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Mag 26, 2020 - cultura, itinerario, Itinerario Musicale, made in italy, musica, Spettacolo, un Vino e un Vinile, Una Storia    Commenti disabilitati su Turismo tra le note

Turismo tra le note

Turista Musicale

Turista Musicale

Non occorre aver come unico obiettivo la musica per decidere una meta turistica ma si può creare un incentivo a spostarsi, verso mete lontane, per conoscere e deliziare il proprio intelletto di note e culture diverse dalla nostra, questo è abbastanza per tracciare rotte alternative alle solite vacanze. Tante persone quando sono in viaggio cercano di vivere come gli abitanti anche solo per qualche istante. L’atteggiamento più comune è sedersi a tavola e ricercare la specialità tipica sul menù. Alcuni comprano il ricordino, la tshirt con stampato il logo che raffigura il posto. Altri amano collezionare magliette ad esempio “Hard Rock Cafe” brand diffuso in quasi sessanta paesi del mondo. Mangiare e vestirsi sono modi per cercare il senso di appartenenza.

Mescolarsi in un mercato rionale o in una sagra di provincia durante le vacanze è una passione diffusa. Mangiare bene, bere ottimo vino, trovare articoli esclusivi e ballare, questi sono gli elementi che determinano un atteggiamento comune di un turista. Possiamo andare al mare, in montagna, nelle metropoli internazionali, in tutti i paesi ma questi sono gli elementi per la gran parte delle persone.

Muoversi solo per la musica può essere uno stimolo sufficiente? Non saprei ma questo dovrebbe essere magari accompagnato da altre componenti. Per esempio il festival del fumetto Lucca Comic che negli ultimi anni attrae molte persone è anche una buona occasione per farsi un giro in Toscana, che offre tantissimi spunti per itinerari culturali come Viareggio, Collodi, Vinci, Montecatini Terme. Inoltre è inutile raccontare quali prelibatezze tipiche possa offrire la ristorazione di quella regione.
Una fiera, un evento culturale sono occasioni che permettono di visitare luoghi che altrimenti sarebbe meno prioritario vederli rispetto ad altri se non vi fosse la passione per una determinata attività artistica o sportiva.

In Emilia Romagna la musica ha origini ben radicate con musicisti come Giuseppe Verdi da Busseto, oppure Gioachino Rossini, nato a Pesaro ma bolognese d’adozione. A fine settecento fu ascoltato anche Mozart nella città felsinea. A Bologna è viva una scuola di liuteria di strumenti cordofoni classici, quali viola, violino e violoncello. Una conoscenza, una cultura importantissima, che nasce nel periodo rinascimentale. Quando all’inizio del cinquecento, due maestri liutai Hans Frei e Luca Maller iniziarono a costruire strumenti musicali e per due secoli divennero famosi i liuti lavorati all’ombra delle cento torri. Tradizione tramandata fino ai giorni nostri agli allievi dal Maestro Otello Bignami, il cui laboratorio è visitabile in Strada Maggiore.

Un percorso culturale che vive da sempre e nell’anno 2006 Bologna è stata dichiarata dall’UNESCO “Città Creativa della Musica”. Il capoluogo emiliano è la prima tappa per chi ama fare turismo musicale, magari la buona tavola, l’ottimo vino e cerca un pò d’intimità. Ora non rimane che cercare tramite il portale “Bologna Welcome” la giusta dimensione, scegliere quale itinerario culturale è più consono alle proprie passioni, poi partire.

Per i puristi sarebbe ottimo scegliere fra queste macro aree:
Indy – Rock indipendente nei locali, nei centri sociali e nelle location da concerto live tra il reggea, lo ska e il rock suonato e magari un pò cattivello. Dove suonano le band più ricercate.
Club – Hai presente quelle siscoteche tipiche della Romagna? Quelle balere con il genere Pop che partono dalle più popolari fino alle più esclusive per i fighetti, ecco quelle.
Elite – Poi rimane il Jazz e la Classica. In ambiente raccolto, descritto con quella leggerezza a rappresentare quasi una bomboniera artistica.

Il turista musicale per una di queste tre ragione, parte anche solo per una serata, un weekend. Giunge nella discoteca in riviera, oppure nel festival jazz oppure per il concerto dei Divine Comedy o degli SkaP.
Come descrive Carlo Lucarelli: la gente sotto le due torri lavora a Modena, dorme a Bologna e si diverte in riviera. Presto, inizierò a raccontare qualche viaggio musicale.

#NICOLARIZZOLI

Mag 4, 2020 - cinecittà, Riflessione Fisiologica, Spettacolo, tv, Una Storia    Commenti disabilitati su Cosa si può fare oggi?

Cosa si può fare oggi?

quigatta4 maggio 2020 – Perciò da questa mattina è possibile spostarsi a piedi oppure in bicicletta ma per un comprovato motivo di lavoro, per una visita ai congiunti, agli affetti stabili e ai parenti fino al sesto grado. Lo spostamento può essere tollerato per far spesa e oppure per attività motoria. Rimane rigido il controllo per accedere fuori dai confini della regione. Gli studenti fuori sede possono tornare alle loro sedi, ma tutto dev’essere comprovato e certificato. In giro per Bologna c’è più di traffico rispetto alla scorsa settimana, qualcuno passeggia e la giornata è soleggiata. In Emilia Romagna la mascherina è obbligatoria, per radio si polemizza sul costo proposto nelle farmacie, ma è sempre difficile reperirle assieme a disinfettante e guanti in lattice. I tempi sono quasi a trenta giorni per farsi recapitare la spesa online. Mantenere la distanza di sicurezza è sempre fondamentale come l’utilizzo di detergenti per le mani. Riaprono i parchi pubblici per accompagnare i bambini che ormai hanno raggiunto i limiti massimi di pazienza per i sessanta giorni di clausura. Oggi la necessità di un’operazione in posta dovrebbe prevedere una lunga fila perché è ancora programmato il ritiro delle pensioni. Dover far la spesa comporta aver pazienza per la solita medio-lunga attesa, in special modo nei comuni di provincia. La notizia dolente riguarda che molte persone non hanno ancora ricevuto l’indennità mensile pur avendo i requisiti. Ancora tanti lavoratori operano in “Smart Working” quindi viene richiesta la presenza sul luogo di lavoro solo pochi giorni durante questo mese, mentre gli impiegati nei centri commerciali sono sempre sotto pressione, come i consegnatari di alimenti a domicilio. Sperando di alleggerire sempre di più gli operatori sanitari, tutti promettono di rispettare le regole.

