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Apr 27, 2020 - anni 90, musica    Commenti disabilitati su IL KARAOKE PASSIONE OPPURE COSA STUPIDA?

IL KARAOKE PASSIONE OPPURE COSA STUPIDA?

karaokeNato in Giappone poi diffuso in tutto il Mondo negli anni ottanta. In Italia ha ottenuto grande successo per merito della trasmissione intitolata “Karaoke” e condotta da Fiorello che tra il 1992 e il 1994 è andata in onda tutte le sere alle 20 su Italia1. Tutto quello che tocca Fiorello lo tramuta in oro e questo spettacolo televisivo è stato il suo trampolino di lancio.
In trasmissione sono passati anche Elisa e Tiziano Ferro.
Il karaoke è apprezzato moltissimo da chi ama cantare ma criticato da tantissimi musicisti. Una passione che ha diviso una generazione, inquinato cerimonie e matrimoni. I timpani e i nervi dei vicini sono stati lesionati dagli appassionati canto. Ha divertito migliaia di persone, in alcuni casi, regalato un sogno. Ha incrementato il numero di animatori, creando inflazione fra i musicisti che hanno sempre praticato la classica professione di piano-baristi. Infatti tutti lo snobbano, nessuno lo cerca, ma se l’animatore è bravo a coinvolgere e proporre i giusti brani, la serata diventa piacevole, a patto che chi si esibisce sia intonato. In Giappone riservano a questo intrattenimento piccole stanze, in modo che si riesca a evitare di rompere i timpani agli ospiti che amano non essere disturbati. In Italia invece se in un locale c’è il karaoke, chiunque debba per forza sorbirselo. Vi svelo un segreto: Se siete stati invitati a un matrimonio e il vostro tavolo risulta essere sotto le casse audio, probabilmente non risultate i più simpatici alla coppia che convoglia a nozze. Scherzo ovviamente, o forse no.
L’esercitare l’animazione al pubblico è sempre difficile. Riguardo l’intrattenimento comico e cabaret la risata è appesa un filo e ai lati ci sono l’indifferenza da una parte e la banalità dall’altra. La prestazione musicale è diversa, il dee-jay che programma le basi musicali è soggetto a mille richieste. In sala ci sono persone influenti (i genitori della sposa, gli sposi, chi festeggia la laurea, i parenti del festegg

Audioc

iato) che si alternano continuamente durante la serata a richiedere di alzare o abbassare il livello del volume. Riguardo l’esecuzione canora, viene spesso richiesta una variazione di tonalità che trasforma il suono delle chitarre elettriche in arpe oppure il giro di basso in un ukulele scordato. Cantanti che non azzeccano una nota anche provando 12 tonalità, quelli che provano a imitare il cantante preferito, quelli che cantano in inglese ma sembra abbiano una patata in bocca, quello che prova ad appoggiare il bicchiere di birra, mezzo vuoto, sulla pianola dell’animatore. Gli intrattenitori che dopo qualche ora che un cantante ha deciso di far l’alba con in mano un microfono, si sono rotti le scatole e si siedono a un a tavolo del locale, mangiano, bevono e dicono: Metti su quel che vuoi… canta canta.
Credo che la formula sia ancora molto coinvolgente: Un br

avo trascinatore che durante la cena coinvolge il pubblico con il karaoke per poi trasformarsi in dee-jay programmando musica per balli magari di gruppo, oppure è una moda superata?

Possiamo ritenerci fortunati, se fosse ancora un divertimento diffuso, ai tempi del #lockdown, le bacheche dei social sarebbero state piene di video di cantanti che avrebbero tentato di far presa sul pubblico, nonostante le scarse doti canore, meglio i chitarristi da balcone. Sempre che siano permessi nel prossimo #DPCM.

#NICOLARIZZOLI

 

 

 

Apr 16, 2020 - canto, giornata mondiale, made in italy, musica    Commenti disabilitati su GIORNATA MONDIALE DELLA VOCE

GIORNATA MONDIALE DELLA VOCE

microfonoLa Voce è un ottimo indicatore del nostro corpo e dei nostri stati d’animo. Tramite le inflessioni e le vibrazioni emesse è possibile capire tante cose di un’altra persone: se sta mentendo, se esprime emozione, se prova disagio oppure se è felice, se palesa divertimento oppure se soffre. Lo si può capire anche da un singolo suono emesso, una sola vocale. I neonati fino ai due anni emettono suoni che i genitori capiscono perfettamente: se il bambino è felice, se sta male, se ha fame, se necessita di essere cambiato oppure assistito. Quei suoni primordiali saranno dimenticati e non saranno più utilizzati per il resto della vita, ma comuni alla razza umana. Ogni essere umano neonato, emette lo stesso suono dall’Artide all’Antartide passando per l’Equatore e percorrendo tutti i Meridiani e i Paralleli. Incredibile che tutta la popolazione mondiale riesca a parlare la stessa lingua per i primi due anni, poi subentrano gli stimoli culturali. C’è un altro momento in cui gli esseri umani emettono un suono comune, quando siamo in prossimità della morte. Il rantolo proprio degli agonizzanti e non solo, anche i versi emessi nella sofferenza sono stati oggetto di studio e hanno riportato componenti collettive.

Il più autorevole ricercatore e sperimentatore della tecnica vocale fu Demetrio Stratos nato ne 1944 in Egitto da genitori Greci. Ad Alessandria frequentò il conservatorio, poi divenne studente a Creta, in seguito di Architettura a Milano. Il ventaglio di esperienze culturali e teoriche lo portò a diventare un artista di fama internazionale, leader prima de “I Ribelli” poi di “Area”. Abbandonati i gruppi, con il CNR di Padova condusse studi sull’estensione della voce e ricerche di musicologia riguardo le tradizioni musicali dei popoli. Le registrazioni effettuate provarono che Stratos era in grado di produrre frequenze altissime e di emettere fino a tre suoni contemporaneamente, gettando le basi del canto armonico. Purtroppo una grave malattia lo portò via molto giovane. Il lavoro fu il prodromo di un importante percorso di ricerca. Le sue prestazioni vocali sono tutt’ora incomparabili.

La giornata mondiale vuole stimolare l’opinione pubblica a monitorare la propria voce perché alcune variazioni potrebbero essere un’indicazione di patologie anche gravi. Inoltre viene promosso l’aspetto culturale, la prestazione canora. Si vuole valorizzare il percorso teorico e pratico dei cantanti. Le grandi voci che hanno fatto storia e in Italia siamo ricchi di talenti. L’Italia è il Paese del Bel Canto e chi mai può negarlo.

#NICOLARIZZOLI

 

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