Tagged with " anni 70"
Apr 30, 2020 - Senza categoria    Commenti disabilitati su La musica che ci ha trasformato

La musica che ci ha trasformato

bassoAres Tavolazzi contrabbassista jazz, ex basso degli Area e aver suonato con Demetrio Stratos regala un briciolo di esclusività nel mondo della musica. Aver accompagnato Francesco Guccini per più di trentacinque anni, collaborato con Paolo Conte, Antonello Venditti, Mauro Pagani, Zucchero, Dalla, Morandi, Capossela, Enrico Rava e Lucio Battisti lo rende quasi immortale. Poi c’è Alberto Camerini nato a San Paolo in Brasile nel 1951, l’anno in cui Leo Fender produce il primo basso elettrico. Divenuto celebre per i suoi brani pop che lo hanno rinominato “Arlecchino” per il suo costume colorato ma in stile quasi punk ela sua gestualità. Camerini è un cantautore di alto livello e lo dimostra intanti progetti in carriera. Nel 1977 decide di affidare il proprio lavoro alla produzione di Ares Tavolazzi e Giulio Capiozzo. É il suo secondo lavoro da solista e rimane qualcosa di veramente bello. Ricco di sonorità latine e brasiliane. Il titolo del lavoro è Gelato Metropolitano i temi rimangono attuali, si rivolgono alla politica per la salvaguardia dell’ambiente. Testi sviluppati da mano poetica, abile nelle metafore e quasi visionari.

Canzone della Bahia

C’era una popolazione che abbandonò la jungla su strane caravelle, dirette sulle stelle, forse fu per caso o per uno strano piano, ma sulla terra qui lasciarono questo mostro disumano. In pochi lo hanno visto, ma che c’è questo è certo, chi lo chiama rock’ n ‘ roll, chi lo chiama cammino aperto, quando l’avrò trovato allora potrò tornare, mi sarò soddisfatto e avrò il tuo amore.

Dal 1976 al 1978 Alberto Camerini pubblica da solista, altri due progetti con Cramps. Il primo è Cenerantola e il Pane Quotidiano tra i musicisti alle tastiere c’è Patrizio Fariselli. I suoni sono tipici della cultura brasiliana. L’ultimo è Comici Cosmetici prodotto da Shel Shapiro con cui inizia la nuova fase in cui utilizzerà suoni elettronici.

In quel periodo tra i cantautori di riferimento c’è niente di meno che Rino Gaetano che non lascia certo indifferenti con Berta Filava, Glu Glu, Mio fratello è figlio unico, Spendi spandi effendi e Nuntereggae più.

I suoni di Camerini sono gli ultimi ripresi in studio e la scelta di utilizzare musica elettronica risulta vincente infatti il successo negli anni 80 arriva con Rock’n’Roll Robot e Tanz Bambolina ma continua a scrivere canzoni intense come Serenella. Tra i miei ricordi è ancora vivo quando da bambino ballavo il twist elettrico mentre il mio giradischi che suonava la strofa:

Come faccio a dirti vuoi ballar con me Se non riesco a dirti voglio star con te

Ma come faccio a dirti che ti amo già Se non riesco a dirti vuoi ballar con me

poi ancora:

Oooh rock’n’roll robot, oooh rock’n’roll robot Io ti voglio, io ti cerco, io ti amo, rock’n’roll robot Io ti voglio, io ti cerco, io ti amo, rock’n’roll robot Oooh rock’n’roll robot

Ma in quegl’anni si iniziava a cantare anche:

Cuccurucucu paloma Ahia-ia-ia-iai cantava
Cuccurucucu paloma Ahia-ia-ia-iai cantava

poi ancora:

Mr Tamburino non ho voglia di scherzare Rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare …

#NICOLARIZZOLI

Apr 19, 2020 - Calcio    Commenti disabilitati su Il CALCIO TOTALE, TOTALE PASSIONE

