stato portato a € 800. Purtroppo o per fortuna questi denari sono stati assicurati.
Nel DPCM del 17 marzo 2020, detto più comunemente Decreto #CuraItalia sono state introdotte le misure per tutelare gli operatori del reparto cultura e sono stati messi a disposizione due fondi. Purtroppo al 29 aprile 2020 molti operatori non hanno ancora ricevuto nulla.
Il 24 aprile 2020 gli Assessori delle Regioni hanno prodotto un comunicato stampa, indirizzato al Ministro Franceschini che ha il mandato per la cultura e il turismo. Il rappresentante per l’Emilia Romagna è l’Assessore Mauro Felicori che si è insediato da pochi giorni (28 febbraio 2020).
Nel comunicato l’esecutivo viene invitato a un maggiore coinvolgimento delle Regioni e delle province autonome. Viene valutata positivamente l’adozione di ulteriori misure di sostegno al settore dei musei e dell’editoria, del cinema, degli artisti e dello spettacolo. Così come è ritenuto positivo l’intervento a favore dei soggetti “più indifesi” del settore, cui sono stati destinati 20 dei 130 milioni già stanziati col Fondo emergenza spettacolo. Viene richiesto di avviare un confronto Stato-Regioni, soprattutto a livello tecnico, per evitate una gestione centralistica del fondo o fondata sulla base di requisiti di attività minimi che suscitano diverse perplessità. Gli Assessori indicano di percorrere la strada della massima concertazione, evitando possibili contenziosi e sostenendo l’impegno delle Regioni a fianco degli operatori, degli artisti per una ripartenza della cultura orientata ad ampliare sempre più la platea dei fruitori.
A oggi la macchina burocratica pare si sia messa subito in moto ma tarda a dare i risultati. Sarebbe opportuno capire in concreto quali altri strumenti si vogliano adottare e quali promozioni si intendono attuare con i due Fondi messi a disposizione dal Governo.
È sicuramente vero che le aziende del settore devono accollarsi il rischio d’impresa ma un Paese civile deve affiancarle e supportarle perché la nostra cultura è patrimonio dell’umanità e non può essere abbandonata a se stessa. Le priorità sono al momento riguardanti la salute, occorre fare i primi passi tutti insieme e programmare una ripartenza che possa essere lo sprono per altri settori e il prodromo alla voglia di ripartire con slancio.

 

#NICOLARIZZOLI

Link del Comunicato

Riporto i provvedimenti e gli articoli riguardanti la cultura e lo spettacoli tratti dal sito  della gazzetta ufficiale .

Scarica il DPCM

Art. 38

(Indennità lavoratori dello spettacolo)

1. Ai  lavoratori  iscritti  al  Fondo  pensioni  Lavoratori  dello spettacolo, con almeno 30 contributi  giornalieri  versati  nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a  50.000 euro, e non titolari di pensione, e’ riconosciuta  un’indennità  per il mese di marzo pari a 600 euro. L’indennità di  cui  al  presente articolo non concorre  alla  formazione  del  reddito  ai  sensi  del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
2. Non hanno diritto all’indennità di cui al comma 1 i  lavoratori titolari di rapporto di lavoro dipendente alla  data  di  entrata  in vigore della presente disposizione.
3. L’indennità di cui al presente articolo e’  erogata  dall’INPS, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di  48,6  milioni  di euro per l’anno 2020. L’INPS provvede al  monitoraggio  del  rispetto del limite di spesa e comunica  i  risultati  di  tale  attività  al Ministero del  lavoro  e  delle  politiche  sociali  e  al  Ministero dell’economia e delle finanze.  Qualora  dal  predetto  monitoraggio emerga il verificarsi  di  scostamenti,  anche  in  via  prospettica, rispetto al predetto limite di spesa,  non  possono  essere  adottati altri provvedimenti concessori.
4 Alla copertura degli oneri  previsti  dal  presente  articolo  si provvede ai sensi dell’articolo 126.

