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Feb 8, 2018 - un Vino e un Vinile    Commenti disabilitati su Una Storia, un Vino ed un Vinile

Una Storia, un Vino ed un Vinile

Vorrei raccontarvi di …. Mirco e Marco hanno entrambi una folta barba. Marco è vestito come un anglosassone e Mirco da poeta francese. Sono stati avvistati in via San Felice, via Don Minzoni e in Riva Reno dove spesso vanno a fare colazione in quel bar verso il centro dopo l’incrocio con via Marconi. E’ il loro Bar preferito e ci vanno spesso il sabato mattina. Finchè erano giovani, frequentavano alcuni locali tra cui la Salara mentre la mattina la passavano a riposare. Ora che hanno trovato un impiego consono al loro titolo di studio. Vivono una vita sobria e aliena da eccessi. Mirco è architetto e progetta impianti sportivi. Prima di arrivare a Bologna ha lavorato a Barcellona, Berlino, Parigi e Londra. Parla otto lingue. Marco invece è ingegnere ed ha sempre lavorato in via Timavo fin dal tirocinio didattico. Che meraviglia incontrarsi a Bologna, passeggiare per le vie e sotto i portici, per le piazza di questa città

meravigliosa e magica. Camminano sempre parallelli e alla stessa velocità come due rotaie. Nel passaggiare sono subordinati ed indispensabili l’uno per l’altro e tracciano due linee parallele che sembrano non incontrarsi mai. Quella sera nell’attico di via San Leonardo un loft stile newyorkese all’ultimo piano in una palazzina antica, suonavano le note di “Quale allegria” mentre i calici di Greco di Tufo erano appoggiati sul top di marmo di Carrara nella sala con angolo cottura e angolo bar a casa di Mirco.

VINO: Greco di Tufo e forse Pesce Spada, un abbinamento sublime per una cena romantica e stuzzicante ai sensi. Il Greco con un sapore secco, armonico, con un aroma gradevole e intenso, fruttato. Si abbina molto bene al pesce, ai crostacei. Ottimo da antipasti e molto fresco, va servito a 10-12°. Irrinunciabile.

VINILE: COME E’ PROFONDO IL MARE
Pubblicato da Lucio Dalla nel 1977 di cui è autore della musica, per la prima volta anche dei testi. Fu registrato negli studi in parte negli studi della casa americana di RCA di Roma. La Casa discografica che dal 1951 era proprietaria del Vaticano per una quota pari al 10% . e che negli anni sessanta e settanta nella sede di via Tiburtina furono pubblicati Lucio Dalla, Rino Gaetano, Francesco De Gregori, Renato Zero, Claudio Baglioni, Antonello Venditti e tantissimi illustri autori e cantanti del panorama italiano.

1977 Lucio Dalla Un progetto diventato pietra miliare nel panorama discografico italiano e internazionale

1977 Lucio Dalla Un progetto diventato pietra miliare nel panorama discografico italiano e internazionale

Lato A
1. Come è profondo il mare – 5:24
2. Treno a vela – 3:27
3. Il cucciolo Alfredo – 5:22
4. Corso Buenos Aires – 4:38
Lato B
1. Disperato erotico stomp – 5:52
2. Quale allegria – 4:30
3. …E non andar più via – 3:25
4. Barcarola – 3:50
I musicisti che accompagnarono Lucio Dalla in questo progetto furono:
Rosalino Cellamare alle chitarra e tastiere, il bolognese Jimmy Villotti, Luciano Ciccaglioni e Claudio Bazzari alla chitarra, Fabio Liberatori e Alessandro Centofanti alle tastiera e synth, Marco Nanni e Paolo Donnarumma al basso, Giovanni Pezzoli e Flaviano Cuffarialla batteria Gianni Oddi e Gaetano Zoccanali ai fiati e il terzetto corista dei Baba Yaga che in quell’anno iniziarono a lavorare con Boncompagni a Discoring. Prodotto da Renzo Cremonesi e Alessandro Colombini

CONTESTO:
Nel 1977 il contesto sociale e politico era complicato con le contestazioni studentesche negli anni di piombo e il colpo di pistola che uccise il giovane militante di Lotta Continua in via Mascarella a Bologna. Furono giorni bui, impetuosi e violenti che cambiarono la storia e il volto dell’Italia. In quel periodo esce il primo episodio di Guerre Stellari, Enzo Tortora presenta la prima puntata della trasmissione “Portobello”

In quegli anni videro la luce brani come: “Cocaine” di Eric Clapton e Heroes” di David Bowie. Gli anni della discodance e di protesta del punk. Nascono brani e generi interessanti come la new wave e le creazioni particolari del classic rock.

