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Mag 11, 2020 - cultura, Film, musica, Recensioni e Opinioni, Spettacolo, tv    Commenti disabilitati su Tutto può cambiare

Tutto può cambiare

Colonna SonoraHo fatto una grande scoperta cinematografica “Begin Again” in Italia “Tutto può cambiare”, il film piace sicuramente a cantanti e musicisti. Mi ha colpito la cura avuta nella colonna sonora. La trama è una fotografia perfetta dell’ambito artistico e specifico dell’economia dello spettacolo, infatti la sceneggiatura e la regia sono curate da John Carney esperto del settore musica ed ex bassista negli anni ’90 del gruppo irlandese “The Frame”.

La protagonista è Greta (Keira Knightley) un’autrice e cantante talentuosa ma in ombra. È fidanzata con Dave, un giovane di successo e fama internazionale, interpretato da Adam Levine, voce potente e cristallina, leader del gruppo musicale Maroon 5. Quando i due si separano, mentre lei si esibisce in un pub, viene scoperta da Dan Mulligan (Mark Ruffalo) un discografico caduto in disgrazia. Purtroppo trovano difficoltà e opportunità di lancio del progetto musicale, quindi registrano i brani per strada con una band di ottimi musicisti. Ovviamente la location della Grande Mela si presta benissimo per i video. Ci mancherebbe! Quanti musicisti vorrebbero New York come sfondo per il proprio clip. Keira Knightley è una grande rivelazione fonografica.

Colonna Sonora Film

Colonna Sonora Film

Nella colonna sonora sono presenti canzoni dell’autore Gregg Alexander divenuto famoso per il brano “The Game of Love” di cui è nota l’interpretazione di Santana che gli ha permesso di vincere nel 2003 il premio Grammy. Con Danielle Brisebois è coautore di “The Lost Stars” , la hit del film che nel 2015 viene nominata al Premio Oscar. Danielle Brisebois divenne nota giovanissima quando ottenne una parte nella serie televisiva Arcibaldo, la sitcom che lanciò “i Jefferson”.

 

La trama non è incentrata solo sulle vicissitudini dei protagonisti, ma il filo conduttore è proprio la musica. Si cerca di sintetizzare come proporre la propria musica in alternativa ai canali commerciali. Sollevando il tema che i giovani talenti possono nascere anche fuori dal settore imprenditoriale etichette, edizioni, talent, tv, internet, con un progetto indipendente. Proporre la loro musica in mezzo alla gente e condividerla. Tramite i loro concerti, sudando e montando la loro attrezzatura, vivendo con intensità la propria arte e magari far diventare più longevi i loro progetti.

Tutto può cambiare è una metafora, perchè i cambiamenti culturali avvengono sempre dal basso. É la gente che decide sempre, non è l’economia o la politica, è il popolo che sceglie quando e come vuole cambiare, appena termina di lamentarsi.

 

#NICOLARIZZOLI

 

Nel 2015 le nomination al Premio Oscar sono

Glory di John Stephens e Lonnie Lynn – Selma – La strada per la libertà

Everything Is Awesome, di Shawn Patterson – The LEGO Movie

Grateful, musica e parole di Diane Warren – Beyond the Lights

I’m Not Gonna Miss You di G.Campbell e J.Raymond – Glen Campbell: I’ll Be Me

Lost Stars, musica e parole di Gregg Alexander e Danielle Brisebois – Tutto può cambiare (Begin Again)


 

Mag 8, 2020 - Film, Recensioni e Opinioni, Spettacolo, tv    Commenti disabilitati su Jason Sudeikis in the book of Hollywood Stars