Art. 88

(Rimborso dei contratti di soggiorno e risoluzione dei  contratti  di acquisto di biglietti per spettacoli,  musei  e  altri  luoghi  della  cultura)

1 Le disposizioni di cui all’articolo 28 del decreto-legge 2  marzo 2020, n. 9 si applicano anche ai contratti di soggiorno per  i  quali si sia verificata l’impossibilita’ sopravvenuta della  prestazione  a seguito dei provvedimenti  adottati  ai  sensi  dell’articolo  3  del decreto legge 23 febbraio 2020 n.6.
2. A seguito dell’adozione delle  misure  di  cui  all’articolo  2, comma l, lettere b) e d) del decreto del Presidente del  Consiglio  8 marzo 2020 e a decorrere dalla data di adozione del medesimo decreto, ai sensi e per gli effetti  dell’articolo  1463  del  codice  civile, ricorre la sopravvenuta impossibilita’ della  prestazione  dovuta  in
relazione  ai  contratti  di  acquisto  di  titoli  di  accesso   per spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici  e teatrali, e di biglietti di ingresso ai musei  e  agli  altri  luoghi della cultura.
3. I soggetti acquirenti presentano, entro trenta giorni dalla data di entrata in  vigore  del  presente  decreto,  apposita  istanza  di rimborso al venditore, allegando il relativo titolo di  acquisto.  Il venditore, entro trenta giorni dalla presentazione della  istanza  di cui al primo periodo, provvede all’emissione di un  voucher  di  pari importo  al  titolo  di  acquisto,  da  utilizzare  entro   un   anno dall’emissione.
4. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3  si  applicano  fino  alla data di efficacia delle misure previste dal  decreto  del Presidente del Consiglio 8 marzo 2020 e da eventuali ulteriori decreti attuativi emanati ai sensi dell’articolo 3,  comma l,  del  decreto  legge  23 febbraio 2020, n. 6.

Art. 89

(Fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo)

1. Al fine di sostenere i settori dello spettacolo,  del  cinema  e dell’audiovisivo a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, nello stato di previsione del Ministero per i  beni  e  le  attività culturali e per il turismo sono istituiti due  Fondi,  uno  di  parte corrente e l’altro in conto capitale, per le  emergenze  nei  settori dello spettacolo e del cinema e audiovisivo. I Fondi di cui al  primo periodo hanno una dotazione complessiva di 130 milioni  di  euro  per
l’anno 2020, di cui 80 milioni di euro per la  parte  corrente  e  50 milioni di euro per gli interventi in conto capitale.
2. Con decreto del Ministro per i beni e le attività  culturali  e per il turismo, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge  di  conversione  del  presente  decreto,  sono stabilite le modalità di ripartizione e assegnazione  delle  risorse agli operatori dei settori, ivi inclusi artisti,  autori,  interpreti ed esecutori, tenendo conto altresì dell’impatto economico  negativo conseguente all’adozione delle misure di contenimento del COVID-19.
3. All’onere derivante dal comma 1, pari a 130 milioni di euro  per l’anno 2020, si provvede:
a) quanto a 70 milioni di euro ai sensi dell’articolo 126;
b) quanto a 50 milioni di euro a mediante corrispondente  riduzione
delle risorse del Fondo sviluppo e coesione di  cui  all’articolo  1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. Conseguentemente,  con Delibera CIPE si provvede a rimodulare e a ridurre di  pari  importo, per l’anno 2020, le somme già assegnate  con  la  delibera  CIPE  n. 31/2018 del 21 marzo 2018 al Piano operativo “Cultura e  turismo”  di
competenza del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
c)  quanto  a  10  milioni  di  euro  a  mediante  riduzioni  delle
disponibilità del Fondo unico dello spettacolo di cui all’articolo 1 della legge 30 aprile 1985, n. 163.

Art. 90

(Disposizioni urgenti per sostenere il settore della cultura)

1. Al fine di  far  fronte  alle  ricadute  economiche  negative  a seguito  delle  misure  di  contenimento  del  COVID-19  di  cui   al decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, la quota  di  cui  all’articolo
71-octies, comma 3-bis, dei compensi  incassati  nell’anno  2019,  ai sensi  dell’articolo  71-septies  della  medesima   legge,   per   la riproduzione privata di fonogrammi e  videogrammi,  e’  destinata  al sostegno degli autori, degli artisti interpreti ed esecutori,  e  dei lavoratori autonomi che svolgono attività di riscossione dei diritti d’autore in base ad un contratto di mandato  con  rappresentanza  con gli organismi di gestione collettiva di cui  all’articolo  180  della legge 22 aprile 1941, n. 633.
2. Con decreto del Ministro per i beni e le attività  culturali  e per il turismo, di concerto con il  Ministro  dell’economia  e  delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla  data  di  entrata  in vigore  della  legge  di  conversione  del  presente  decreto,   sono stabiliti i requisiti per l’accesso al beneficio, anche tenendo conto del reddito dei destinatari, nonchè  le  modalità  attuative  della disposizione di cui al comma 1.