Un lunedì diverso, che porta ancora lo strascico di una domenica in cui Claudio Amendola ospite da Mara Venier sollecita il tema della tutela dei lavoratori dello spettacolo, ambito che in momenti improduttivi, come questo lockdown, non vede introiti. Poi ancora l’ex Papa Ratzinger che per qualche dichiarazione sui matrimoni gay e sull’aborto, accende le polemiche sul web.

Da domani gli atleti professionisti del Bologna FC 1909 possono allenarsi individualmente nel centro sportivo di Casteldebole. I giocatori dovranno arrivare al campo già in tenuta sportiva e potranno correre all’aria aperta. Si attendono con premura le decisioni del Ministro Spadafora per la ripresa o meno del campionato, che deve relazionarsi con i dirigenti del calcio e trovare una mediana che possa andare bene a tutti e con interessi economici enormi. Scrivo queste riflessioni invitando i lettori a documentarsi bene e rispettare le regole come è certo che sia, ma come sto facendo io, ascoltando musica jazz.

#NICOLARIZZOLI

IL PUNTO PER CHI OPERA NELLA CULTURA

Apr 25, 2020 - BFC, Bologna, Calcio, Una Storia    Commenti disabilitati su 25 aprile – Mai così vicini

25 aprile – Mai così vicini

DINO FIORINI – ARPAD WEISZ

Questa è la storia di uno sportivo che si consuma quasi un secolo fa. È però tinta di giallo e dopo tanto tempo se ne parla ancora. Dino Fiorini nasce a San Giorgio di Piano il 15 luglio 1915. Ha una grande passione: il giuoco del calcio. È molto veloce e cresce nelle giovanili del Bologna. Debutta in Serie A contro la Pro Patria a diciassette anni e undici mesi. Viene impiegato come difensore di fascia sinistra, è rapido e ha importanti doti atletiche; lo immagino efficace come il miglior Mitchell Dijks dei nostri tempi.

Mai Così ViciniDino Fiorini debutta l’11 giugno 1933. In forze al Bologna ci sono Biavati, Sansone e Schiavio che realizza 25-30 gol a stagione. È una società che punta ai primi posti in classifica. L’allenatore è un conte Ungherese: József Nagy. Il Bologna vince e diverte. Nel campionato di Serie A 1931-32 è secondo. Nel 1932 vince la Coppa dell’Europa Centrale, la Mitropa Cup.

La grande svolta della società avviene il 26 gennaio 1934, quando inizia la lunga presidenza Renato Dall’Ara. Il Bologna diventa campione della massima seria quattro volte nel decennio: 1936, 1937, 1939 e 1941. Nel 1937 vince il Torneo Internazionale dell’Expo Universale di Parigi, sconfigge i francesi del Sochaux, lo Slavia Praga e in finale segna quattro gol al Chelsea, subendone uno. È una vittoria rilevante, in quanto il calcio è un vanto e un’invenzione degli inglesi. Il Bologna diventa “lo squadrone che tremare il mondo fa!”

Nel 1935 il giovanissimo commissario tecnico del Bologna è Arpad Weisz. Nato in Ungheria, proveniente dall’Ambrosiana, dove ha vinto il torneo di massima serie nel 1930 e allenato un attaccante di pregio: Giuseppe Meazza. Weisz rimane a Bologna fino al 1938 prima di partire per l’Olanda. A causa delle leggi razziali trova rifugio nei Paesi Bassi allenando il Dordrecht. Purtroppo la storia ci ricorda che a quel tempo è considerato un crimine appartenere a una determinata etnia, viene arrestato e deportato prima a Westerbork poi ad Auschwitz dove muore tragicamente il 31 gennaio 1944. Quante gioie gli ha regalato il calcio e quante gliene ha tolte la crudeltà dell’essere umano.

Dino Fiorini è un incredibile terzino di fascia e Arpad Weisz lo descrive così: “Quando Fiorini salta per colpire il pallone di testa, sembra di vedere una scultura, talmente meraviglioso e perfetto è il suo stile” “Poderoso…Estroso…A tratti Insuperabile” “Ogni tanto adopera una finta con cui mette in imbarazzo i propri compagni di squadra” Quante gioie e quante soddisfazioni professionali. Quanti momenti vissuti in gruppo nello spogliatoio e quanti segreti.

Possibile che Dino Fiorini sia un militante scelto della Guardia Nazionale Repubblicana?
Si lo è! Proprio quel corpo dell’esercito che dà la caccia ai partigiani? Si proprio così!
Cosa significa essere schierato con i fascisti? Quindi avrebbe dovuto dar la caccia al suo allenatore? Durante gli anni del conflitto l’avrebbe dovuto portare in un campo di concentramento a morire di sofferenze e stenti? Qualcosa non torna. Dino Fiorini è stato ucciso a Monterenzio nel 1944 per mano della resistenza ma nei verbali, la moglie dichiara che Dino vuole unirsi a Mario Musolesi “Il Lupo” il comandante delle brigate partigiane.

