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Mag 15, 2020 - anni80, cultura, fumetti, Kyoko Mizuki, Simpson, supereroi    Commenti disabilitati su Quasi come Homer

Quasi come Homer

Il mio amico Homer

Il mio amico Homer

Ho indossato una polo bianca e un paio di jeans, mi sono specchiato, sono rimasto a fissare la mia immagine per qualche minuto. Il mio stile di vita con passare degli anni, mi ha trasformato in Homer J Simpson. Matthew Abram Groening detto “Matt” ha profetizzato il mio stile di vita che sto conducendo, inserendo tantissime analogie negli episodi della famiglia Simpson oppure viceversa. Ho iniziato tardi a seguire il cartoon che ha lasciato un segno importante tra tanti miei coetanei, che ancora resiste ed è molto seguito.

Vent’anni fa non avrei mai pensato di trasfigurare l’immagine di Homer nel mio specchio, come se fossi posseduto da un fantasma. Negli anni ’90 avevo un fisico quasi atletico, non ero ancora un budino gelatinoso. Non ero estremamente goloso di ogni lecornia che potesse tendere all’infarto. Matt Groening mi trasformato nel suo personaggio, divinizzando il mio destino. Non sono padre di tre figli, mia moglie non ha i capelli blu, ma ho bevuto birra Duff prodotta in Belgio, guido una macchina scassata, i miei lineamenti non sono simili a quelli di Homer. Mi sento simile al personaggio nel carattere. I motivi che mi accomunano al personaggio dei cartoni sono:

La mia inedia per cui mi trovo spesso trascinato sul divano oppure su un’amaca e raramente mi viene voglia di muovermi o fare sport.
La golosità che mi porta a sentire l’odore di un hamburger anche a qualche centinaia di metri di distanza, e mentre lo sto scrivendo, mi aumenta la salivazione.
Sono vizioso, intemperante, ingordo, cinico e sadico con il vicino di casa. Non c’è cattiveria nel mio modo di essere e non sono l’unità di misura delle virtù umane. Quando era bambino ero attratto dai Robot dagli eroi, avrei dovuto crescere e tendere ai supereroi. Crescere con SpiderMan, SuperMan e BatMan eppoi diventare Homer è veramente strano.

 

E’ un pò come crescere mangiando tagliatelle e cotolette e trovarsi nel piatto Hamburger con maionese e ketchup oppure falafel e kebab, senza togliere nulla alla gastronomia araba o americana di cui ne vado ghiotto, non sono la stessa cosa della pasta al ragù. La golosità mi ha trasformato in un Simpson.

I ragazzi della generazione precedente alla mia avevano tutto chiaro: se una persona portava gli anfibi e il chiodo era di destra, quando indossava l’eskimo e le clark, il suo pensiero era di sinistra. Le persone s’identificavano con quello che vestivano, ascoltavano e i locali che frequentati. I ragazzi ballavano rock oppure disco-pop, non si ascoltavano generi diversi, lo stile nel vestire rispecchiava la propria cultura per cui corrispondeva anche una determinata scelta musicale. I miei coetanei sono stati gli ultimi a scegliere un proprio stile. Le generazioni successive hanno globalizzato le culture, in un enorme guazzabuglio senza una propria individualità. Chi riesce a distinguere dalla massa arriva al successo, ma è sempre più difficile. Una volta sarebbe stata una bella gara tra i cartoon americani di Groening o Disney e i Manga di Gō Nagai e Kyoko Mizuki.


La terza rivoluzione industriale ci ha globalizzato. La cultura è diventata comoda, a portata di un click. Quindi i ragazzi del nuovo secolo hanno avuto tutto ciò che è possibile fornire, come maiali all’ingrasso. La risultante è che non esiste più il rockettaro e il fighetto (negli anni 80 Zanarino o Paninaro) che ascolta disco-music. I ragazzi sono influenzati dai genitori, ascoltano tutto ciò che capita : “Ricchi e Poveri” “Pupo” “Umberto Tozzi” “AC-DC” “Iron Maiden” “Sarà perché ti amo!” “Back in Black”. Passano da un genere all’alltro con una facilità pazzesca e disarmante. Anche riguardo il vestire è tutto stato miscelato, non capisci più se uno è un fighetto o un figlio dei fiori spesso lo sono entrambi. Ormai ci siamo nerdizzati a comprare roba tramite internet, a praticare giochi di ruolo virtuali e con un futuro da Homer.

Amo la cultura americana. Il viaggio che mi ha dato più piacere è stato nel 2009 e sono atterrato a New York. Ho guardato per anni documentari sugli Stati Uniti. Sono stato “segato” più volte in inglese e l’ho praticato per dieci anni senza assimilare una parola. Almeno credevo che fosse così. Poi una volta nella Grande Mela, quasi fossi posseduto da un fantasma anglosassone, ho parlato correttamente la lingua per tutto il periodo di vacanza. Tornato in Italia, è occorso del tempo per abituarmi nuovamente alla lingua italiana.

Homer rispetta perfettamente lo stile americano ed essendo molto attratto dalla cultura oltreoceano probabilmente mi ha influenzato. Ho divorato i telefilm come Beverly Hills 90210 e Dawson’s Creek e hanno lasciato un grosso segno nella mia vita. I miei “D’OH” sono dovuti alla pigrizia, alla mia semplicità, qualche volta all’ira che neanch’io ho il pudore di tenere celata, alla mia repulsione al lavoro, e forse sono anche un po’ stupido come Homer. In fondo come l’intelligenza anche la stupidità si dimostra a sprazzi.

Gli studi porteranno i medici a classificare questi disturbi come nuova patologia che chiameranno Homerpatia. In realtà ho molto rispetto per il personaggio dei Simpson e ricordo con grande affetto il doppiatore ormai scomparso, che gli ha dato voce in Italia: Tonino Accolla.

#NICOLARIZZOLI

 

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Mag 13, 2020 - Bologna, cultura, itinerario    Commenti disabilitati su A piedi per Bologna II

A piedi per Bologna II

Sono belle giornate e l’estate è alle porte, siamo tentati dalla voglia di respirare all’aria aperta. Camminare e praticare attività motoria è tocca sana per l’uomo, in molti casi, per motivi di salute, i medici impongono le passeggiate.