Art. 100

(Misure a  sostegno  delle  università  delle  istituzioni  di  alta
formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca)

1. Al fine di far fronte alle straordinarie esigenze connesse  allo stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri in  data  31 gennaio 2020, e’ istituito per l’anno 2020 un fondo denominato “Fondo per le esigenze  emergenziali  del  sistema  dell’Università  delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli
enti di ricerca” con una dotazione pari  a  50  milioni  di  euro  da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dell’università   e della ricerca. Con uno o più decreti del Ministro dell’università  e della  ricerca  sono  individuati  i  criteri   di   riparto   e   di utilizzazione delle risorse di  cui  al  precedente  periodo  tra  le università, le istituzioni di alta formazione artistica  musicale  e coreutica e gli enti di ricerca ed i collegi universitari  di  merito accreditati. Agli oneri previsti dal presente comma  si  provvede  ai sensi dell’articolo 126.
2. I mandati dei  componenti  degli  organi  statutari  degli  Enti pubblici di ricerca di cui all’articolo 1 del decreto legislativo  25 novembre 2016, n.  218,  ad  esclusione  dell’Istituto  Nazionale  di Statistica – ISTAT, sono prorogati,  laddove  scaduti  alla  data  di entrata in vigore del presente decreto ovvero in scadenza durante  il periodo  dello  stato  di  emergenza  deliberato  dal  Consiglio  dei ministri in data 31 gennaio 2020, fino al perdurare  dello  stato  di emergenza medesimo. Nel medesimo periodo  sono  altresì  sospese  le
procedure di cui all’articolo 11 del Decreto Legislativo 31  dicembre
2009, n. 213.
3. I  soggetti  beneficiari  dei  crediti  agevolati  concessi  dal Ministero dell’Università e della Ricerca a valere sul Fondo per  le Agevolazioni  alla  Ricerca  di  cui  all’articolo  5   del   Decreto
Legislativo 27 luglio 1999, n. 297 a favore di  imprese  con  sede  o unita’ locali ubicate nel territorio italiano,  possono  beneficiare, su richiesta, della sospensione di sei mesi del pagamento delle  rate con scadenza prevista nel mese di luglio 2020 e di un  corrispondente allungamento della durata dei piani  di  ammortamento.  Il  Ministero procede, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti  di Stato, alla ricognizione del debito, comprensivo di sorte capitale  e interessi, da rimborsare al tasso di  interesse  legale  e  con  rate semestrali posticipate. Agli oneri previsti  dal  presente  comma  si provvede ai sensi dell’articolo 126.

Art. 101

(Misure urgenti per la  continuità’  dell’attività  formativa  delle Università e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica)