In una bancarella in via Marconi, ho trovato un libro, scritto da Piero Stabellini è intitolato Dino Fiorini “Chi ha ucciso il terzino del Bologna?” È la ricostruzione storica biografica di questo atleta, un ragazzo che ha trovato la morte troppo presto, che le testimonianze di allora, non hanno chiarito i dubbi legati alla sua scomparsa. È deceduto per mano dei partigiani? Voleva unirsi a loro? Venne eliminato per motivi politici? È stato vittima di un omicidio passionale? Infatti aveva messo incinta la sua amante, una bolognese e il marito non si dava pace. Il corpo non è mai stato trovato. E’ possibile dare luce a quanto è successo?

È una storia tinta di giallo e dopo tanto tempo se ne parla ancora, soprattutto in giornate come questa, il giorno che ricorre alla Liberazione, Anniversario della Resistenza. La storia va studiata, capita, ricordata e mai rinnegata. Alcuni delitti non si cancelleranno mai. I fatti storici vanno analizzati, spiegati, studiati con metodo scientifico ma anche vissuti dal punto di vista umano. Il 25 aprile deve unire come ha fatto lo sport per tutte quelle persone. Mai così uniti, mai così vicini, come in questo periodo.

#NICOLARIZZOLI

 

Mai Così Lontani

Apr 5, 2020 - Favola, Una Storia    Commenti disabilitati su Nando Lino Due Api in Trasferta

Nando Lino Due Api in Trasferta

C’è sempre una piccola favola racchiusa nei nostri pensieri, nonostante l’età e il genere, la mia è questa e si svolge in Valle d’Aosta dove dialogano due api provenienti da Bologna.

– ZZZZZ Zenti che ZZZZilenzio che c’è? –

– ZZZZZ ohi! –

– L’automobile ci ha portato fino al Monte Bianco ma ZZZai che è freddo?!?! –

– ZZZiii Ma qua c’è ZZZilenzio…. più che in Metropoli. –

– ZZZtai buona e lavora ZZZe nò entro ZZZera non finiamo la cella dell’alveare per dormire al calduccio.-

– Al caldo??’ Hai una bella fantaZZZia! Qua è freddiZZZZimo, ZZZoprattutto la notte, poi ci ZZZono i goccioloni di umidità e vapore acqueo della caZZZcata… Uffa mi verrà bene un’altrite alle ali ZZZuperiori. –

– Perchè quante ali hai? –

– Due paia! Come tutte le apine… –

– ZZZorbole… non ci avevo mai fatto caZZZo –

– Non dir paloracce…. ZZZcuzza ho ronZZZZZZato al momento meno opportuno!-

– Fa niente! Comunque puoi uZZZare tutte e ZZZei le tue Zampette Non usarne ZZZolo due e con le altre quattro ZZZtare con le ZZZZampe in ZZZZampa! –

– Le ZZZto uZZZando! Non ZZZono come gli umani fannulloni che ZZZtanno con le mani in mano!!!-

– ZZZZZitto Nando! Zitto e Lavora! Che per domani voglio ZZZvegliarmi in un BelliZZZimo alveare e dare la cera! Prima che qualche umano venga a rubarla –

– ZZZenti e in quanto a donne? Come ZZZiamo meZZZZi in sta ZZZZona? Dovremo darci da fare e trovare una Gnocca Regina!!! –

– Pare che in tutta la Valle d’aosta che ne ZZZiano tante… 20! –

– Ehh EZZZZAGERATO!!! ZZZtai a da’vedere che ZZZiamo venuti in un bel vespaio! Venti? Troppe!! Impossibile!… E quanti Fuchi per venti Fiche? –

– 1.900.873! –

– Però ce n’è della braga! –

– Noooo ho ZZZbagliato! PaZZZZami un pò di polline per piacere! GraZZZie!

– ZZZEeenti che aria pulitaaa! ZZZenZZa Antigrittogramici!

– ZZZento i profumi…. ZZZZZZZZ però è freschino…-

Apr 3, 2020 - Riflessione Fisiologica, Una Storia    Commenti disabilitati su “ Pensa se Gesù fosse nato femmina”

“ Pensa se Gesù fosse nato femmina”

Fonti ufficiali dichiarano autentica la notizia di alcuni anni fa, riguardante la scomunica di Neri Parenti. Secondo altre fonti ufficiali sarebbe una bufala, una trovata pubblicitaria per l’ennesimo cinepanettone. Ai figli è stato negato il sacramento della comunione ma per altri motivi ed è tutto poco chiaro. Forse una scomunica potrebbe rendere famoso un personaggio, probabilmente dovrebbe regalargli un’aurea di celebrità e di quasi immortalità, alla pari di Napoleone e Fidel Castro. Se qualcuno apprezza Neri Parenti, con me sfonda una porta aperta, sicuramente rimane un regista e sceneggiatore tra i più importanti in Italia per essere ancora sulla cresta dell’onda dopo quarant’anni di attività e aver contribuito a far sorridere milioni di italiani. Non credo però che mostrare il Papa mentre scia o mentre corre la Parigi Dakar e sia travolto dai protagonisti delle “Comiche” Villaggio e Pozzetto sia passibile di scomunica, avrebbe dovuto esagerare un po’ di più.