Jason Sudeikis in the book of Hollywood Stars

jsJason Sudeikis è nato in Virginia nel 1975 è un attore che mi diverte tantissimo ma che riesce anche in film drammatici. L’ultimo che ho visto è “The Book of Love” del 2016. Jason veste la parte di Henry, un architetto che per uno distrastoso incidente rimane vedovo. Per via dell’ultima promessa fatta alla moglie, aiuta in una impresa molto particolare, una ragazzina che spesso vedeva assieme alla moglie, ricercare oggetti utili tra i rifiuti. Inizia un’avventura che ha dell’incredibile ma aiuta entrambi a superare le difficoltà che gli ha riservato il destino. Gli attori nel cast sono Jessica Biel, emersa dal jet set nel 2004 come attrice con il film “Non aprite quella porta“, moglie della pop star Justin Timberlake (autore anche della colonna sonora del film). Maisie Williams divenuta famosa per il Trono di Spade e la ormai nota Mary Steenburgen già in attività a fine anni 70 che mi è particolarmente piaciuta nella parte brillante in “Che fine hanno fatto i Morgan? (Did You Hear About the Morgans?). Jason Sudeikis ha la capacità di rendere più popolare anche una storia che già dalla trama potrebbe diventare un vero strazio per i più sensibili, invece nonostante le difficoltà riesce a far scorrere il racconto senza perdere di intensità ed emozione. Non è il film cult ma sicuramente è piacevole per passare una serata. Rientra nella mia scelta di guardarmi qualche film con Sudeikis, un attore che spesso passa in sordina ma che è di una grande simpatia. Il prossimo film in programma è “Notte brava a Las Vegas” con una coppia esplosiva Cameron Diaz e Ashton Kutcher  è uscito nel 2008 ma non l’ho ancora visto quindi nessuno spoilerizzi! Forse sembra strano farsi una rassegna cinematografica di Jason Sudeikism, trovo che ne valga la pena perchè nei suoi ruoli non è mai banale. Trasporta lo spettatore fuori da situazioni che potrebbero essere complicate, ma ci riesce con grande semplicità e in maniera spontanea.

Ecco una rassegna parziale dei suoi film:

2007
The Ten
I Love Movies (Watching the Detectives)
Ti presento Bill
2008
Semi-Pro
Notte brava a Las Vegas – What Happens in Vegas
The Rocker – Il batterista nudo
2010
Il cacciatore di ex – The Bounty Hunter
Amore a mille… miglia – Going the Distance
2011
Libera uscita – Hall Pass
Come ammazzare il capo… e vivere felici – Horrible Bosses
2012
Candidato a sorpresa – The Campaign
2013
Comic Movie
Come ti spaccio la famiglia – We’re the Millers
2014
Come ammazzare il capo 2 – Horrible Bosses 2
2015
SWOP: I sesso dipendenti (Sleeping with Other People)
Tumbledown – Gli imprevisti della vita
2016
Race – Il colore della vittoria
Mother’s Day
Masterminds – I geni della truffa
Colossal
Il diario dell’amore – The Book of Love
2017
Downsizing – Vivere alla grande
Patto d’amore – Permission
Kodachrome
2018
Driven – Il caso DeLorean
2019
La rivincita delle sfigate – Booksmart

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Mag 6, 2020 - anni 90, anni80, cultura, musica, Recensioni e Opinioni, Riflessione Fisiologica, Spettacolo    Commenti disabilitati su MANU CHAO ME GUSTAS TU