1. In deroga alle disposizioni dei regolamenti di ateneo,  l’ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relative all’anno accademico 2018/2019  e’  prorogata  al  15  giugno 2020. E’  conseguentemente  prorogato  ogni  altro  termine  connesso all’adempimento di scadenze didattiche  o  amministrative  funzionali
allo svolgimento delle predette prove.
2. Nel periodo  di  sospensione  della  frequenza  delle  attività  didattiche disposta ai sensi degli articoli 1 e 3 del  decreto  legge 23 febbraio 2020, n. 6, le attività formative  e  di  servizio  agli studenti, inclusi l’orientamento e il tutorato, nonché le  attività di verifica dell’apprendimento  svolte  o  erogate  con  modalità a
distanza secondo le indicazioni  delle  università  di  appartenenza sono  computate  ai  fini  dell’assolvimento  dei  compiti   di   cui all’articolo  6  della  legge  30  dicembre  2010,  n.  240,  e  sono valutabili ai fini dell’attribuzione degli scatti  biennali,  secondo quanto previsto dall’articolo 6, comma 14, della  medesima  legge  n. 240 del 2010, nonché ai fini della valutazione, di cui  all’articolo 2, comma 3, e all’articolo 3, comma 3, del D.P.R. 15  dicembre  2011, n. 232, per l’attribuzione della classe stipendiale successiva.
3. Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano ai  fini della valutazione  dell’attività  svolta  dai  ricercatori  a  tempo determinato di cui all’art. 24, comma 3, lett. a) della legge n.  240 del 2010 nonché ai fini della valutazione di cui  al  comma  5,  del medesimo articolo 24  delle  attività  di  didattica,  di  didattica
integrativa e di servizio agli studenti, e delle attività di ricerca svolte dai ricercatori a tempo determinato, di cui all’art. 24, comma
3, lett. b).
4. Nel periodo di sospensione di  cui  al  comma  1,  le  attività formative ed i servizi agli studenti erogati con modalità a distanza secondo  le  indicazioni  delle  università  di  appartenenza   sono computati ai fini dell’assolvimento degli  obblighi  contrattuali  di cui all’art. 23 della legge 30 dicembre 2010 n. 240.
5. Le attività formative svolte ai sensi dei precedenti commi sono valide ai fini del computo dei crediti formativi universitari, previa attività  di  verifica  dell’apprendimento   nonché  ai  fini dell’attestazione della frequenza obbligatoria.
6. Con riferimento alle Commissioni  nazionali  per  l’abilitazione alle funzioni di professore  universitario  di  prima  e  di  seconda fascia, di cui  all’articolo  6  del  decreto  del  Presidente  della Repubblica  4  aprile  2016,  n.  95,   formate,   per   la   tornata dell’abilitazione scientifica nazionale  2018-2020,  sulla  base  del decreto direttoriale 1052 del 30 aprile  2018,  come  modificato  dal decreto direttoriale 2119 del 8 agosto 2018,  i  lavori  riferiti  al quarto quadrimestre della medesima tornata si concludono,  in  deroga all’articolo 8 del citato D.P.R. n. 95 del 2016, entro il  10  luglio 2020. E’ conseguentemente differita al 11  luglio  2020  la  data  di scadenza della presentazione delle domande nonché  quella  di  avvio dei lavori delle citate Commissioni per il quinto quadrimestre  della tornata 2018-2020, i quali dovranno concludersi entro il 10  novembre 2020.  Le  Commissioni  nazionali  formate  sulla  base  del  decreto direttoriale 1052 del 30 aprile 2018,  come  modificato  dal  decreto direttoriale 2119 del 8 agosto 2018,  in  deroga  a  quanto  disposto
dall’articolo 16, comma 3, lettera f) della Legge  240/2010,  restano in carica fino al 31 dicembre 2020. In deroga all’articolo 6, comma 1 del D.P.R. n. 95 del 2016, il procedimento di formazione delle  nuove Commissioni  nazionali  di  durata  biennale  per   la   tornata   di dell’abilitazione scientifica nazionale 2020- 2022 e’  avviato  entro il 30 settembre 2020.
7. Le disposizioni di cui al presente  articolo  si  applicano,  in quanto  compatibili,  anche  alle  Istituzioni  dell’alta  formazione artistica musicale e coreutica.

 

FINE

Apr 29, 2020 - musica, Recensioni e Opinioni    Commenti disabilitati su Tutti pazzi per Roddy Ricch

Tutti pazzi per Roddy Ricch

Negli anni ’70 nel nostro paese non è molto diffusa la cultura e la musica hip-hop, anzi viene criticato per la struttura musicale troppo scarna e la scarsa iniziativa melodica. Nei primi anni ’80 arriva all’orecchio degli italiani Rapper’s Delight Sugarhill Gang. Nel brano viene utilizzato il groove del basso di Bernard Edwards (Chic) suonato in Good Times e le natiche dei ballerini iniziano a muoversi e non smettono più. I temi trattati nel genere hip-hop, sono diversi, sono racconti popolari, un ritmo incalzante e in rima che si sviluppa su un linguaggio di strada. Fonda le sue radice nel blues, quel canto intenso nato sui campi agricoli delgli Stati Uniti durante lo sfruttamento degli schiavi. Passa per il R&B e arriva fino ai giorni nostri e nei testi dei rapper afroamericani continua a emergere un grosso senso di discriminazione razziale. È una cultura che ha radici profonde, radicate tra le generazioni passate che nessuno vuole dimenticare anche se spesso rappresentano il lato peggiore dell’essere umano.

