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Apr 27, 2020 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Eurovision: Europe Shine a Ligh

Eurovision: Europe Shine a Ligh

EurovisionIl Festival di Sanremo si svolge dal quattro all’otto di febbraio 2020 ed è l’ultimo grande evento aperto al pubblico a cui abbiamo assistito, prima del lockdown. Tramite youtube guardo il video del middle dei Ricchi e Poveri e provo un senso di nostalgia come se quel momento di aggregazione non potesse più tornare.

Il 19 febbraio c’è una lunga coda in Via D’azeglio, parte dal Bookstore e arriva fino a Via Farini. C’è Gabbani in libreria che firma copie del suo disco. In fila ci sono persone con in mano un cd dell’artista e mi chiedo se hanno ancora un elettrodomestico per poterlo ascoltare, ritengo più plausibile una ragazza che regge una versione in Vinile.

Due giorni prima, in via Oberdan al “Semm Music Store” è arrivato Diodato, il vincitore di Sanremo che con la chitarra, in acustico ha cantato “Fai Rumore”. Iniziare una promozione da milioni di euro e dopo quindici giorni trovarsi chiusi in casa per l’emergenza virus, è un danno economico senza precedenti. Non credo che riuscirà a raccogliere qunto ha investito.

Si annulla anche la possibilità di partecipare all’Eurovision, infatti quest’anno la manifestazione è stata cancellata. La tappa di Rotterdam non avrà luogo per ovvie motivazioni di tutela della salute pubblica. A sostituire l’evento è stato programmato: “Europe Shine a Light” in cui potremo riascoltare tutti gli artisti tra cui anche il brano “Fai Rumore” cantata da Diodato. L’appuntamento è fissato per il 16 maggio 2020, è possibile guardarlo dalle 20,35 su Rai 1, Radio 2 e RayPlay. Sul canale YOUTUBE possiamo assistere alle performance artistiche.

Diodato ha registrato all’Arena di Verona, in solitaria il suo pezzo. Inoltre eseguirà un tributo a Modugno che  partecipò a EuroFestival alla fine degli anni cinquanta.

L’edizione 2020 sarà un concerto on-line e non una gara, un format che riserverà molte sorprese e soprattutto darà voce, come del resto ogni anno, a cantanti e musicisti provenienti da tutta Europa per rappresentare stili, culture da molti Paesi.

La bellezza di questa manifestazione rimane la diversità e l’apertura a nuove idee. Tutto questo deve essere un forte segnale per sollecitare la macchina burocratica a valorizzare e sostenere il settore culturale.

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Feb 7, 2020 - musica    Commenti disabilitati su Quante voci per Sanremo

Quante voci per Sanremo

Nel 2001 partecipai all’Accademia di Sanremo. Ancora oggi conservo il ricordo dell’emozione folgorante, provata nel calcare il palco dell’Ariston Roof. Ricordo l’impianto sonoro di diffusione fra i più sofisticati. Fu impressionante sentire la mia voce amplificata in maniera perfetta, efficace e raffinata. Il suono portato al livello più alto in assoluto. Era fine settembre e c’era un’atmosfera magica, creata da qualche centinaia di ragazzi che si aggiravano per le strade del Comune di Sanremo con appeso al collo il pass dell’Accademia. Tutti vivevano quella strana sensazione ovvero di appartenere al mondo dello spettacolo anche solo qualche istante. Per una settimana gli artisti provenienti da ogni parte d’Italia, dal pomeriggio fino a tarda notte si esibivano nei locali, bar, pub, improvvisavano vere e proprie Jam session. Perche’ Sanremo e’ Sanremo. Un sogno. Una magia. Un falso. Una rappresentazione culturale. Il Festival e’ uno spettacolo, forse il più discusso, seguito e criticato con tutti gli aggettivi possibili e immaginabili. Soprattutto oggi sui social. Una settimana intensa di eventi, di musica, di valori, colori e cultura. Nessun italiano guarda il Festival, ma tutti gli italiani vivono il #Festival. Dal totale menefreghismo alla critica più feroce. Tutti ne parlano, ne scrivono e commentano. L’intervento di Benigni diventa pesante e ingombrante quanto poetico ed eccelso. Amadeus viene identificato come il presentatore di pentole delle televendite degli anni 80 fino per diventare per alcuni il parente più prossimo che ogni sera tiene compagnia con le sue trasmissioni attraverso la televisione.sanremo8-001

Saremo

Teatro Ariston – Sanremo (2001) ph NR

Ogni anno sui giornali leggiamo degli scandali, dello sperpero di denaro, del conflitto d’interessi, degli eventi trascinanti oppure che destano scalpore per diventare trash. Toccare quella linea oltre la quale vi e’ la decadenza, la stupidita’, la sciocchezza, l’intolleranza, la maleducazione, l’indignazione ma che un attimo prima ti porta al successo. Successo che per gli addetti rappresenta un patrimonio economico importantissimo. Non importa se Sanremo e’ un monopolio quasi esclusivo dei proprietari della Sony. Non importa se ci sono delle ragioni politiche economiche, morali. Ognuno racconta, esprime le sue emozioni, vuole essere attore e partecipe del Festival anche vomitandogli addosso, oppure idolatrandolo.

Perche’ Sanremo e #Sanremo. Perche’ il Festival ha quasi la stessa eta’ dei genitori, dei nonni, di un cugino e per questo suo trascorso merita rispetto. Oppure e’ destinato a trovare posto in una casa di riposo. Comunque tutto questo e’ la rappresentazione di un nostro modo di essere, che mi e ci emoziona e ci fa dire con orgoglio sono felice di vivere qui.

Nicola Rizzoli