Con le massime precauzioni, seguendo le regole. Ora con #prudenzaecautela e #sempreallerta vorrei proporre un altro itinerario famoso e caro agli abitanti di Bologna.

MELONCELLO – PORTA SARAGOZZA

Parcheggio 1. È comodo parcheggiare in Via Treves oppure dopo il canale, adiacenza Barca Certosa è il parcheggio più lontano ma in zona non a pagamento.
Parcheggio 2. Meloncello
Altre due possibilità potrebbero essere parcheggiare in Piazza della Pace oppure zona Meloncello dove è possibile ammirare lo stadio Comunale, inizialmente noto come Litorale, oggi intitolato a Renato Dall’Ara fu costruito negli anni venti su progetto dell’ingegnere Umberto Costanzini e dell’architetto Giulio Ulisse Arata. Il complesso sportivo è un monumento tipico del periodo fascista. Verrà presto rimodernato.

Stadio Renato Dall'ara

Stadio Renato Dall’ara


La direzione da Via Treves Ex Funivia è verso il Centro passando da Via Saragozza, incontrando l’arco Meloncello e proseguendo per i portici sulla destra troviamo Villa Spada e Via di Casaglia comodo accesso alla Basilica di San Luca.

Il Teatro Celebrazioni è una costruzione degli anni cinquanta, è stato rilanciato a fine novanta dopo un lungo periodo d’inattività da Paolo Scotti noto produttore teatrale e televisivo. Iniziò la sua attività con il programma Lupo Solitario poi divenne celebre con Matrjoska e Taratata. Il teatro fa parte del complesso della Casa intitolata all’attrice del cinema muto italiano Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo ormai in pensione.

 

Villa delle Rose

Villa delle Rose

In mezzo al verde si trova la scuola elementare Armandi Avogli, non visibile dalla strada.
Sulla destra troviamo il primo ingresso di Villa delle Rose sede di diverse mostre, la Villa è stata edifica nella seconda metà del ‘700. Il secondo ingresso con una lunga scalinata evidenzia il primo nome: Villa Scala. Nel giardino per abbondanza di verde e fiori è stata poi ribattezzata Villa delle Rose. Dal 1916 è proprietà del Comune di Bologna.
In confine tra i due parchi delle Rose e Spada, presso Villa Collalto si trova il Monastero dove risiedono dal 1932 le monache di clausura clarisse cappuccine di Bologna e all’ingresso svetta una torre oggi ribattezzata scherzosamente “delle Streghe”.

 

Villa Spada

Villa Spada

In stile neoclassico è Villa Spada quasi coetanea di Villa delle Rose, di proprietà Zambeccari fu eretta nel 1774 di proprietà del Comune di Bologna dagli anni sessanta.
Nel 1849 divenne presidio degli austriaci. Il 7 agosto la tradizione vuole che in questo luogo siano stati tenuti prigionieri i patrioti italiani Ugo Bassi e Giovanni Livraghi. Dopo essere stati catturati a Comacchio, trovarono la morte il giorno 8 agosto 1849 nella piazza dove oggi si tiene la Piazzola. Dagli anni 90 è sede del Museo della Tappezzeria e del Tessuto.

Attenzione perchè se entriamo in uno di questi due parchi è un attimo rilassarsi e perdersi nel verde dei colli bolognesi. All’entrata di Villa Spada con l’incrocio per Paderno e Casaglia troviamo la fermata del bus che con cinque soste permette di visitare il Santuario di San Luca la Linea è la n° 58 dalle 7 e venti di mattina fino alle 19,20.

Fa un certo effetto passeggiare sotto il portico più lungo del mondo la cui arte, che misura 3.796 metri e la leggenda narra che conta 666 archi. L’opera è stata progettata da Gian Giacomo Monti e Camillo Saccenti e viene terminata nel 1721 da Carlo Francesco Dotti, suo il progetto dell’Arco del Meloncello.

I portici bolognesi sono stati candidati “Patrimonio dell’Umanità” UNESCO. Pensare che nell’alto medioevo nacquero come abuso edilizio, allo scopo di aumentare la capacità e lo spazio edilizio senza occupare suolo pubblico.

 

Statua Madonna Grassa

Statua Madonna Grassa

Camminando sotto i portici incontriamo la statua detta della Madonna Grassa opera è di Andrea Ferreri del primo settecento, a cui molti sono devoti e lasciano ai piedi del monumento delle immagini votive e di gente che ha ricevuto la grazia.

Proprio a fronte della statua della Madonna Grassa vi è Villa Benni, costruita nel primo novecento, è una splendida location con annesso un magnifico parco, oggi è destinata ai ricevimenti e che offre anche la possibilità di pernottamento di lusso. Durante il secondo conflitto mondiale, è stata utilizzata come sede dell’alto comando tedesco. Terminata la guerra tornò in mano ai proprietari.

A destra troviamo tantissime strade chiuse che conducono in zone semi centrali residenziali e pre-collinari dove i prezzi di vendita lievitano per merito della posizione esclusiva.
I negozi mostrano in vetrina i prodotti alimentari freschi e preparati cotti. I profumi e le fraganze di pasticcerie e rosticcerie, sotto al portico, accendono l’appetito e la golosità anche dei palati più raffinati ed esigenti.

 

Arco Guidotti

Arco Guidotti

Incontriamo l’arco in via Guidotti all’incrocio fra Saragozza e via Bellinzona che fiancheggia i giardini della Chiesa e il Convento di San Giuseppe eretto a metà del ‘800, dove al centro è eretta una statua a San Francesco d’Assisi.

A sinistra si incrocia Via R. Audinot è una zona molto interessante per chi studia architettura e non solo. Villette unifamigliari realizzate a fine ottocento dall’Architetto Paolo Sironi (1858-1927). Colpiscono i particolari e le decorazioni dei balconi e dei cancelli sono omaggi floreali allo stile Liberty. Sono state costruite molte dimore eleganti mai opulente e dove traspare un raffinato gusto architettonico.