Papa FrancescoInfatti si sarebbe dovuto macchiare di crimini e delitti ma in quel caso non avrebbe fatto i conti con l’azienda cattolica ma con la sua coscienza. La Chiesa è la regina dei sistemi mediatici e di comunicazione. Da quando è stata fondata è alle prese con la diffusione di un prodotto non tangibile a occhio nudo. Vende in tutto il mondo qualcosa che non ha a che fare con i cinque sensi. Trattano argomenti che avvengono solo dopo l’ultimo step della vita: la morte. Il termine più appropriato è fede. Insegnano la strada per comunicare con Dio e viene descritta, raccontata e tramandata per mezzo di un libro tradotto ed espresso in tutti i linguaggi possibili.

Pirografo

Pirografo

La cosa particolare è che per molti capitoli esprime belligeranza e parla di guerra, omicidi, devastazioni e crudeltà. Inoltre la strada indicata per scoprire la bellezza di Dio è la sofferenza. Anche lo stesso Gesù patisce la brutale crudeltà di essere crocefisso. In passato era contemplata la pena di morte, inoltre veniva inflitto il livello di sofferenza. La crocefissione era riservata agli schiavi in quanto disonorevole ed era un patibolo che procurava un dolore infinito. Gli storici dibattono da secoli e s’interrogano se Gesù è realmente esistito oppure se la sua figura sia riferita a un mito. Il dubbio nasce da due aspetti fondamentali:

  • Gli scritti evangelici compaiono qualche decina d’anni dopo la morte.
  • La vita di Gesù è stata caratterizzata da eventi eccezionali ma che hanno coinvolto una parte ristretta di popolazione, se fosse stato un condottiero in conquista di un territorio vi sarebbero state molte fonti storiche.

Ovviamente anche questo alone di mistero alimenta il fascino della storia che per duemila anni illumina e coinvolge nel bene o nel male gli uomini sulla Terra. Ognuno interpreta alla sua maniera, facendone anche un uso improprio. Fino al secolo scorso vi era una grande strumentalizzazione delle opere di chi aveva predicato il contenuto biblico. L’immagine sacra, il “santino” era utilizzato per ogni bisogno, c’erano protettori per ciascuna tipologia e necessità dallo studio al lavoro, alla famiglia, alla salute e preghiere nello specifico per tutti i disturbi.

sanlucaOggi in controtendenza si tende a sostituire i santi sul calendario con le giornate dedicate ad ogni cosa ad esempio l’ambiente, la salute, la famiglia. Tutto si trasforma o si conserva, anche le storie vere o mitologiche. Prima che la religione cristiana si diffondesse, in Italia il culto ancestrale era incentrato a divinizzare alcuni aspetti della natura. Mitizzando la Luna, il Sole, il Tuono, la Terra. Si costruivano templi dedicati alla Madre Terra dea dell’abbondanza che nel tempo trovarono diverse peculiarità come l’Amore, la Guerra, fino a Costantino che ufficializzò la religione monoteista, dipendente da un solo Dio Padre e sopra a ogni evento. I templi dedicati alle figure pagane femminili, assunsero una simbologia cristiana ma sempre legata al genere. Nel tempo Venere fu sostituita dalle sante e la stessa sorte capitò ad Ares o Poseidone. L’uomo ha sempre avuto la necessità di rivolgersi di fronte alle difficoltà a una forza più elevata per migliorare il proprio destino, quantomeno scongiurare e allontanare lo spettro della morte o della malasorte. Per assurdo, se fossero eliminate tutte le statue votive e rimanessero solo delle Barbie sono sicuro che qualcuno si troverebbe a venerare la bambola. Questo è il vero motivo per cui esistono le religioni, perché l’essere umano è egoista, egocentrico e ha paura. Non c’è niente di male ma spesso la preghiera è una richiesta e invece che un ringraziamento. Tutto ciò è umanamente corretto, se volessimo veramente creare un dubbio filosofico che avesse sconvolto, scombinato, cambiato radicalmente il nostro modo di essere non dovremo porci la domanda “Gesù è esistito?” ma “ Pensa se Gesù fosse nato femmina.

#NICOLARIZZOLI

Tramonto

Tramonto

Apr 3, 2020 - libri, Una Storia    Commenti disabilitati su Viaggio nel passato presente e futuro

Viaggio nel passato presente e futuro

dal paleolitico..

dal paleolitico..

La terza rivoluzione industriale stava per sconvolgere lo stile di vita mondiale erano gli anni settanta e pochi si rendevano conto di vivere un cambiamento così importante.
Ho vissuto tre fasi importantissime: un periodo precedente al cambiamento, uno durante poi il post. E’ difficile focalizzare in maniera nitida questi tre momenti fondamentali e capire che peso portano sulla nostra cultura.
Sono nato ne 1971 e sono felice di essere partecipe e cronista di un periodo storico culturalmente elevato. Non era ancora diffuso il Personal Computer e per telefonare ai coetanei dovevo utilizzare un telefono con la rotella per comporre il numero e chiamare nell’abitazione che desideravo contattare. Quando nasceva la necessità di contattare la fidanzata, si doveva comporre il numero e quasi sempre rispondeva un genitore e con grande imbarazzo si ponevano le domande: “È in casa? Me la può passare?”