MANU CHAO ME GUSTAS TU

megustaÈ il 1988 e come tanti giovani, frequentoavo le discoteche, da qualche anno la musica programmata dai dj sta diventando sempre meno melodica e con scarse variazioni ritmiche. I temi dance mantengono dei loop a 100 di bpm anche per per quattro, cinque minuti. I gusti musicali dei ragazzi stanno cambiando per l’ennesima volta. Nei club il genere house sta segmentando i target, per le città nascono circoli con selezioni che tentano per l’ennesima volta di diversificare il mood asfissiante della musica commerciale.
Sulla scena internazionale si afferma un ciclone culturale: Mano Negra. Ce ne accorgiamo perché ovunque si balla un singolo che spacca veramente “King Kong Five” che inizia con un ritmo beat di batteria cassa rullante e piatti, suoni autentici non sintetici. Il canto è incalzante sullo scandire di un arrangiamento ritmico, il testo appoggia fresco e cadenzato: “Now listen to the beat The beat of the song song Buzzing in my head head like a bum dumb”. Manu Chao leader del gruppo è una forza sul palco, innovativo e travolgente. La canzone ha permesso al pubblico di ballare e conoscere altri generi, esportando fuori dai centri sociali il genere ska e nelle discoteche anche fra le più fighette, si balla perché terminata la traccia “King Kong Five” c’è un brano che lega perfettamente e molti lo lasciano suonare. Patchanka e Puta’s Fever sono i primi due lavori del gruppo e diventa un fenomeno internazionale.
Manu Chao è nato in Francia ma di origini spagnole, anche da solista ottiene sempre grandi successi, i suoi progetti hanno influenze artistiche da tutto il Mondo, i testi delle canzoni portano frasi in diverse lingue. I brani sono contaminati da country, blues, folk, rock, punk, ska, reggae, flamenco e salsa, questo mix viene definito Patchanka, imitato e arrangiato da tantissimi gruppi e in molte salse negli anni 90. La musica di Manu Chao unisce e diventa simbolo di anticonformismo, i brani raccontano l’amore e la condivisione, e nei testi si capisce che è sensibile al tema dell’imigrazione e della povertà nel mondo, viaggia molto in America Latina e in Africa. La sua posizione no-global e la partecipazione al concerto del Genova Social Forum, organizzato in contrasto con la riunione politica del G8 nel 2001, ricordato per gli scontri di Piazza Alimonda, lo elegge a colonna sonora del movimento.
Ogni progetto di Manu Chao è un mondo da scoprire, con influenze di musicisti di diverse etnia, razza e colore. Un genere che rappresenta tutto quello che c’è di bello in questo Mondo. Non può mancare nel 2010 a Playing for Change un mega progetto multimediale bellissimo che porta in scena musicisti di strada di ogni parte del pianeta. Manu Chao è una continua rivelazione ed bellissimo suonare le sue opere e tra un Clandestino e un ukulele, una chitarra flamenca e qualche congas, in una Patchanka: Me gustas tu!

 

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Mag 4, 2020 - Nek, Recensioni e Opinioni    Commenti disabilitati su Nek Nuovo Progetto 2020

Nek Nuovo Progetto 2020

Filippo Neviano in arte Nek lancia il nuovo brano: Amarsi Piano. Tra i ricordi ritrova una persona cara, persa nei trascorsi di vita. Si domanda allora dov’ero io e dov’eri tu. Ripromettendosi di non perdersi mai più. Su instagram regala e propone ai fan una versione live accompagnandosi con la chitarra.
Una bella copertina con raffigurato un cubo di rubik, disegnato e colorato con lo stile di un architetto che dichiara quale sia il suo gioco preferito. Questo è il secondo lancio che anticipa il nuovo progetto che uscirà a fine maggio 2020.
Il primo singolo Perdonare è stato pubblicato il 15 aprile 2020, il video è di un’attualità sconvolgente, con collegamento da casa di musicisti che suonano in solitudine e persone isolate che cantano. Mi ha colpito il breve intervento della ragazza che esprime “In mezzo alla tempesta noi siamo ancora qui con il linguaggio dei segni è geniale e molto toccante. Il testo è sottolineato anche dalla moglie di Nek che sui social evidenzia la difficoltà del momento.
I due brani sono tipici del pop italiano, del miglior Nek ormai maturo non per età ma per saper fare molto bene il proprio lavoro. Certo non aver partecipato a Sanremo e conservato il suo lavoro per l’estate lo ha agevolato. In questi momenti mi è impossibile evitare di pensare a chi ha lanciato l’artista con il Festival e non è riuscito a sfruttare l’investimento promozionale, primo fra tutti Diodato.
Nek lancia il nuovo brano mentre chi cucina, canticchia già al secondo ascolto la canzone dov’ero io e dov’eri tu.

AMARSI PIANO
PERDONARE

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Apr 29, 2020 - musica, Recensioni e Opinioni    Commenti disabilitati su Tutti pazzi per Roddy Ricch

Tutti pazzi per Roddy Ricch

Negli anni ’70 nel nostro paese non è molto diffusa la cultura e la musica hip-hop, anzi viene criticato per la struttura musicale troppo scarna e la scarsa iniziativa melodica. Nei primi anni ’80 arriva all’orecchio degli italiani Rapper’s Delight Sugarhill Gang. Nel brano viene utilizzato il groove del basso di Bernard Edwards (Chic) suonato in Good Times e le natiche dei ballerini iniziano a muoversi e non smettono più. I temi trattati nel genere hip-hop, sono diversi, sono racconti popolari, un ritmo incalzante e in rima che si sviluppa su un linguaggio di strada. Fonda le sue radice nel blues, quel canto intenso nato sui campi agricoli delgli Stati Uniti durante lo sfruttamento degli schiavi. Passa per il R&B e arriva fino ai giorni nostri e nei testi dei rapper afroamericani continua a emergere un grosso senso di discriminazione razziale. È una cultura che ha radici profonde, radicate tra le generazioni passate che nessuno vuole dimenticare anche se spesso rappresentano il lato peggiore dell’essere umano.