Il CALCIO TOTALE, TOTALE PASSIONE

pallone Il mio primo ricordo calcistico riguarda i boati del pubblico pagante in Curva Andrea Costa dello Stadio Comunale di Bologna, che facevano vibrare le finestre di casa, infatti abitavo a pochi passi dall’impianto sportivo. In gioventù era possibile entrare allo stadio e assistere gratis agli ultimi minuti di partita perché venivano aperti i cancelli. Ora sarebbe impensabile. Con il passare degli anni, Bologna ha subito un enorme mutamento. È cambiata la gente che gira e che vive nel centro storico, è cambiato tutto tranne i tifosi, che da allora non sono mai cambiati, anche se sono passati i decenni. A Bologna può cambiare tutto: l’architettura, la cultura, la politica tranne la cucina e il calcio. Questi due aspetti culturali rimarranno sempre marcati e vivido, vissuti con un’atmosfera tutta particolare. Credo anche nella altre piazze come Roma, Firenze, Genova, Bergamo, Torino, Milano e in tutta Italia, il tempo trasforma e cambia gli italiani ma la passione per il calcio mantiene ancorati ad alcune tradizioni. Nel tempo questi modi di vivere e di essere saranno inalterati.

Negli anni settanta giocavo a pallone con delle scarpe poco eleganti, ereditate da un mio amico a cui era cresciuto il piede più in fretta. Con quelle scarpe con sei tacchetti, da campo pesante, ci feci due campionati poi ne comprai delle altre nuove. Giocavamo sempre a calcio, ovunque trovassimo uno spiazzo accessibile. Nei cortili della parrocchia, delimitando le porte con due sassi e giocando anche in una ventina in un rettangolo di asfalto largo come un campo da calcetto. Per spiare qualche attimo di partita, si andava lungo i portici della Basilica di San Luca perché da li si poteva scorgere un pezzetto di campo, almeno fino alla ristrutturazione dell’impianto sportivo, avvenuta con i Mondiali del ’90.

Panorama2

Qualche volta si andava ad assistere alla partita, non come lo zio eche aveva abbonato tutta la famiglia, con mio padre, in quel periodo si ascoltava la radio. La trasmissione era “Tutto il calcio minuto per minuto” con gli interventi da tutti i campi di Enrico Ameri, Nicolò Carosio, Sandro Ciotti. Nel tardo pomeriggio in televisione guardavamo la Domenica Sportiva con Paolo Valenti. Mi ricordo un pomeriggio, a fine allenamenti della squadra, che con alcuni amici, andammo a chiedere l’autografo a Zinetti, a Chiodi, a Colomba. Poi il debutto di Roberto Mancini, avevo dieci anni, ma chi se lo scorda? Chiesi l’autografo anche a lui, senza neanche sapere chi era e chi sarebbe diventato.

Ho appena rivisto il documentario “Il profeta del gol” di Sandro Ciotti, mi sono tornati alla mente tanti ricordi. La sigla iniziale composta da Bruno Martino è una perfetta macchina del tempo che traghetta a metà degli anni settanta. Il film racconta della nazionale olandese quale perfetta espressione del calcio totale, lo stile di gioco che fa ruotare i ruoli, avvicendando le posizioni degli atleti. Racconta di Johan Cruijff considerato un calciatore fra i migliori di tutti i tempi. Ciotti intervista Zoff, Mazzola Chinaglia, Rivera e il grande Giacomo Bulgarelli. Ripercorre le gesta della Nazionale dei Paesi Bassi rivelazione del Mondiale 74 in Germania e del 78 in Argentina classificandosi per entrambe l’edizioni al secondo posto. Forse Cruijff è un dei primi ricordi del calcio stellare, uno sport che a quei tempi aveva una dimensione più umana. Una grande passione che non potrà mai mutare.

 

#NICOLARIZZOLI

Apr 3, 2020 - libri, Una Storia    Commenti disabilitati su Viaggio nel passato presente e futuro

Viaggio nel passato presente e futuro

dal paleolitico..

dal paleolitico..

La terza rivoluzione industriale stava per sconvolgere lo stile di vita mondiale erano gli anni settanta e pochi si rendevano conto di vivere un cambiamento così importante.
Ho vissuto tre fasi importantissime: un periodo precedente al cambiamento, uno durante poi il post. E’ difficile focalizzare in maniera nitida questi tre momenti fondamentali e capire che peso portano sulla nostra cultura.
Sono nato ne 1971 e sono felice di essere partecipe e cronista di un periodo storico culturalmente elevato. Non era ancora diffuso il Personal Computer e per telefonare ai coetanei dovevo utilizzare un telefono con la rotella per comporre il numero e chiamare nell’abitazione che desideravo contattare. Quando nasceva la necessità di contattare la fidanzata, si doveva comporre il numero e quasi sempre rispondeva un genitore e con grande imbarazzo si ponevano le domande: “È in casa? Me la può passare?”