dal Ceneozoico

dal Ceneozoico


Il telefono era collegato con un filo e alcuni applicavano il lucchetto per limitarne l’utilizzo ai propri famigliari. Erano in voga gli scherzi telefonici, che riuscivano bene in quanto era garantito l’anonimato. Su una rivista trovai il numero di Hotel di New York e li contattai. Fu un’emozione veramente forte, che mi permetteva d’immaginare e di rendere più vicina la vita oltre l’Oceano. Era diffusa l’abitudine di percorrere solo qualche chilometri per le mete di villeggiatura da Bologna si andava in Riviera oppure sugli appennini, in pochi andavano all’estero. Erano diffuse le cartoline. Le persone che viaggiava per turismo, per affari o durante il servizio militare scriveva ai propri famigliari, amici e conoscenti le cartoline ricercando frasi spiritose oppure cercando di trascrivere l’emozione suscitate dal viaggio.
Erano diffuse poche emittenti la RAI e le TV di Capodistria, Montecarlo e Svizzera. Erano gli anni dei programmi televisivi come “Dirigibile” “La Domenica Sportiva” “Discoring” “Gulp Cartoni animati in TV” “Muppet Show” “Giochi senza frontiere” “Goldrake” “Rischiatutto” “Specchio Segreto” “Portobello” “La banda dei cinque” “I Jefferson” “Mork e Mindy”e tanti altri, ma solo dal primo pomerggio fino alla sera.
Le videoriprese venivano effettuate con camere in formato 8 millimetri e le fotografie erano a rullino ed era impegnativo imparare a fotografare ovvero “dipingere con la luce”, infatti nascevano ritratti meravigliosi ed era diffuso anche il bianco e nero. Poi apparve la Polaroid che molti utilizzarono per riprendere le proprie prestazioni sessuali o nudità in quanto la stampa era immediata e non era necessario andare dal fotografo per lo sviluppo. Alcuni amatori della fotografia scattavano le diapositive per mostrarle proiettate contro una parete oppure su un fondale.
La musica si ascoltava tramite vinile e musicassetta. Quando si entrava in un negozio di dischi, a Bologna c’erano Camarillo, Nannucci e Ricordi, chiedevi al commesso se potevi ascoltarlo prima di procedere con l’acquisto. A volte si cercava un brano sentito per radio, se non si conosceva il titolo e l’autore lo si provave a canticchiare.
A scuola venivano insegnate stenografia e dattilografia e per redigere un documento si utilizzava una macchina da scrivere e la carta carbone.

dal Cambriano

dal Cambriano

In edicola si compravano un sacco di fumetti di riviste e di giornali. Gli eventi sportivi si guardavano prevalentemente dal vivo oppure si ascoltavano per radio, solo le coppe europee oppure le gare Nazionali venivano trasmesse per televisione. Il Calcio era uno sport e come tale veniva praticato. Si giocava nel campetto presso le parrocchie o nei giardini pubblici o condominiali. Solo i maschi giocavano a pallone.
Quando acquistai il Commodore 64 entrai nel sistema per la prima volta e ne rimasi attratto. Intrappolato nella rete. Musica e Videogiochi, anche elaborazione di sistemi totocalcio e adventure. Era iniziata la terza rivoluzione industriale. Iniziata con un processore 286, poi 386, ancora 486. I sistemi Apple Mac oppure Window 3.1, Window 95, 98 e con aggiornamenti che si sono avvicendati fino a oggi. Internet questa rete infinita di collegamenti e subutenti. I social network la realtà virtuale il 3d. Tutto a portata di un click di un touch screen.

Saponetta

Saponetta

Contattare un Hotel di New York non è più un’avventura ma è quasi abituale. È possibile contattare le fidanzate direttamente.Quando voglio ascoltare o cercare un brano un film o un prodotto multimediale è un’azione quasi immediata. Esistono rilevatori che se canticchi il motivetto lo riconoscono e te lo indirizzano. Tutti diventano dei grandi fotografi utilizzando effetti che rendono incantevoli gli scatti. È tutto così veloce e immediato che è diventato inaccettabile anche il tempo per leggere un libro.

#NICOLA RIZZOLI

Apr 2, 2020 - libri, Una Storia    Commenti disabilitati su Feuilletons di una tipica giornata a New York

Feuilletons di una tipica giornata a New York

Esergo: I have a drink!

Ho preferito scendere usando il vecchio montacarichi. Anche se è più lento e meno sicuro, mi ricorda la città degli anni ’20. Nell’atrio saluto con un cenno, il ragazzo alla reception che ama il calcio e tifa Milan. Sulla ventisettesima strada c’è un piccolo hotel pieno di storia e che costa poco, tipo trenta dollari a notte, c’è anche un palco per gli artisti che vogliono raccontarsi ma non c’è mai nessuno. Il giovedì sera si crea una strana atmosfera, c’è sempre qualcuno che suona ma nessuno che ascolta. Solitamente il pubblico è formato da due persone: il gestore e il manager. Quest’ultimo un ciccione con i baffoni, la camicia bianca e la panza di fuori. Ovvio che se sfondi a New York diventi famoso in tutto il Mondo. Io ho solo visto pochi minuti dell’esibizione perché la sera, quando torno in camera sono sconvolta e stanca dalla giornata e sento ancora l’effetto del fuso orario che non mi consente di resistere oltre le ventuno ora locale. Torno che ho già cenato, faccio una doccia e collasso a letto. La mia camera è al quarto piano, c’è solo una finestra e la vista è assorbita dai palazzoni alti e dai grattacieli. Se splende il sole è completamente oscurato e non si distinguono i momenti della giornata, se è l’alba o il tramonto, se è giorno o notte; è l’unica nota dolente.