UniversitàA destra lungo i Viali con a Fronte Porta Saragozza, verso Viale della Resistenza, si estendono i giardini di Villa Cassarini. L’altura di Saragozza fu l’antica collocazione del popolo etrusco allora la città era chiamata Felsina. All’inizio del 900 fu organizzata una campagna di scavi a opera di Cassarini. La sommità dell’acropoli era occupata da alcuni palazzi di proprietà della famiglia Pallotti poi Cassarini. Negli anni trenta la proprietà fu ceduta all’Università. Oggi hanno sede le facoltà d’Ingegneria e Chimica.

 

Porta Saragozza

Porta Saragozza

Il Cassero di Porta Saragozza appartiene alla terza cerchia muraria del XIII secolo modificata su progetto dell’ingegnere Enrico Brunetti Rodati a metà ottocento. Oggi ospita la collezione privata e pubblica di oggetti sacri. Il Museo della Beata Vergine di San Luca tratta la storia del santuario di San Luca e il trasporto nel tempo dell’immagine tanto cara ai devoti bolognesi della Madonna col bambino.

 

 

San Pio

San Pio

Opzione 1 Verso il centro da via Saragozza.
Qui possiamo decidere se continuare per Porta Saragozza dove i pellegrini partono per San Luca e dal centro di Bologna percorrono la via degli Dei. Quindi troviamo un parchetto in cui nel 2013 è stata inaugurato il Monumento a S. Pio da Pietralcina. Possiamo riposare alcuni minuti per poi proseguire verso il centro. Nella piazzetta è situato una sala cinematografica dedicata a Charlie Chaplin. Con una programmazione di flim anche in lingua originale. Alla destra della porta è stato riattivato un vecchio vespasiano.
Opzione 2 prendere il bus linea 20 direzione centro o direzione Casalecchio di Reno
Opzione 3 Proseguire per la prima strada a sinistra via Frassinago percorrerla fino a Sant’Isaia per vedere la basilica di San Francesco in Piazza Malpighi.
Opzione 4 Tornare a piedi

La passeggiata A/R Meloncello Portico Saragozza sono circa 3,5 km 5000 passi quaranta minuti

#NICOLARIZZOLI

Mag 11, 2020 - cultura, Film, musica, Recensioni e Opinioni, Spettacolo, tv    Commenti disabilitati su Tutto può cambiare

Tutto può cambiare

Colonna SonoraHo fatto una grande scoperta cinematografica “Begin Again” in Italia “Tutto può cambiare”, il film piace sicuramente a cantanti e musicisti. Mi ha colpito la cura avuta nella colonna sonora. La trama è una fotografia perfetta dell’ambito artistico e specifico dell’economia dello spettacolo, infatti la sceneggiatura e la regia sono curate da John Carney esperto del settore musica ed ex bassista negli anni ’90 del gruppo irlandese “The Frame”.

La protagonista è Greta (Keira Knightley) un’autrice e cantante talentuosa ma in ombra. È fidanzata con Dave, un giovane di successo e fama internazionale, interpretato da Adam Levine, voce potente e cristallina, leader del gruppo musicale Maroon 5. Quando i due si separano, mentre lei si esibisce in un pub, viene scoperta da Dan Mulligan (Mark Ruffalo) un discografico caduto in disgrazia. Purtroppo trovano difficoltà e opportunità di lancio del progetto musicale, quindi registrano i brani per strada con una band di ottimi musicisti. Ovviamente la location della Grande Mela si presta benissimo per i video. Ci mancherebbe! Quanti musicisti vorrebbero New York come sfondo per il proprio clip. Keira Knightley è una grande rivelazione fonografica.

Colonna Sonora Film

Colonna Sonora Film

Nella colonna sonora sono presenti canzoni dell’autore Gregg Alexander divenuto famoso per il brano “The Game of Love” di cui è nota l’interpretazione di Santana che gli ha permesso di vincere nel 2003 il premio Grammy. Con Danielle Brisebois è coautore di “The Lost Stars” , la hit del film che nel 2015 viene nominata al Premio Oscar. Danielle Brisebois divenne nota giovanissima quando ottenne una parte nella serie televisiva Arcibaldo, la sitcom che lanciò “i Jefferson”.

 

La trama non è incentrata solo sulle vicissitudini dei protagonisti, ma il filo conduttore è proprio la musica. Si cerca di sintetizzare come proporre la propria musica in alternativa ai canali commerciali. Sollevando il tema che i giovani talenti possono nascere anche fuori dal settore imprenditoriale etichette, edizioni, talent, tv, internet, con un progetto indipendente. Proporre la loro musica in mezzo alla gente e condividerla. Tramite i loro concerti, sudando e montando la loro attrezzatura, vivendo con intensità la propria arte e magari far diventare più longevi i loro progetti.

Tutto può cambiare è una metafora, perchè i cambiamenti culturali avvengono sempre dal basso. É la gente che decide sempre, non è l’economia o la politica, è il popolo che sceglie quando e come vuole cambiare, appena termina di lamentarsi.

 

#NICOLARIZZOLI

 

Nel 2015 le nomination al Premio Oscar sono

Glory di John Stephens e Lonnie Lynn – Selma – La strada per la libertà

Everything Is Awesome, di Shawn Patterson – The LEGO Movie

Grateful, musica e parole di Diane Warren – Beyond the Lights

I’m Not Gonna Miss You di G.Campbell e J.Raymond – Glen Campbell: I’ll Be Me

Lost Stars, musica e parole di Gregg Alexander e Danielle Brisebois – Tutto può cambiare (Begin Again)


 

Mag 10, 2020 - cultura, musica, Spettacolo    Commenti disabilitati su Like Dance Monkey

Like Dance Monkey

I Like Dance

I Like Dance

Continua nel distretto di New York a impazzare una scimmia che balla. Adoro quest’immagine e credo di non essere l’unico. Un’idea che piace moltissimo: il macaco che agita il bacino a ritmo.
A ricordarlo in rete sono il gruppo punk rock storico “New York Dolls” con “Dance like a monkey” un singolo uscito nel 2003, ma non sono loro a essere i più ricercati e cliccati.