Nel 2019 viene caricato su youtube il brano di Roddy Ricch giovane leva del movimento hiphop. Il titolo è “The Box“, il mood è tipico del genere musicale che ne rispecchia gli standard, senza particolarità, rispetto ai brani attuali. Il basso ha un suono largo, diretto e ben presente. Ciclicamente suona un loop di un verso in falsetto, un’astuzia per rendere virale all’ascolto il brano. Il testo spacca. Viene utilizzata spesso la parola “Nigga” ma è un brano rivolto a tutti, anzi è necessario per identificarne l’individualità. Il giovane californiano tira fuori dalla sua scatola magica un bel prodotto che porta 200 milioni di visite. Un bel numero! Del resto Atlantic Record non sbaglia a un colpo guarda chi ha in catalogo! Aretha Franklin, Chic, Phil Collins, Wilson Pickett, ColdPlay, Bruno Mars.

Roddy Ricch è nato nel 1998. A fine 2017 pubblica il suo primo lavoro: Feed Tha Streets. In questi due anni ha saputo racchiudere tutti gli ingredienti per far nascere nel 2019 un disco di successo Please Excuse Me for Being Antisocialcontenente 15 pezzi e una intro. I brani presenti in rete forano le visite con numeri moltiplicati per dieci con esponente sei: Down Below, Boom Boom Room, Every Season e tutti gli altri. Il ragazzo ha talento e tanto da raccontare con un ritmo incalzante, una timbrica vocale fresca e brillante, con bei colori piena di frequenze alte. Nei video ha gli atteggiamenti quasi impertinenti ma un sorriso da bravo ragazzo.

 

 

#NICOLARIZZOLI

 

https://www.youtube.com/watch?v=uLHqpjW3aDs

 

Apr 27, 2020 - anni 90, musica    Commenti disabilitati su IL KARAOKE PASSIONE OPPURE COSA STUPIDA?

IL KARAOKE PASSIONE OPPURE COSA STUPIDA?

karaokeNato in Giappone poi diffuso in tutto il Mondo negli anni ottanta. In Italia ha ottenuto grande successo per merito della trasmissione intitolata “Karaoke” e condotta da Fiorello che tra il 1992 e il 1994 è andata in onda tutte le sere alle 20 su Italia1. Tutto quello che tocca Fiorello lo tramuta in oro e questo spettacolo televisivo è stato il suo trampolino di lancio.
In trasmissione sono passati anche Elisa e Tiziano Ferro.
Il karaoke è apprezzato moltissimo da chi ama cantare ma criticato da tantissimi musicisti. Una passione che ha diviso una generazione, inquinato cerimonie e matrimoni. I timpani e i nervi dei vicini sono stati lesionati dagli appassionati canto. Ha divertito migliaia di persone, in alcuni casi, regalato un sogno. Ha incrementato il numero di animatori, creando inflazione fra i musicisti che hanno sempre praticato la classica professione di piano-baristi. Infatti tutti lo snobbano, nessuno lo cerca, ma se l’animatore è bravo a coinvolgere e proporre i giusti brani, la serata diventa piacevole, a patto che chi si esibisce sia intonato. In Giappone riservano a questo intrattenimento piccole stanze, in modo che si riesca a evitare di rompere i timpani agli ospiti che amano non essere disturbati. In Italia invece se in un locale c’è il karaoke, chiunque debba per forza sorbirselo. Vi svelo un segreto: Se siete stati invitati a un matrimonio e il vostro tavolo risulta essere sotto le casse audio, probabilmente non risultate i più simpatici alla coppia che convoglia a nozze. Scherzo ovviamente, o forse no.
L’esercitare l’animazione al pubblico è sempre difficile. Riguardo l’intrattenimento comico e cabaret la risata è appesa un filo e ai lati ci sono l’indifferenza da una parte e la banalità dall’altra. La prestazione musicale è diversa, il dee-jay che programma le basi musicali è soggetto a mille richieste. In sala ci sono persone influenti (i genitori della sposa, gli sposi, chi festeggia la laurea, i parenti del festegg

Audioc

iato) che si alternano continuamente durante la serata a richiedere di alzare o abbassare il livello del volume. Riguardo l’esecuzione canora, viene spesso richiesta una variazione di tonalità che trasforma il suono delle chitarre elettriche in arpe oppure il giro di basso in un ukulele scordato. Cantanti che non azzeccano una nota anche provando 12 tonalità, quelli che provano a imitare il cantante preferito, quelli che cantano in inglese ma sembra abbiano una patata in bocca, quello che prova ad appoggiare il bicchiere di birra, mezzo vuoto, sulla pianola dell’animatore. Gli intrattenitori che dopo qualche ora che un cantante ha deciso di far l’alba con in mano un microfono, si sono rotti le scatole e si siedono a un a tavolo del locale, mangiano, bevono e dicono: Metti su quel che vuoi… canta canta.
Credo che la formula sia ancora molto coinvolgente: Un br

avo trascinatore che durante la cena coinvolge il pubblico con il karaoke per poi trasformarsi in dee-jay programmando musica per balli magari di gruppo, oppure è una moda superata?