da Ellis Island

da Ellis Island

Prima di uscire, nell’atrio vedo una coppia di turisti in difficoltà con il check-in. Una coppia giovane, biondi, tutti e due con un cappellino blu lucente in testa. Vestono la t-shirt, dei pantaloncini e ci sono due bambini, un maschio e una femmina, attaccati con la manina ai loro vestiti. Sembra che l’uomo che riceve i clienti non riesca a trovare la prenotazione e comunque l’albergo è sold-out per uno dei soliti eventi in città. A Time Square c’è un enorme palco allestito ma non mi sono informata chi si esibisce e chi sia il cantante. In questo hotel le camere sono tutte riservate a una grossa orchestra e stanno scaricando ora i bagagli e nella hall si sta creando un grosso assembramento. Il disguido capitato alle due persone in difficoltà mi ha creato ansia. Nel caos, faccio finta di osservare la bacheca dei ricordi museali, vecchie valige impolverate, un estintore antico e qualche foto di famiglia immigrata con lo sfondo virato seppia dal trascorre del tempo. Fingo di osservare ma dal riflesso spio che succede, mi immedesimo nella loro situazione e mi prende una forte apprensione. Sono molto concentrata e l’inquietudine aumenta quando capisco che alle due persone cresce il nervosismo, alla bambina cade la bambola e la mamma la strattona in maniera sicura mentre la piccola tenta di raccoglierla. Arriva un collega dell’addetto alla reception e trovano una soluzione. Torna il sorriso sui visi delle persone e anch’io respiro nuovamente senza nessun tormento.

Finalmente esco e ho la stessa sensazione di un animale che esce dalla propria tana dopo il letargo

Liberty Island

New York

. Guardo in alto e non riesco neanche a vedere l’ultimo piano del grattacielo a fronte strada. È presto, prestissimo. Sento l’aria che frigge leggermente sulla faccia anche se non è fredda. Sembra che l’aria sia diversa da dove abito, anche se nelle mie zone forse è molto più pulita. M’immagino che sia l’effetto delle correnti atlantiche. Penso a quali effetti e illusione può creare la mente. Sono stata fortunata a essere stata trasferita, anche se per poco tempo a New York. Essere pagata per stare nella Grande Mela è un po’ come vivere una favola. Lungo le strade nella città sembra di essere in un cast. Mi pare di essere in televisione ma dalla parte opposta al divano. Quell’America vista in tutti quelle immagini di eroi, di amori, di gesti, di azioni, di storie, di architettura, di passione e ora ne sento anche l’odore; trovo piacevole perfino l’esalazione acre della metropolitana che esce sulla Broadway. Quel lezzo penetrante pungente che svanisce solo passeggiando nel mercatino dei fiori sulla Union Square con il Flat Iron che osserva i passanti da

Riflessioni

Riflessioni

più di un secolo come un antico guardiano, che sembra vegliare anche sul vecchio uomo che da quando è in pensione si siede sulla stessa panchina, un’ora ogni giorno per sfamare gli scoiattoli. Mi hanno detto che è una scusa, lui ha lavorato tutta la sua vita sul “Ferro da Stiro” e non riesce più a farne sa meno. Anche Mario ha una sua storia, quando passa per Union Square saluta l’uomo degli scoiattoli. Mario è di origini padovane, si è trasferito a New York negli anni sessanta con una sola valigia per gli attrezzi, a far il mestiere dell’idraulico ha comprato trentasei appartamenti che gestisce a reddito. 

Cammino per la ventisettesima strada e in fondo c’è la Fashion School. Sorrido pensando che ci sono dei ragazzi iscritti a un corso di lingua italiana e che sognano di volare oltre Oceano e venire a vivere in Italia. Appena torno a Roma ho intenzione di andare subito in San Lorenzo, è il posto che mi manca di più, gli affetti, l’università. Ora mi godo la Metropoli a stelle e strisce e pare che se la godano i tre giovani stilisti che stanno scaricando da un furgone la propria collezione, nei loro occhi brillano i sogni di gioventù e successo. Entro nel solito bar e come ogni locale un viso orientale mi prepara la colazione e con il mio lungo caffè mi siedo al tavolo, guardo fuori e ancora vivo una realtà cinematografica, spiando la vita oltre vetro, attendo l’ora per andare al lavoro.

#NicolaRizzoli

Mar 29, 2020 - libri, Una Storia    Commenti disabilitati su Feuilletons di un’atipica leva calcistica

Feuilletons di un’atipica leva calcistica

Esergo: Il Calcio alza il Pil!

Successivamente alla straordinaria promozione nella massima serie del campionato di calcio italiano, la squadra del Piano Badile di Vicenza ha scelto la città di Roma, come meta del ritiro estivo per preparare i propri atleti. A tutto tondo, la dirigenza ha scelto la Capitale, in alternativa alle vette montane che per tradizione e per il clima sono solitamente scelte da tutti i club per gli allenamenti estivi. Quest’anno il clima è caratterizzato da Satana, un anticiclone africano che ha portato una temperatura torrida e un vento umido sulla penisola, creando molti disagi.
Il commento a caldo del capitano della squadra è:

– Te s’avevo deto che il Mister sarebbe colassato, per il troppo caldo! Ormai lè fora allenamento! Potevamo andar come al solito sui Monti di Cadore! Invece eccoci qua a correr sui gradoni del Colosseo, come antichi centurioni! Con questi giapponesi che ci scattano foto e selfie e non sanno manco chi casso siamo! –

Feuilletons

Il Calcio alza il Pil

L’allenatore giace al suolo per via di un collasso canicolare. Il portiere della Badile si critica alcune scelte societarie con il difensore centrale, il nuovo arrivo dal Sud America, Gino Lavas. Un moretto di chiare origini creole proveniente da Tobago, un ragazzo molto giovane che ha già litigato con lo sponsor perché gli vuole far indossare un modello di scarpe di colore blu e marrone con sei tacchetti, diverso da quello stabilito nel contratto.

L’allenatore giace a terra quasi esanime. Il suo assistente premuroso, tenta un’invettiva contro una vecchia che è stata assunta per scaramanzia a sgranare il rosario, ma la caccia malamente indicandole che è assurdo pregare, rivolgendosi al Colosseo, e precisa che l’arena romana non è sacra e mai lo è stata. In società girano strane voci, tutti s’interrogano sul rapporto che si è instaurato tra l’allenatore e il suo assistente, infatti sembrano innamorati, ma come è ben noto i rapporti omosessuali nel calcio non esistono o sono segretissimi e la stampa tace sulla questa vicenda.