 

Continua infatti una ricerca incessante dei digittatori newyorkesi sui motori di ricerca per “il ballo della scimmia” “Dance Monkey” una metafora che viene usata nella musica e rende tantissimo. In fondo piace pensare che sia sempre un ominide nelle retrovie della nostra anima che ci rende irrazionali e istintivi, che quando sente il ritmo si muove senza dover riflettere.

Quell’immagine l’abbiamo trovata a Sanremo nel 2017 in Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani che recita un testo geniale e colto “La folla grida un mantra, l’evoluzione inciampa. La scimmia nuda balla” sulle note di un brano molto orecchiabile che fa cantare e ballare per tutta l’estate.

L’anno scorso arriva e spopola “Dance Monkey” il singolo che ha reso celebre la cantante australiana Toni Watson in arte “Tones and I“. Esattamente un anno fa il 10 maggio 2019 il lancio che ha venduto più di undici milioni di copie nel Mondo. Un’artista molto apprezzata nel Nord Europa che svetta in testa alle classifiche. L’immagine ha un senso un po’ diverso, il testo racconta delle difficoltà in cui incorrono gli artisti di strada che per poter trovare il giusto riscontro nel pubblico, devono quasi ballare come scimmie ammaestrate.

La scimmia che balla è un’immagine che indipendentemente dal contesto in cui viene proposta e condita, piace e lo dimostrano 950 milioni di click sul video “Dance Monkey” e 239 milioni per Gabbani. Certamente non si può dire che un’idea primordiale non sia remunerativa, probabilmente nell’involuzione della nostra specie esiste un forte desiderio del nostro lontano passato.

#NICOLARIZZOLI

Mag 9, 2020 - Bologna, cultura, musica, Spettacolo    Commenti disabilitati su Jovanotti RAP – GAP Generazionale

Jovanotti RAP – GAP Generazionale

#NonVoglioCambiarePianeta su #RaiPlay

#NonVoglioCambiarePianeta su #RaiPlay

Posso vantarmi di aver vissuto la terza rivoluzione industriale, nonostante mi scontri con lo scorrere del tempo e il passare degli anni. Posso affermare che sono entusiasta di essere un testimone del passaggio tecnologico dall’analogico al digitale.

Ricordo con nostalgia quando ero costretto a settare le porte con Window 3.1 per surfare on the internet nel 1995 era quasi un’impresa scientifica. Ora l’accesso alla rete è possibile anche con un comando vocale, magari avendo al polso un Watch di Apple che ti permette di aprire un Mondo nel Bit-Cosmo mentre stai facendo jogging.

Conservo un tenero ricordo di tutte quelle esperienze. La mia vetustà ha raggiunto il “Game Over” il 9 luglio 2015 quando mia figlia è andata al concerto di Jovanotti a Bologna. Allo Stadio Renato Dall’Ara c’erano 60mila persone che assistevano all’evento.

Sono passati quasi trent’anni dall’estate 1987 alla discoteca J&J del Lido Degli Scacchi (FE) andai a vedere il live “GIMMI FIVE” con un saltellante Lorenzo Costantino Cherubini. Quando ho iniziato a contare gli anni e mi sono accorto che erano tanti, la vita ha assunto una prospettiva molto diversa. Mi sono accorto di questa diversa prospettiva, guardando la copertina di agosto 2015 di Rolling Stones dove c’era la foto dell’artista con il titolo “Essere Lorenzo”.

Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti – un progetto che dura da sempre, penso che il segreto dell’elisir di una lunga vita artistica sia: un duro e costante lavoro. Infatti quello che vedo in questo artista è la passione, l’energia con cui affronta il proprio pubblico. Sul palco, accende ancora le passioni di persone di ogni età. Un artista con la “A” e tutte le lettere maiuscole, con un groove penetrante e irrompente. Ha saputo rinnovare e continuare a coinvolgere l’attenzione del pubblico, con la semplicità e l’efficacia dei propri testi e la ritmica delle sue parole. Circondandosi sempre di ottimi musicisti.
Oggi lo showman è impegnato alla salvaguardia dell’ambiente e ama girare il Mondo con il suo solito e semplice stile di vita che lo ha sempre contraddistinto. Un uomo con una morale integra e genuina. Sui social si trovano molte sue foto in bicicletta tra gli Appennini e le Ande.

I paesaggi del Cile sono ben documentati nelle riprese di viaggio di Lorenzo

#NonVoglioCambiarePianeta, in esclusiva su #RaiPlay

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Mag 7, 2020 - canto, cultura, musica, Spettacolo, tv    Commenti disabilitati su Rudy Zerbi forever social

Rudy Zerbi forever social

Nel 2006 la Gialappa’s band viene incaricata di dirigere il programma su radio2 “Rai Dire Sanremo” e nella migliore tradizione dei fan del trio di voci inconfondibili e celebri, #iocero.

Ricordo con piacere che il Festival in periodo l’ho seguito guardando la televisione ma ascoltando per radio i Gialappy che si collegavano con diversi artisti dietro le quinte. Era una partecipazione divertente e originale. Tra tutti spiccava il presidente della Sony, Rudy Zerbi.

Bologna Cità della musica 2006

Bologna Cità della musica 2006

Ex dee-jay in discoteca e radiofonico, esperto del settore discografico. Per sedici anni è rimasto in carica alla direzione di Sony Music Italia. Collabora con grandi artisti: Adriano Celentano, Mina, Renato Zero,Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Marco Mengoni e Ornella Vanoni.

Quando passa le consegne ad Andrea Rosi un veterano del gruppo, inizia una grande collaborazione con Maria De Filippi nello spettacolo Amici che si distingue per la sua severità come giudice. Inizia a collaborare con RadioDJ e di conseguenza parte il suo percorso da star dello spettacolo. Giudica gli artisti anche in “The Winner is” , “Italia Got‘s Talent”, “Tu si que vales” e “Piccoli Giganti” condotto da Belén Rodríguez.