Nel 2019 viene caricato su youtube il brano di Roddy Ricch giovane leva del movimento hiphop. Il titolo è “The Box“, il mood è tipico del genere musicale che ne rispecchia gli standard, senza particolarità, rispetto ai brani attuali. Il basso ha un suono largo, diretto e ben presente. Ciclicamente suona un loop di un verso in falsetto, un’astuzia per rendere virale all’ascolto il brano. Il testo spacca. Viene utilizzata spesso la parola “Nigga” ma è un brano rivolto a tutti, anzi è necessario per identificarne l’individualità. Il giovane californiano tira fuori dalla sua scatola magica un bel prodotto che porta 200 milioni di visite. Un bel numero! Del resto Atlantic Record non sbaglia a un colpo guarda chi ha in catalogo! Aretha Franklin, Chic, Phil Collins, Wilson Pickett, ColdPlay, Bruno Mars.

Roddy Ricch è nato nel 1998. A fine 2017 pubblica il suo primo lavoro: Feed Tha Streets. In questi due anni ha saputo racchiudere tutti gli ingredienti per far nascere nel 2019 un disco di successo Please Excuse Me for Being Antisocialcontenente 15 pezzi e una intro. I brani presenti in rete forano le visite con numeri moltiplicati per dieci con esponente sei: Down Below, Boom Boom Room, Every Season e tutti gli altri. Il ragazzo ha talento e tanto da raccontare con un ritmo incalzante, una timbrica vocale fresca e brillante, con bei colori piena di frequenze alte. Nei video ha gli atteggiamenti quasi impertinenti ma un sorriso da bravo ragazzo.

 

 

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https://www.youtube.com/watch?v=uLHqpjW3aDs

 

Apr 18, 2020 - Film, Recensioni e Opinioni, tv    Commenti disabilitati su Tutta colpa di Freud

Tutta colpa di Freud

 “Tutta colpa di Freud” è un film da non perdere. Un cast d’eccezione: Marco Giallini, Anna Foglietta, Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Paolo Calabresi, Gianmarco Tognazzi, Edoardo Leo e tanti ancora, in questo film brillante nato nel 2014. Purtroppo non lo avevo ancora visto, me l’ero perso! Ma per fortuna ho recuperato .

Francesco (Marco Giallini) è un padre single di tre figlie la diciottenne Emma, Sara e Marta già più adulte. La professione di analista e l’ottima conoscenza della materia lo supportano a gestire i rapporti con le figlie, che creano diversi grattacapi all’uomo e gli autori plasmano un interessante e appassionante intreccio nella trama che tiene lo spettatore incollato al video. Purtroppo Francesco, separato da diversi anni, ha molte difficoltà a ricostruire un rapporto con una donna, anche se nasce una forte infatuazione per Claudia (Claudia Gerini) moglie di Alessandro (Alessandro Gasmann). Intanto Sara sperimenta nuovi orizzonti sessuali dopo l’ennesima delusione amorosa, Marta invece gestisce la libreria ereditata dal nonno, per amore è alla prese con il linguaggio dei sordomuti. Tutto si complica e tutto si risolve, è un film ben fatto e molto brillante con un’ottima regia di Paolo Genovese. Un film di cui lo spettatore legge anche i titoli di coda e ascolta la canzone fino a quando sfuma il brano e poi dispiace che sia finito. La ragione per cui si esaurisce il brano finale è perché è molto bello, riconosciuto dalla Rivista cinematografica Ciak che ha premiato l’autore, Daniele Silvestri, con il Ciak d’oro per la migliore canzone originale che porta lo stesso titolo del film:

 “Tutta colpa di Freud”.

A cosa serve la scienza
A che serve il sapere
Se la donna che voglio
Non la posso nemmeno volere

(cit. testo)

2014 – Tutta colpa di Freud di Daniele Silvestri – Tutta colpa di Freud(Film)

 TUTTA COLPA DI FREUD – D. SILVESTRI