Possiamo ritenerci fortunati, se fosse ancora un divertimento diffuso, ai tempi del #lockdown, le bacheche dei social sarebbero state piene di video di cantanti che avrebbero tentato di far presa sul pubblico, nonostante le scarse doti canore, meglio i chitarristi da balcone. Sempre che siano permessi nel prossimo #DPCM.

#NICOLARIZZOLI

 

 

 

Apr 16, 2020 - canto, giornata mondiale, made in italy, musica    Commenti disabilitati su GIORNATA MONDIALE DELLA VOCE

GIORNATA MONDIALE DELLA VOCE

microfonoLa Voce è un ottimo indicatore del nostro corpo e dei nostri stati d’animo. Tramite le inflessioni e le vibrazioni emesse è possibile capire tante cose di un’altra persone: se sta mentendo, se esprime emozione, se prova disagio oppure se è felice, se palesa divertimento oppure se soffre. Lo si può capire anche da un singolo suono emesso, una sola vocale. I neonati fino ai due anni emettono suoni che i genitori capiscono perfettamente: se il bambino è felice, se sta male, se ha fame, se necessita di essere cambiato oppure assistito. Quei suoni primordiali saranno dimenticati e non saranno più utilizzati per il resto della vita, ma comuni alla razza umana. Ogni essere umano neonato, emette lo stesso suono dall’Artide all’Antartide passando per l’Equatore e percorrendo tutti i Meridiani e i Paralleli. Incredibile che tutta la popolazione mondiale riesca a parlare la stessa lingua per i primi due anni, poi subentrano gli stimoli culturali. C’è un altro momento in cui gli esseri umani emettono un suono comune, quando siamo in prossimità della morte. Il rantolo proprio degli agonizzanti e non solo, anche i versi emessi nella sofferenza sono stati oggetto di studio e hanno riportato componenti collettive.

Il più autorevole ricercatore e sperimentatore della tecnica vocale fu Demetrio Stratos nato ne 1944 in Egitto da genitori Greci. Ad Alessandria frequentò il conservatorio, poi divenne studente a Creta, in seguito di Architettura a Milano. Il ventaglio di esperienze culturali e teoriche lo portò a diventare un artista di fama internazionale, leader prima de “I Ribelli” poi di “Area”. Abbandonati i gruppi, con il CNR di Padova condusse studi sull’estensione della voce e ricerche di musicologia riguardo le tradizioni musicali dei popoli. Le registrazioni effettuate provarono che Stratos era in grado di produrre frequenze altissime e di emettere fino a tre suoni contemporaneamente, gettando le basi del canto armonico. Purtroppo una grave malattia lo portò via molto giovane. Il lavoro fu il prodromo di un importante percorso di ricerca. Le sue prestazioni vocali sono tutt’ora incomparabili.

La giornata mondiale vuole stimolare l’opinione pubblica a monitorare la propria voce perché alcune variazioni potrebbero essere un’indicazione di patologie anche gravi. Inoltre viene promosso l’aspetto culturale, la prestazione canora. Si vuole valorizzare il percorso teorico e pratico dei cantanti. Le grandi voci che hanno fatto storia e in Italia siamo ricchi di talenti. L’Italia è il Paese del Bel Canto e chi mai può negarlo.