dal Ceneozoico

dal Ceneozoico


Il telefono era collegato con un filo e alcuni applicavano il lucchetto per limitarne l’utilizzo ai propri famigliari. Erano in voga gli scherzi telefonici, che riuscivano bene in quanto era garantito l’anonimato. Su una rivista trovai il numero di Hotel di New York e li contattai. Fu un’emozione veramente forte, che mi permetteva d’immaginare e di rendere più vicina la vita oltre l’Oceano. Era diffusa l’abitudine di percorrere solo qualche chilometri per le mete di villeggiatura da Bologna si andava in Riviera oppure sugli appennini, in pochi andavano all’estero. Erano diffuse le cartoline. Le persone che viaggiava per turismo, per affari o durante il servizio militare scriveva ai propri famigliari, amici e conoscenti le cartoline ricercando frasi spiritose oppure cercando di trascrivere l’emozione suscitate dal viaggio.
Erano diffuse poche emittenti la RAI e le TV di Capodistria, Montecarlo e Svizzera. Erano gli anni dei programmi televisivi come “Dirigibile” “La Domenica Sportiva” “Discoring” “Gulp Cartoni animati in TV” “Muppet Show” “Giochi senza frontiere” “Goldrake” “Rischiatutto” “Specchio Segreto” “Portobello” “La banda dei cinque” “I Jefferson” “Mork e Mindy”e tanti altri, ma solo dal primo pomerggio fino alla sera.
Le videoriprese venivano effettuate con camere in formato 8 millimetri e le fotografie erano a rullino ed era impegnativo imparare a fotografare ovvero “dipingere con la luce”, infatti nascevano ritratti meravigliosi ed era diffuso anche il bianco e nero. Poi apparve la Polaroid che molti utilizzarono per riprendere le proprie prestazioni sessuali o nudità in quanto la stampa era immediata e non era necessario andare dal fotografo per lo sviluppo. Alcuni amatori della fotografia scattavano le diapositive per mostrarle proiettate contro una parete oppure su un fondale.
La musica si ascoltava tramite vinile e musicassetta. Quando si entrava in un negozio di dischi, a Bologna c’erano Camarillo, Nannucci e Ricordi, chiedevi al commesso se potevi ascoltarlo prima di procedere con l’acquisto. A volte si cercava un brano sentito per radio, se non si conosceva il titolo e l’autore lo si provave a canticchiare.
A scuola venivano insegnate stenografia e dattilografia e per redigere un documento si utilizzava una macchina da scrivere e la carta carbone.

dal Cambriano

dal Cambriano

In edicola si compravano un sacco di fumetti di riviste e di giornali. Gli eventi sportivi si guardavano prevalentemente dal vivo oppure si ascoltavano per radio, solo le coppe europee oppure le gare Nazionali venivano trasmesse per televisione. Il Calcio era uno sport e come tale veniva praticato. Si giocava nel campetto presso le parrocchie o nei giardini pubblici o condominiali. Solo i maschi giocavano a pallone.
Quando acquistai il Commodore 64 entrai nel sistema per la prima volta e ne rimasi attratto. Intrappolato nella rete. Musica e Videogiochi, anche elaborazione di sistemi totocalcio e adventure. Era iniziata la terza rivoluzione industriale. Iniziata con un processore 286, poi 386, ancora 486. I sistemi Apple Mac oppure Window 3.1, Window 95, 98 e con aggiornamenti che si sono avvicendati fino a oggi. Internet questa rete infinita di collegamenti e subutenti. I social network la realtà virtuale il 3d. Tutto a portata di un click di un touch screen.

Saponetta

Saponetta

Contattare un Hotel di New York non è più un’avventura ma è quasi abituale. È possibile contattare le fidanzate direttamente.Quando voglio ascoltare o cercare un brano un film o un prodotto multimediale è un’azione quasi immediata. Esistono rilevatori che se canticchi il motivetto lo riconoscono e te lo indirizzano. Tutti diventano dei grandi fotografi utilizzando effetti che rendono incantevoli gli scatti. È tutto così veloce e immediato che è diventato inaccettabile anche il tempo per leggere un libro.

#NICOLA RIZZOLI