Figlio del celebre conduttore Davide Mengacci, queste seconde generazione rischiano di superare i genitori, grandi Maestri. Oggi i rotocalchi continuano a parlare di Rudy Zerbi che non abbassa mai la guardia e spopola sui social anche quando parla del gatto, new entry del nucleo famigliare.

#NICOLARIZZOLI

 

Mag 6, 2020 - anni 90, anni80, cultura, musica, Recensioni e Opinioni, Riflessione Fisiologica, Spettacolo    Commenti disabilitati su MANU CHAO ME GUSTAS TU

MANU CHAO ME GUSTAS TU

megustaÈ il 1988 e come tanti giovani, frequentoavo le discoteche, da qualche anno la musica programmata dai dj sta diventando sempre meno melodica e con scarse variazioni ritmiche. I temi dance mantengono dei loop a 100 di bpm anche per per quattro, cinque minuti. I gusti musicali dei ragazzi stanno cambiando per l’ennesima volta. Nei club il genere house sta segmentando i target, per le città nascono circoli con selezioni che tentano per l’ennesima volta di diversificare il mood asfissiante della musica commerciale.
Sulla scena internazionale si afferma un ciclone culturale: Mano Negra. Ce ne accorgiamo perché ovunque si balla un singolo che spacca veramente “King Kong Five” che inizia con un ritmo beat di batteria cassa rullante e piatti, suoni autentici non sintetici. Il canto è incalzante sullo scandire di un arrangiamento ritmico, il testo appoggia fresco e cadenzato: “Now listen to the beat The beat of the song song Buzzing in my head head like a bum dumb”. Manu Chao leader del gruppo è una forza sul palco, innovativo e travolgente. La canzone ha permesso al pubblico di ballare e conoscere altri generi, esportando fuori dai centri sociali il genere ska e nelle discoteche anche fra le più fighette, si balla perché terminata la traccia “King Kong Five” c’è un brano che lega perfettamente e molti lo lasciano suonare. Patchanka e Puta’s Fever sono i primi due lavori del gruppo e diventa un fenomeno internazionale.
Manu Chao è nato in Francia ma di origini spagnole, anche da solista ottiene sempre grandi successi, i suoi progetti hanno influenze artistiche da tutto il Mondo, i testi delle canzoni portano frasi in diverse lingue. I brani sono contaminati da country, blues, folk, rock, punk, ska, reggae, flamenco e salsa, questo mix viene definito Patchanka, imitato e arrangiato da tantissimi gruppi e in molte salse negli anni 90. La musica di Manu Chao unisce e diventa simbolo di anticonformismo, i brani raccontano l’amore e la condivisione, e nei testi si capisce che è sensibile al tema dell’imigrazione e della povertà nel mondo, viaggia molto in America Latina e in Africa. La sua posizione no-global e la partecipazione al concerto del Genova Social Forum, organizzato in contrasto con la riunione politica del G8 nel 2001, ricordato per gli scontri di Piazza Alimonda, lo elegge a colonna sonora del movimento.
Ogni progetto di Manu Chao è un mondo da scoprire, con influenze di musicisti di diverse etnia, razza e colore. Un genere che rappresenta tutto quello che c’è di bello in questo Mondo. Non può mancare nel 2010 a Playing for Change un mega progetto multimediale bellissimo che porta in scena musicisti di strada di ogni parte del pianeta. Manu Chao è una continua rivelazione ed bellissimo suonare le sue opere e tra un Clandestino e un ukulele, una chitarra flamenca e qualche congas, in una Patchanka: Me gustas tu!

 

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Mag 5, 2020 - Bologna, Calcio, cultura, made in italy, Serie A    Commenti disabilitati su Sport, allenamenti individuali

Sport, allenamenti individuali

calcioOggi, 5 maggio 2020 alle ore 15,00 iniziano a Casteldebole gli allenamenti ed è presente anche Mihajlovic. In questi giorni sembra che troppe persone stiano vivendo con molto entusiasmo la fine del lockdown, forse si dovrebbe lanciare un nuovo hashtag: #prudenzaecautela #sempreallerta se fossimo in Francia #jesuisprudence .
Il Governo ha autorizzato lo svolvimento degli allenamenti individuali, mantenendo una dovuta distanza fra gli atleti, che si dovranno presentare nei centri già in tenuta sportiva, quindi con il divieto assoluto di creare assembramenti.
Alcuni club di Serie A torneranno a correre sui campi all’aperto tra il 5 e il 6 maggio: Juventus, Atalanta, Lazio, Roma… Ogni società adotterà un metodo diverso, alcuni faranno visite mediche, alcuni non hanno ancora pianificato una data, altri propongono una base volontaria o facoltativa.
La base comune a tutti è il danno economico che ha colpito l’intero indotto. Le società dovranno risarcire i biglietti ai tifosi per non aver fruito dell’intrattenimento e moderare/rinnovare i compensi dei calciatori. I media televisivi hanno grosse difficoltà a onorare i contratti riguardanti i diritti. Possiamo immaginare e ipotizzare ogni possibile scenario, ma sono gli addetti ai lavori che dovranno inventarsi come fare fronte a questa grossa crisi epocale. È un argomento che può essere aggirato con frasi banali e populiste, ma la realtà è che il sistema economico è influenzato dal calcio in una fetta importante. Rappresenta per l’Italia, una delle prime imprese italiane per contributi al fisco, giro d’affari miliardario e prodotto interno lordo. Questo mi basta per capire che il Ministro Spadafora è poco credibile quando afferma che non attribuisce un’alta priorità a questo sport rispetto ad altri che hanno un giro di affari magari esiguo. Mi induce a pensare, invece, che lui al momento è il più alto mediatore tra tutte le società di Serie A e B, le associazioni di settore e senza dimenticarsi l’ambito internazionale ed europeo. Inoltre una decisione avventata potrebbe causare danni economici colossali o peggio infetti e malati.
Come sul metodo e l’organizzazione, tutte le società hanno esigenze e interessi diversi, legati alla ripresa, emergenza sanitaria a parte. Le decisioni daranno seguito a ricorsi, perché un beneficio per una società potrebbe risultare un danno per altre e viceversa. Sicuramente il Ministro ha scelto la strada della sensibilità umana, ponendo la domanda che potrebbe avere un riscontro immediato: Al primo positivo, che facciamo? (Come per esempio nella Bundesliga in Germania con dieci contagiati) Non è una riflessione banale, anzi #cautela. La Juventus sicuramente è intenzionata a continuare, per via delle coppe europee, infatti sono curioso di sapere, cosa accadrà per i quarti contro il Lione. Per via dell’attuale classifica, il Milan potrebbe trovarsi a rinunciare all’Europa il prossimo anno. Lazio e Inter avrebbero potuto giocarsi lo scudetto. Poi ancora chi potrebbe retrocedere ed essere promossa? Poco conta il risultato sportivo riguardo i tifosi, la decisione finale sarà relativa a grossi guadagni oppure a grosse perdite. Il Ministro sta facendo la cosa più condivisibile, prende tempo. Purtroppo per lui, dovrà prendere delle decisioni a riguardo la ripresa o meno. Dovrà seguire una linea politica in accordo con l’attuale Governo, non credo che la soluzione si possa trovare sottraendosi alle responsabilità ma prendendo una direzione. Quindi forza e coraggio, attendiamo il prossimo DPCM dove ci saranno le linee guida.