L’attaccante Andrej Bulgakov non rilascia dichiarazioni perché parla pochissimo la lingua italiana, infatti è russo e comunica solo a gesti e scatti. Lo sguardo con gli occhi azzurri e le sue espressioni sono imperturbabili, sarebbe adatto al gioco del Poker, ma mai averlo come rivale. Tira con entrambi i piedi ed è stato acquistato dalla Dinamo di Kiev per una cifra irrisoria dal momento che ha quarantadue anni , partecipò perfino alla rivoluzione russa. Purtroppo la Piano Badile non può permettersi giocatori molto costosi e ingaggi da capogiro ed è l’unico straniero che rientra nel budget.

Questa mattina i giocatori si sono allenati. L’allenamento della Piano Badile consiste nella prova dei falli. Infatti la squadra è divenuta famosa non per il bel gioco espresso ma per il comportamento antisportivo: le Badilate. Colpi che vengono scoccati da dietro, ai fianchi, sulle caviglie, sui polpacci e dove possono risultare molto dolorosi.

Si eseguono sempre allenamenti specifici, vengono invitati professori da ogni parte del mondo per tenere master. Esperti di wrestling e arti marziali spiegano come colpire consapevolmente e a freddo. Si tengono corsi per evitare di essere scoperti da tutti gli arbitri e come rendere inefficace il VAR. Il giocatore con il numero 17 sulla maglietta, senza essere visto, indossa la mimetica e gioca il ruolo di guastatore.

Il numero 13 è destinato al fuoriclasse che oltre a far male agli avversari,

possiede anche doti sciagurate da iettatore, quando viene schierato quantomeno piove copiosamente. Il ruolo del numero 13 induce gli avversari a giocare riparando gli zebedei, come se fossero sempre giocatori in barriera, di conseguenza perdono in agilità.

Purtroppo la grande disgrazia è accaduta: l’allenatore è morto di caldo canicolare, i tifosi si stanno interrogando chi prenderà in mano le redini della squadra che tra pochi giorni disputerà le amichevoli pre-campionato.

L’abbiamo chiesto a Nada Lino il difensore e capitano della Piano Badile, con queste parole ha commentato l’evento:

– Ciò ZioCantante! Non ti so dire!!! Ma la società l’ha zielto le capitali e non i monti per il ritiro e per il periodo estivo non sono adatte, che c’è un’afa da morir –

Il nostro inviato ha poi rivolto una ulteriore domanda:

Nada Lino cosa ne pensa di Loredana Stella come allenatore, che potrebbe prendere le redini della vostra panchina? –

– Ciò ZioCantante! No! No un’allenatore donna…? Ciò ZioCantante No! La donna allo stadio si! Fa un anca un bel vedere Ma chiede sempre quanto stanno! La donna non è adatta al calcio!!! Guarda le partite dei campionati femminili… Ciò ZioCantante è come bere la birra senz’alcool!!! Donna al volante pericolo costante!! ZioCantante Non sarebbe adatta… Io andrei al Milan!!!! –

Viene posta un’altra domanda al fuori classe :

– Quindi Nada Lino…. ci sono possibilità che una bandiera come Lei, possa cambiare società? –

Risposta: – Ripeto Si! Se viene Luridana Stela io vado via… non sono maschilista nella vita, ma in campo solo sfere virili! Mi non sono misogeno-

correggendolo il giornalista aggiunse

– vorrà dire misogino…-

Ma Nada Lino è sempre più confuso:

– Gino chi? …ZioCantante… E’ arrivato uno nuovo?-

dopo una potente flautolenza il fuori classe aggiunge:

– Peto e ripeto …Lei s’immagina nello spogliatoio? La donna non è idonea al calcio!! –

Il cronista è esterrefatto per le dichiarazioni del giocatore che vanno contro la politica aziendale della testata giornalistica che invece ha interesse a portare l’attenzione del pubblico sul calcio femminile.

Questa a-tipica leva calcistica

Questa a-tipica leva calcistica

L’intervista comunque risulta utile solo ad alimentare le polemiche, infatti si sta già elaborando e concretizzando la notizia:
LOREDANA STELLA È IL FUTURO DELLA PIANO BADILE
GRANDI ASPETTATIVE RIGUARDANTI LA SUA ZONA “M”

poi ancora:
Finalmente la firma – del primo allenatore donna nella massima divisione italiana.
Inoltre:
Notizia piccante – In”zona Cesarini” la dirigenza della Piano Badile ha voluto fortemente e conferma l’allenatore rosa.
In fine:
Decisione storica – La Piano Badile porta le gentil chiappe di una donna sulla panchina di serie A per la prima volta.

In questo momento stanno emergendo alcune indiscrezioni dagli spogliatoi, pare che Nada Lino, storica bandiera della promozione della Badile, sia partito per Milano, ma rincorso da un dirigente è stato convinto a rimanere. Purtroppo l’ultima dichiarazione ai microfoni ricca di commenti maschilisti e da fallocrate gli farà scontare tre giornate di squalifica. Una D.A.SPO che gli vieterà l’accesso ai centri sportivi per tre turni. Nada Lino non è vergine di dichiarazioni e comportamenti discriminanti, in passato è stato punito molte volte.
Intanto alcuni giocatori si allenano alla pallacorda, altri si preparano atleticamente in disparte ma non abbiamo idea se diffondono cattivo odore oppure se sono le cessioni del mercato ancora aperto. Alcuni palleggiano con palle mediche da trenta chili e provano d’infortunarsi per stare con le fidanzate, altri muoiono di caldo canicolare.