Ma veniamo al nostro vinile: Pietra miliare della discografia italiana. L’album fu concepito in un periodo difficile e complicato degli anni di piombo e come descrisse Lucio Dalla una canzone non invecchia al massimo, si imbianca un pò la barba. Proprio il primo brano “Come è profondo il mare” rimane un sempre verde e ritorna canzone di protesta nel 2015 a supporto di un video contro le trivellazioni petrolifiche nell’Adriatico. Nelle prime battute accompagnato da una chitarra,viene fischiettato uno dei mille motivetti che fa diventare il brano quasi virale.
Il testo è poetico e visionario, nella prima strofa viene citato il linotipista, come se fosse la chiave di lettura del testo. Si potrebbe intendere come burattinaio e manipolatore di parole. Come nell’antico mestiere, il compositore tipografico allineava, ordinava e modificava i set di caratteri; immaginando per assurdo di sostituire la lettera “erre” con la lettera “elle” nel titolo l’ascoltatore si ritroverebbe una visione diversa del testo trasformando in “Come è profondo il male”. Nei ritornelli del brano il cantato mangia spesso l’ultima sillaba, pronunciando con una particolare caratteristica fonetica la erre creando una certa ambiguità di significato e di interpretazione del testo.
Chiedersi quanto costa una mela? Rispondendo che costa un sacco di botte come nel “Treno che vola” alternando sonorità, micelate a suoni sintetizzati, che saranno riutilizzati mezzo secolo dopo da giovani compositori, come fosse una sonorità appena scoperta.
Per la prima volta, dopo sei progetti musicali, Lucio Dalla si cimenta nella composizione interamente anche dei testi oltre che della musica, e ci riesce benissimo. Giocando con le parole, rendendo facile e intenso l’ascolto. Parlando di scudi crociati e pistole alla mano e la città che si prepara insieme al cucciolo Alfredo, mentre per strada i giovani militanti diventano sempre più violenti. Ma l’autore ha la capacità di stemperare lo stress di vita ed emozionare, facendo leva sui valori umani. Continuando ad inventarsi, scrivere e suonare frasi musicali che per anni verranno prese e riproposte in mille salse ma lasciando la propria firma come indelebile. Urlando e avendo l’atteggiamento di chi “non ha visto niente” e dicendo: “Passavo di qua!” come in “Corso Buenos Aires” utilizzando lo slang felsineo come “Pulismano”. Continuando a creare immagini e suggerendo di bere un grappino mentre risalta il coro di Baba Yaga. Ma il vero viaggio è “Disperato erotico Stomp” che come una guida conduce l’ascoltatore nel centro di Bologna, facendo strani incontri. Incontrando una donna profonda, ottimista e di sinistra. Poi un tedesco che aveva perso l’orientamento. Ma risolve il testo portando la rima tra divano e mano. Mentro lo “scat” jazzistico in coda al brano esprime chiaramente il concetto di autoerotismo. Poi l’atmosfera si fa seria intensa con la canzone “Quale allegria” dove l’autore mette a nudo la propria anima e scrive una poesia degna di autori del calibro di Roversi e Pasolini. Quei brani che se ascoltati con le cuffie, passeggiando per il centro di Bologna si possono provare i brividi mentre si combatte con i propri sogni. Torna lo slang bolognese con “pazzi sprassolati e un poco scemi” dove sprassolati si intendono menti lacere o fatte a pezzi. Questi brandelli tornano in “…E non andar più via” che come dice la canzone “O muori tu, o muoio io” e che la linea melodica emoziona fino ai brividi per merito dell’orchestra d’archi, arrangiata e diretta dal Maestro Ruggero Cini. Poi il viaggio è quasi terminato ma prima “la donna di fuoco” della Barcarola passeggia sul porto. Cantando la puzza di piedi, parla di sogni, di donne e di mare mentre il cane abbaia l’opera si dissolve tra I sogni e le visioni di un poeta che ancora oggi passeggia per via D’Azeglio come un’ombra.

#NicolaRizzoli