#NICOLARIZZOLI

 

Apr 29, 2020 - cultura, musica, Spettacolo    Commenti disabilitati su Facciamo il punto Cultura 2020

Facciamo il punto Cultura 2020

Non per dovere di cronaca ma per fare un piacere a qualche amico che opera nel settore spettacolo riporto il quadro generale al 29 aprile 2020 sperando sia cosa utile.
cuoreQuando viene istituito un tavolo, per una crisi o problematica in genere, si tiene conto del numero di persone da sovvenzionare o risarcire, il budget misurato in funzione delle disponibilità economiche dell’ente che deve rifondere, ovvero si verifica la giacenza di denaro e si calcola la divisione in base ai richiedenti. In questo caso si è calcolato un numero di matricole INPS con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 50.000 euro, e non titolari di pensione” Questa diventa l’unità di misura individuata dall’amministrazione pubblica cioè la scelta politica di portare denaro ai cittadini con i requisiti, colpiti dall’emergenza. Ho letto molte lamentele sui social riguardo i 600 euro ritenuti un contributo troppo scarso, nei mesi di aprile e maggio è stato portato a € 800. Purtroppo o per fortuna questi denari sono stati assicurati.
Nel DPCM del 17 marzo 2020, detto più comunemente Decreto #CuraItalia sono state introdotte le misure per tutelare gli operatori del reparto cultura e sono stati messi a disposizione due fondi. Purtroppo al 29 aprile 2020 molti operatori non hanno ancora ricevuto nulla.
Il 24 aprile 2020 gli Assessori delle Regioni hanno prodotto un comunicato stampa, indirizzato al Ministro Franceschini che ha il mandato per la cultura e il turismo. Il rappresentante per l’Emilia Romagna è l’Assessore Mauro Felicori che si è insediato da pochi giorni (28 febbraio 2020).
Nel comunicato l’esecutivo viene invitato a un maggiore coinvolgimento delle Regioni e delle province autonome. Viene valutata positivamente l’adozione di ulteriori misure di sostegno al settore dei musei e dell’editoria, del cinema, degli artisti e dello spettacolo. Così come è ritenuto positivo l’intervento a favore dei soggetti “più indifesi” del settore, cui sono stati destinati 20 dei 130 milioni già stanziati col Fondo emergenza spettacolo. Viene richiesto di avviare un confronto Stato-Regioni, soprattutto a livello tecnico, per evitate una gestione centralistica del fondo o fondata sulla base di requisiti di attività minimi che suscitano diverse perplessità. Gli Assessori indicano di percorrere la strada della massima concertazione, evitando possibili contenziosi e sostenendo l’impegno delle Regioni a fianco degli operatori, degli artisti per una ripartenza della cultura orientata ad ampliare sempre più la platea dei fruitori.
A oggi la macchina burocratica pare si sia messa subito in moto ma tarda a dare i risultati. Sarebbe opportuno capire in concreto quali altri strumenti si vogliano adottare e quali promozioni si intendono attuare con i due Fondi messi a disposizione dal Governo.
È sicuramente vero che le aziende del settore devono accollarsi il rischio d’impresa ma un Paese civile deve affiancarle e supportarle perché la nostra cultura è patrimonio dell’umanità e non può essere abbandonata a se stessa. Le priorità sono al momento riguardanti la salute, occorre fare i primi passi tutti insieme e programmare una ripartenza che possa essere lo sprono per altri settori e il prodromo alla voglia di ripartire con slancio.

 

#NICOLARIZZOLI

Link del Comunicato

Riporto i provvedimenti e gli articoli riguardanti la cultura e lo spettacoli tratti dal sito  della gazzetta ufficiale .

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Art. 38

(Indennità lavoratori dello spettacolo)

1. Ai  lavoratori  iscritti  al  Fondo  pensioni  Lavoratori  dello spettacolo, con almeno 30 contributi  giornalieri  versati  nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a  50.000 euro, e non titolari di pensione, e’ riconosciuta  un’indennità  per il mese di marzo pari a 600 euro. L’indennità di  cui  al  presente articolo non concorre  alla  formazione  del  reddito  ai  sensi  del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
2. Non hanno diritto all’indennità di cui al comma 1 i  lavoratori titolari di rapporto di lavoro dipendente alla  data  di  entrata  in vigore della presente disposizione.
3. L’indennità di cui al presente articolo e’  erogata  dall’INPS, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di  48,6  milioni  di euro per l’anno 2020. L’INPS provvede al  monitoraggio  del  rispetto del limite di spesa e comunica  i  risultati  di  tale  attività  al Ministero del  lavoro  e  delle  politiche  sociali  e  al  Ministero dell’economia e delle finanze.  Qualora  dal  predetto  monitoraggio emerga il verificarsi  di  scostamenti,  anche  in  via  prospettica, rispetto al predetto limite di spesa,  non  possono  essere  adottati altri provvedimenti concessori.
4 Alla copertura degli oneri  previsti  dal  presente  articolo  si provvede ai sensi dell’articolo 126.