Baffo c'è

Baffo c’è

È tutto dal ritiro della Piano Badile, presto altre notizie.

Il Vostro inviato Lino Ciarlozzi.

 

RACCONTO BREVE DI NICOLA RIZZOLI OMONIMO DELL’ARBITRO

LA NOVECENTO

 

Feb 12, 2020 - un Vino e un Vinile, Una Storia    Commenti disabilitati su San Valentino 2020

San Valentino 2020

Programma per Venerdì sera: Cenetta intima, magari passo in rosticceria per un pollo allo spiedo. Il vino non potrà essere mediocre, tipo un Recioto di Valpolicella, un Brunello, anzi un Nebbiolo. Potrei portare la mia chiavetta di brani scelti, genere Smooth Jazz and Bossa Nova Cafe Music oppure ci guardiamo Panariello, Conti e Pieraccioni su RAI1. Non sarà banale passare insieme San Valentino, anzi sarà la scusa per scriverti su un biglietto…

Folling in love

#innamorati #cenaperdue #Bologna #sanvalentino

#innamorarsi #innamorati #cenaperdue #amore #Bologna #sanvalentino #arte #fidanzati #cultura #polloallospiedo #pollo #Nettunofoodporn #Bolognafoodporn #cenarosticceria #Bolognafoodblog #polloarrosto #nuovigusti #tiamo #frasiamore #buono #gusto #mangiareincasa #chickenfood #frasi #valentinesday #inlove #love

 

Auguri di Buon San Valentino

 

Mar 10, 2018 - un Vino e un Vinile, Una Storia    Commenti disabilitati su Anni80

Anni80

“Quindi ci fermiamo al Mac!” disse lui. Lei rispose che I suoi genitori non volevano che si avvelenasse con gli Hamburger e quindi le era vietato frequentare le paninoteche. I genitori di Osiride erano vegani. Carmelo invece era stato svezzato a chianina ed ogni razza bovina presente sul mercato italiano ma erano innamorati e pensarono di andare in qualche ristorante vegetariano o vegano, tipo #Zenzero che si mangia molto bene. Poi però facendo I conti in tasca, con cinque euro a testa l’unico posto che poteva essere a prezzo era la paninoteca. Composero il loro menù meticolosamente pagando alla cassa 10 euro e zero cinque e si sedettero nell’angolo più remoto e lei con il codice dello scontrino andò in bagno almeno due volte in quanto uscirono circa alle 17,00. Poi li trovi in sala Borsa e si muovono come se fosse un luogo di incontri e non di cultura, ma purtroppo la distinzione non c’è. L’intellettuale non ha età e può essere quattro volte maggiorenne e leggersi ogni mattina I giornali, una persona che guarda l’ennesima mostra appesa senza conoscere la differenza fra il pittore #Carducci e il latinista Carracci e la coppia di sbarbi che si siedono al bar di Sala Borsa e mentre fanno meranda con una mano con l’altra si tengono per mano. Alla loro età bevevo già un buon bicchiere di Moscato e ascoltavo #musica #hiphop. I rapper americani e i #fastfood ci avevano colonizzato culturalmente: il tinello era diventato un teen-Nello, le osterie si trasformavano in #winebar e in disco si scimiottava la #breakdance.

VINO: #Moscato è un vino da dolci, da festa di compleanno, da #brindisi. Cercando in qualche piccola produzione contadina si corre il rischio di trovare delle #bottiglie uniche e prodotti qualitativamente altissimi. Il Moscato è per eccellenza, il classico vino da abbinare al dolce. E’ paragonabile al vestito da sposa, bianco e classico. La produzione risale alla Magna Grecia ma a quell’epoca probabilmente l’aroma #dolce si otteneva facendo appassire gli acini per cui il sapore si avvicinava più al vin santo. Oggi la produzione è diffusa in tutto il Mondo e ormai sono moltissime le varietà di Moscato.

45”: Il chitarrista è riconoscibile, ha un tiro esagerato e si chiama Nile Rodgers al suo fiano il basso gruvosissimo di Bernard Edwards. Coppia di musicisti inseparabile e insuperabile del gruppo #CHIC autori di migliaia di successi. Se Nile Rodgers mette le mani sulla chitarra il brano è un successo, una certezza. Purtroppo il basso è scomparso nel 1996. Ma parliamo di “Master Gee” O’Brien, un rapper americano e fondatore del gruppo hip hop The #Sugarhill Gang. Con i rapper Wonder Mike e Big Bank Hank nel 1979 incidono e pubblicano il brano “Rapper’s Delight” prodromo con tecnica rap, insieme a “King Tim III” della “Fatback Band”. Qua si fa la storia! La storia del Genere #HipHop, che ancora oggi resiste. Sulle basi ritmica di tantissimi generi o riff, si è raccontato ogni tema sociale con più o meno cattiveria, con più o meno intensità. Raccontando i propri sogni e portando alla luce i disagi sociali si è creato uno stile che ancora oggi piace e si ascolta, difficilmente si canta o si fischietta, ma che comunque tende a far muovere il busto in senso ritmico. A #NewYork nelle feste di quartiere e nelle feste di strada, i giovani afroamericani e latinoamericani suonando e ballando la breaking già a fine degli #anni’70 trasformano una passione in un genere di tendenza. In questo periodo insieme alla musica e al ballo si sviluppa anche la street art, i murales e il graffitismo. Questo genere trasforma il talento della strada in vero e proprio business, diventando la fortuna economica di molti editori e autori. Per molte persona diventa invece uno stile di vita.

#NicolaRizzoli

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