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Apr 8, 2020 - cesaroni, cinecittà, cinema, musica, tv    Commenti disabilitati su I Cesaroni “Piango e Rido”

I Cesaroni “Piango e Rido”

RomaMi ero segnato tra gli appunti, come un’idea per una gita: il “Tour Piango e Rido” con un Post Scriptum con due note “Da Piazza Giovanni da Triora al Lido di Ostia, saranno circa una quarantina di chilometri, è un attimo mangiare uno spaghetto alle vongole con i giusti crismi”. Prima della serie “I Cesaroni” registrata alla Garbatella non avrei mai pensato a questa meta, annotata insieme a mille appunti in una moleskine di qualche anno fa. La serie è stata registrata nel quartiere Ostiense, già noto per il film del 2001 ultra premiato “Le fate ignoranti” con Stefano Accorsi e Margherita Buy. Gran parte delle scene sono state riprese a Cinecittà. Gli studi rappresentano il lustro dell’industria cinematografica italiana. Cinecittà è la nostra Hollywood, è il meraviglioso mondo artefatto del cinema, capace di creare illusioni e sogni in ogni persona che almeno una volta si sia emozionata davanti allo schermo.
ColosseoTramite innumerevoli racconti, i professionisti sono capaci di cambiare, manipolare e confondere la vita reale, nel bene e nel male. Ad esempio quei progetti televisivi che entrano in ogni casa, quei programmi popolari, ricchi di contenuti e che si ispirano al nostro modo di essere, che in tutte le puntate lo spettatore riesce sempre meglio a identificarsi e immedesimarsi. In cui vengono trattati temi che coinvolgono e ispirano e alle volte anticipano i tempi.

Con estrema sintesi: “I Cesaroni” espongono le vicende di una famiglia allargata: Giulio Cesaroni interpretato da Claudio Amendola incontra la sua ex fidanzata, Lucia (Elena Sofia Ricci) e s’innamorano. Lui vedovo e con tre figli maschi e lei divorziata con due figlie femmine, decidono di sposarsi e di convivere. Insieme alle vicende della famiglia formata da sette componenti si intrecciano nella trama le peripezie dello zio Cesare che gestisce la Bottiglieria assieme al fratello Giulio e gli amici Ezio e Stefania e il figlio Walter. Allargandosi alla fitta rete di amici, colleghi e conoscenti di tutti i protagonisti.

cinecittaTutta trippa per gli innumerevoli autori, che cambiano in ogni episodio, molto esperti del loro mestiere e grandi professionisti del settore, riescono a gestire in maniera superlativa le sei serie con più di venti episodi per stagione, adattando perfettamente al pubblico italiano il format nato in Spagna. Per gli appassionati di fiction Made in Italy, in ogni puntata lo spettatore può emozionarsi e aver voglia di divorare l’episodio seguente per merito di regia di Francesco Vicario.

Le puntate sono state registrate dal 2006 al 2014 e mi ha colpito favorevolmente, come gli autori hanno trattato i temi con qualche anno di anticipo, rispetto all’attualità e il grado d’interesse. Nella prima e nella seconda stagione vengono toccati: La tutela dell’ambiente, il temuto virus Ebola che non era ancora sfociato nella pandemia dell’anno 2013, il bullismo. La ludopatia e nello specifico di mantenere una debita distanza le macchine da video poker da tutti gli istituti scolastici e da luoghi sensibili. Nell’episodio “Istruzioni per l’uso” Alice entra in una squadra di calcetto e si scontra con la mentalità maschilista dell’allenatore, lo zio Cesare. cinecittàAnche questo tema anticipa i tempi che vedranno protagonista il calcio femminile. Sono tantissimi gli argomenti e sorprende la delicatezza con cui vengono toccati e trattati. Questioni che attualmente appartengono al mondo e che nel tempo hanno ispirato persone di un’intera generazione, che sono diventati anche una bandiera culturale e politica. Altra nota importante da segnalare per questa carrellata del vanto Made in Italy cinematografico è la produzione. La serie televisiva è stata prodotta dalla Publispei per RTI del Gruppo Mediaset. Publispei è stata fondata nel 1972 dal cantante Gianni Ravera poi gestita dagli eredi e dai soci. Un’azienda leader in Italia che produce fiction e programmi d’intrattenimento.

Come tutte le cose anche questa nel 2014 è giunta al termine, peccato. Però qualcosa ci è rimasto e ora in tempo di quarantena la sto riguardando su prime. Mi ero segnato tra gli appunti, come idea per una gita: il “Tour Piango e Rido”. Credo che in questa fiction siano riusciti a inserire un pezzetto piccolo di tutti gli italiani, il mio è racchiuso nella frase di Max Tortora che recita in una puntata della prima serie dice: “Io ho solo due sentimenti: Piango e Rido”.

#NicolaRizzoli

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