Art. 88

(Rimborso dei contratti di soggiorno e risoluzione dei  contratti  di acquisto di biglietti per spettacoli,  musei  e  altri  luoghi  della  cultura)

1 Le disposizioni di cui all’articolo 28 del decreto-legge 2  marzo 2020, n. 9 si applicano anche ai contratti di soggiorno per  i  quali si sia verificata l’impossibilita’ sopravvenuta della  prestazione  a seguito dei provvedimenti  adottati  ai  sensi  dell’articolo  3  del decreto legge 23 febbraio 2020 n.6.
2. A seguito dell’adozione delle  misure  di  cui  all’articolo  2, comma l, lettere b) e d) del decreto del Presidente del  Consiglio  8 marzo 2020 e a decorrere dalla data di adozione del medesimo decreto, ai sensi e per gli effetti  dell’articolo  1463  del  codice  civile, ricorre la sopravvenuta impossibilita’ della  prestazione  dovuta  in
relazione  ai  contratti  di  acquisto  di  titoli  di  accesso   per spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici  e teatrali, e di biglietti di ingresso ai musei  e  agli  altri  luoghi della cultura.
3. I soggetti acquirenti presentano, entro trenta giorni dalla data di entrata in  vigore  del  presente  decreto,  apposita  istanza  di rimborso al venditore, allegando il relativo titolo di  acquisto.  Il venditore, entro trenta giorni dalla presentazione della  istanza  di cui al primo periodo, provvede all’emissione di un  voucher  di  pari importo  al  titolo  di  acquisto,  da  utilizzare  entro   un   anno dall’emissione.
4. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3  si  applicano  fino  alla data di efficacia delle misure previste dal  decreto  del Presidente del Consiglio 8 marzo 2020 e da eventuali ulteriori decreti attuativi emanati ai sensi dell’articolo 3,  comma l,  del  decreto  legge  23 febbraio 2020, n. 6.

Art. 89

(Fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo)

1. Al fine di sostenere i settori dello spettacolo,  del  cinema  e dell’audiovisivo a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, nello stato di previsione del Ministero per i  beni  e  le  attività culturali e per il turismo sono istituiti due  Fondi,  uno  di  parte corrente e l’altro in conto capitale, per le  emergenze  nei  settori dello spettacolo e del cinema e audiovisivo. I Fondi di cui al  primo periodo hanno una dotazione complessiva di 130 milioni  di  euro  per
l’anno 2020, di cui 80 milioni di euro per la  parte  corrente  e  50 milioni di euro per gli interventi in conto capitale.
2. Con decreto del Ministro per i beni e le attività  culturali  e per il turismo, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge  di  conversione  del  presente  decreto,  sono stabilite le modalità di ripartizione e assegnazione  delle  risorse agli operatori dei settori, ivi inclusi artisti,  autori,  interpreti ed esecutori, tenendo conto altresì dell’impatto economico  negativo conseguente all’adozione delle misure di contenimento del COVID-19.
3. All’onere derivante dal comma 1, pari a 130 milioni di euro  per l’anno 2020, si provvede:
a) quanto a 70 milioni di euro ai sensi dell’articolo 126;
b) quanto a 50 milioni di euro a mediante corrispondente  riduzione
delle risorse del Fondo sviluppo e coesione di  cui  all’articolo  1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. Conseguentemente,  con Delibera CIPE si provvede a rimodulare e a ridurre di  pari  importo, per l’anno 2020, le somme già assegnate  con  la  delibera  CIPE  n. 31/2018 del 21 marzo 2018 al Piano operativo “Cultura e  turismo”  di
competenza del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
c)  quanto  a  10  milioni  di  euro  a  mediante  riduzioni  delle
disponibilità del Fondo unico dello spettacolo di cui all’articolo 1 della legge 30 aprile 1985, n. 163.

Art. 90

(Disposizioni urgenti per sostenere il settore della cultura)

1. Al fine di  far  fronte  alle  ricadute  economiche  negative  a seguito  delle  misure  di  contenimento  del  COVID-19  di  cui   al decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, la quota  di  cui  all’articolo
71-octies, comma 3-bis, dei compensi  incassati  nell’anno  2019,  ai sensi  dell’articolo  71-septies  della  medesima   legge,   per   la riproduzione privata di fonogrammi e  videogrammi,  e’  destinata  al sostegno degli autori, degli artisti interpreti ed esecutori,  e  dei lavoratori autonomi che svolgono attività di riscossione dei diritti d’autore in base ad un contratto di mandato  con  rappresentanza  con gli organismi di gestione collettiva di cui  all’articolo  180  della legge 22 aprile 1941, n. 633.
2. Con decreto del Ministro per i beni e le attività  culturali  e per il turismo, di concerto con il  Ministro  dell’economia  e  delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla  data  di  entrata  in vigore  della  legge  di  conversione  del  presente  decreto,   sono stabiliti i requisiti per l’accesso al beneficio, anche tenendo conto del reddito dei destinatari, nonchè  le  modalità  attuative  della disposizione di cui al comma 1.

Art. 100

(Misure a  sostegno  delle  università  delle  istituzioni  di  alta
formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca)

1. Al fine di far fronte alle straordinarie esigenze connesse  allo stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri in  data  31 gennaio 2020, e’ istituito per l’anno 2020 un fondo denominato “Fondo per le esigenze  emergenziali  del  sistema  dell’Università  delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli
enti di ricerca” con una dotazione pari  a  50  milioni  di  euro  da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dell’università   e della ricerca. Con uno o più decreti del Ministro dell’università  e della  ricerca  sono  individuati  i  criteri   di   riparto   e   di utilizzazione delle risorse di  cui  al  precedente  periodo  tra  le università, le istituzioni di alta formazione artistica  musicale  e coreutica e gli enti di ricerca ed i collegi universitari  di  merito accreditati. Agli oneri previsti dal presente comma  si  provvede  ai sensi dell’articolo 126.
2. I mandati dei  componenti  degli  organi  statutari  degli  Enti pubblici di ricerca di cui all’articolo 1 del decreto legislativo  25 novembre 2016, n.  218,  ad  esclusione  dell’Istituto  Nazionale  di Statistica – ISTAT, sono prorogati,  laddove  scaduti  alla  data  di entrata in vigore del presente decreto ovvero in scadenza durante  il periodo  dello  stato  di  emergenza  deliberato  dal  Consiglio  dei ministri in data 31 gennaio 2020, fino al perdurare  dello  stato  di emergenza medesimo. Nel medesimo periodo  sono  altresì  sospese  le
procedure di cui all’articolo 11 del Decreto Legislativo 31  dicembre
2009, n. 213.
3. I  soggetti  beneficiari  dei  crediti  agevolati  concessi  dal Ministero dell’Università e della Ricerca a valere sul Fondo per  le Agevolazioni  alla  Ricerca  di  cui  all’articolo  5   del   Decreto
Legislativo 27 luglio 1999, n. 297 a favore di  imprese  con  sede  o unita’ locali ubicate nel territorio italiano,  possono  beneficiare, su richiesta, della sospensione di sei mesi del pagamento delle  rate con scadenza prevista nel mese di luglio 2020 e di un  corrispondente allungamento della durata dei piani  di  ammortamento.  Il  Ministero procede, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti  di Stato, alla ricognizione del debito, comprensivo di sorte capitale  e interessi, da rimborsare al tasso di  interesse  legale  e  con  rate semestrali posticipate. Agli oneri previsti  dal  presente  comma  si provvede ai sensi dell’articolo 126.

Art. 101

(Misure urgenti per la  continuità’  dell’attività  formativa  delle Università e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica)

1. In deroga alle disposizioni dei regolamenti di ateneo,  l’ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relative all’anno accademico 2018/2019  e’  prorogata  al  15  giugno 2020. E’  conseguentemente  prorogato  ogni  altro  termine  connesso all’adempimento di scadenze didattiche  o  amministrative  funzionali
allo svolgimento delle predette prove.
2. Nel periodo  di  sospensione  della  frequenza  delle  attività  didattiche disposta ai sensi degli articoli 1 e 3 del  decreto  legge 23 febbraio 2020, n. 6, le attività formative  e  di  servizio  agli studenti, inclusi l’orientamento e il tutorato, nonché le  attività di verifica dell’apprendimento  svolte  o  erogate  con  modalità a
distanza secondo le indicazioni  delle  università  di  appartenenza sono  computate  ai  fini  dell’assolvimento  dei  compiti   di   cui all’articolo  6  della  legge  30  dicembre  2010,  n.  240,  e  sono valutabili ai fini dell’attribuzione degli scatti  biennali,  secondo quanto previsto dall’articolo 6, comma 14, della  medesima  legge  n. 240 del 2010, nonché ai fini della valutazione, di cui  all’articolo 2, comma 3, e all’articolo 3, comma 3, del D.P.R. 15  dicembre  2011, n. 232, per l’attribuzione della classe stipendiale successiva.
3. Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano ai  fini della valutazione  dell’attività  svolta  dai  ricercatori  a  tempo determinato di cui all’art. 24, comma 3, lett. a) della legge n.  240 del 2010 nonché ai fini della valutazione di cui  al  comma  5,  del medesimo articolo 24  delle  attività  di  didattica,  di  didattica
integrativa e di servizio agli studenti, e delle attività di ricerca svolte dai ricercatori a tempo determinato, di cui all’art. 24, comma
3, lett. b).
4. Nel periodo di sospensione di  cui  al  comma  1,  le  attività formative ed i servizi agli studenti erogati con modalità a distanza secondo  le  indicazioni  delle  università  di  appartenenza   sono computati ai fini dell’assolvimento degli  obblighi  contrattuali  di cui all’art. 23 della legge 30 dicembre 2010 n. 240.
5. Le attività formative svolte ai sensi dei precedenti commi sono valide ai fini del computo dei crediti formativi universitari, previa attività  di  verifica  dell’apprendimento   nonché  ai  fini dell’attestazione della frequenza obbligatoria.
6. Con riferimento alle Commissioni  nazionali  per  l’abilitazione alle funzioni di professore  universitario  di  prima  e  di  seconda fascia, di cui  all’articolo  6  del  decreto  del  Presidente  della Repubblica  4  aprile  2016,  n.  95,   formate,   per   la   tornata dell’abilitazione scientifica nazionale  2018-2020,  sulla  base  del decreto direttoriale 1052 del 30 aprile  2018,  come  modificato  dal decreto direttoriale 2119 del 8 agosto 2018,  i  lavori  riferiti  al quarto quadrimestre della medesima tornata si concludono,  in  deroga all’articolo 8 del citato D.P.R. n. 95 del 2016, entro il  10  luglio 2020. E’ conseguentemente differita al 11  luglio  2020  la  data  di scadenza della presentazione delle domande nonché  quella  di  avvio dei lavori delle citate Commissioni per il quinto quadrimestre  della tornata 2018-2020, i quali dovranno concludersi entro il 10  novembre 2020.  Le  Commissioni  nazionali  formate  sulla  base  del  decreto direttoriale 1052 del 30 aprile 2018,  come  modificato  dal  decreto direttoriale 2119 del 8 agosto 2018,  in  deroga  a  quanto  disposto
dall’articolo 16, comma 3, lettera f) della Legge  240/2010,  restano in carica fino al 31 dicembre 2020. In deroga all’articolo 6, comma 1 del D.P.R. n. 95 del 2016, il procedimento di formazione delle  nuove Commissioni  nazionali  di  durata  biennale  per   la   tornata   di dell’abilitazione scientifica nazionale 2020- 2022 e’  avviato  entro il 30 settembre 2020.
7. Le disposizioni di cui al presente  articolo  si  applicano,  in quanto  compatibili,  anche  alle  Istituzioni  dell’alta  formazione artistica musicale e coreutica.

 

FINE

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